Festa del Maiorchino

    La Festa del Maiorchino ha luogo ogni anno nel periodo di Carnevale a Novara di Sicilia, in provincia di Messina. Al centro di questa celebrazione si trova il formaggio pecorino tipico del territorio, denominato Maiorchino. Durante la manifestazione si svolge il Torneo del Maiorchino, una competizione a squadre che prevede il lancio delle forme di pecorino lungo un percorso prestabilito. Nel giorno della finalissima della gara, la partecipazione del pubblico è grande per assistere a queste prove di abilità, uniche e di origini molto antiche. I visitatori hanno anche modo di degustare le produzioni gastronomiche locali e di partecipare alla maccheronata, il tradizionale banchetto di chiusura della festa.

    Il Maiorchino, uno dei formaggi siciliani più interessanti

    Il Maiorchino è un formaggio pecorino a pasta dura tipico dei Monti Peloritani, in provincia di Messina. Prodotto dal latte di pecora e solo in minima quantità da quello di capra (meno del 30%), questo pecorino viene ancora lavorato secondo le tecniche artigianali del passato e quindi riconosciuto come prodotto storico del territorio. Denominato Maiorchino di Novara di Sicilia, rientra nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) e in quello dei Presidi Slow Food. Il Maiorchino ha un sapore molto singolare che ricorda i profumi dell’erba e dei fiori di campagna, con un gusto tendenzialmente piccante, soprattutto se molto stagionato. La stagionatura, che può durare dai 4 ai 24 mesi, viene effettuata all’interno di ambienti costruiti in pietra, particolarmente freschi e umidi, e dotati di alte scaffalature in legno, sui cui ripiani vengono riposte le forme. La forma è cilindrica e il peso varia dai 10 ai 18 kg.

    La storia del gioco del Maiorchino

    Il gioco del Maiorchino affonda le sue radici in epoche molto antiche e poche sono le fonti storiche scritte che ne attestino la nascita. Essendo un gioco caratteristico delle classi popolari, se ne incominciò a trattare solamente a partire dal periodo del Romanticismo (fine del XVIII secolo e i primi decenni del XIX secolo). Il movimento romantico, infatti, valorizzò i giochi popolari, considerandoli importanti per la definizione delle identità territoriali delle nazioni. Questo gioco di strada, meglio conosciuto come Ruzzola, veniva giocato in varie parti d’Italia utilizzando una rotella in legno o una forma rotonda di cacio stagionato. Originariamente, i pastori giocavano lungo le trazzere (in dialetto siciliano le strade di campagna). Alcuni studiosi ritengono che il gioco facesse parte dei rituali propiziatori per proteggere il gregge dagli spiriti malvagi. Successivamente, venne giocato per le strade dei centri urbani e considerato un vero e proprio sport popolare. Considerandola una pratica che potesse risultare pericolosa, alla fine del Settecento venne vietata al di fuori del periodo del Carnevale, quando si consente un liberatorio e temporaneo sovvertimento dell’ordine pubblico.
    La Sagra ed il Torneo del Maiorchino a Novara di Sicilia

    A Novara di Sicilia, si ritiene che il gioco del Maiorchino risalga al XVII secolo, quando i pastori si sfidavano per le vie del paese facendo rotolare le forme di pecorino. L’obiettivo era quello di dimostrare la resistenza agli urti del loro prodotto e dunque la bontà della stagionatura praticata. Da circa trent’anni, la comunità e l’amministrazione comunale hanno recuperato ufficialmente l’antico gioco del Maiorchino, inserendolo in un evento molto suggestivo e di grande richiamo al fine di promuovere e far conoscere questa loro specialità locale e le altre produzioni enogastronomiche tipiche del territorio.
    Questo singolare torneo a squadre prevede che una forma di Maiorchino venga lanciata a più riprese lungo un percorso di circa 2 km, che parte dalla via Duomo fino al Piano Don Michele. Le forme di Maiorchino utilizzate nel torneo sono alte 12 cm, hanno un diametro di 35 cm e pesano 12 kg. L’abilità dei lanciatori e soprattutto la fortuna sono gli elementi essenziali per aggiudicarsi la vittoria. Per imprimere potenza e velocità ad ogni singolo lancio, attorno alla forma viene arrotolata una corda, detta lazzada, lunga circa un metro. Srotolandosi durante il lancio, può consentire al lanciatore di ottenere una maggiore precisione nella direzione che dovrà prendere la forma. Il percorso della gara, infatti, è composto da strette discese, scalini, curve a gomito, strade acciottolate e vari altri ostacoli tipici di questo caratteristico borgo medievale. Dopo un certo numero di eliminatorie, giocate quasi tutti i pomeriggi della settimana di Carnevale, la squadra che raggiunge la meta finale con il minor numero di lanci verrà premiata alla fine della manifestazione.
    Il giorno più atteso e partecipato dal pubblico è quello della finalissima. Tra incitazioni, grida di euforia ed espressioni di scontento da parte del pubblico, i giocatori delle due ultime squadre in gioco, diventano gli eroi di Novara di Sicilia. I tre componenti di ogni squadra sono sempre pronti a esibire tiri di sorprendente precisione e forza, capaci di offuscare alcuni lanci famosi, ancora nella memoria storica del paese e dei suoi abitanti. La premiazione della squadra vincente viene fatta in piazza Michele Bertolami, dove sono allestiti vari stand con i prodotti enogastronomici di pregio del territorio: il Maiorchino, la ricotta fresca e quella infornata, le provole, il vino locale e altre delizie tipiche del luogo. Alla fine della giornata viene organizzata la tradizionale maccheronata, con pasta fresca condita con sugo di carne di maiale e naturalmente abbondanti spolverate di Maiorchino grattugiato.

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