Carnevale di Acireale

    Il carnevale è una festa con origini antichissime, alcuni addirittura ne individuano le radici nelle Dionisiache greche. Questa festa è oggi altamente diffusa e sentita nei paesi a tradizione cattolica. Vissuta infatti come periodo di rinnovamento, il disordine e il clamore dei festeggiamenti carnevaleschi precede tradizionalmente il periodo di purificazione della Quaresima. Per queste ragioni, il carnevale è tanto affermato in Italia e quello di Acireale emerge per bellezza e fulgore, insieme agli altrettanto noti di Viareggio e Venezia. Il carnevale acese è riconosciuto anche a livello internazionale da testate giornalistiche come il “The Guardian”, che lo ha inserito nel 2017 tra i dieci carnevali alternativi più belli d’Europa.

    Il Carnevale di Acireale: storia del carnevale più bello della Sicilia

    Il carnevale acese ha origini antichissime. La prima fonte ad attestarne l’esistenza ad Acireale è un ordine di pagamento del 1594 destinato ai monaci Cappuccini, la cui causale contiene proprio la dizione festi di carnilivari (in dialetto siciliano, festa di carnevale). Le notizie comunque non terminano qui. In quegli anni era usanza svolgere la cosiddetta “Battaglia”, durante la quale i contendenti si sfidavano lanciandosi reciprocamente arance e limoni, come attestato dal divieto imposto dalla Corte Criminale nel 1612. Nel 1693 il terremoto della Val di Noto devastò l’intera Sicilia orientale: la popolazione venne piegata e il carnevale venne sospeso per molti anni a venire.
    Nella prima metà del Settecento, nel clima di rinnovamento e ricostruzione che ispirò gli acesi dopo il terremoto, anche il carnevale venne ripreso, assumendo progressivamente quelle caratteristiche che lo hanno reso iconico. Una delle più antiche maschere del carnevale acese settecentesco era quella degli Abbatazzi, poeti popolari le cui esibizioni erano incentrate sulla recitazione di versi rimati con intenti satirici, il cui soggetto era generalmente il clero, nonché, come spesso accadeva, il vescovo abate di Catania (da qui il nome Abbatazzi). Faceva da contraltare a questa maschera quella dei Baruni, anche questi poeti satirici, i cui soggetti, invece, erano gli aristocratici della nobiltà acese. Altre maschere molto diffuse erano quelle dei Manti e del Domino, che però vennero ben presto vietate dalla polizia: la loro peculiarità era infatti quella di occultare interamente l’identità di coloro che le indossavano e per questo motivo ladri e malviventi cominciarono ad utilizzarle al fine di nascondere i loro volti mentre commettevano reati durante la festa.
    I festeggiamenti del Carnevale di Acireale cominciano ad assumere una fisionomia quanto più simile alla celebrazione odierna sul finire dell’Ottocento: vengono infatti introdotti i primi carri allegorici in cartapesta.
    Agli inizi del Novecento, il carnevale cominciò ad essere organizzato grazie all’iniziativa e al supporto economico, seppur contenuto, della pubblica autorità anziché dei privati. Il sopraggiungere dei successivi conflitti mondiali determinò nuovamente la sospensione del Carnevale di Acireale per molto tempo. Negli anni Cinquanta le celebrazioni ricominciarono come oggi sono note al mondo intero; il Carnevale è una festa a cui gli acesi sono intensamente affezionati ed è divenuta progressivamente sempre più articolata e sfarzosa.

    Il Carnevale di Acireale oggi

    Il Carnevale di Acireale odierno è caratterizzato da una lunga e colorata sfilata di maschere e carri per le vie cittadine. I festeggiamenti si susseguono per quasi due settimane, coinvolgendo tutta la popolazione. Fulcro di questo evento sono sicuramente i carri allegorico-grotteschi, sui quali gli artigiani lavorano intensamente per lunghi mesi. Sono realizzati in cartone romano, un materiale molto simile alla cartapesta, ma preferito a quest’ultimo per la sua elasticità e conseguente resistenza alle sollecitazioni che i carri subiscono nelle due settimane di sfilata. Ciascuno di essi ha un proprio tema ed una propria maschera, come ad esempio quello di Peppe Nappa: maschera siciliana storica del servo sciocco tratto dal Teatro Comico. Oltre ai carri con le maschere storiche, sono sempre più apprezzati e diffusi i carri di attualità, i quali ritraggono personaggi del mondo della politica e dello spettacolo con intenti satirici. Oltre ai carri in cartone romano, sfilano anche strutture altrettanto maestose e luminose realizzate esclusivamente con fiori. In queste giornate di festa hanno luogo diversi concorsi, ma il più ambito rimane quello per il carro più bello, la cui premiazione avviene nel corso dell’ultima giornata di festa. Le iniziative per queste giornate non si limitano alla sfilata dei carri: le strade e le piazze sono animate da musicisti, cantanti, spettacoli ed esibizioni di ogni genere, con anche la partecipazione di personaggi dello spettacolo. Infine, anche il carnevale acese, come quello di Viareggio, organizza annualmente la lotteria nazionale con premi molto ambiti.

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