Nei giorni dal 10 al 17 Settembre di ogni anno a San Fratello (ME) viene celebrata la festa del Santo patrono, San Benedetto il Moro. Questo evento è molto partecipato sia dalla popolazione locale che da una moltitudine di devoti provenienti da varie località della Sicilia e dai figli degli immigrati, rientrati in paese per le ferie estive. Durante i giorni della festa, accanto alle celebrazioni liturgiche di rito e ad una solenne processione per le vie del paese, si organizzano molte manifestazioni culturali e ricreative, come concerti musicali e fiere enogastronomiche, dove apprezzare le tipiche produzioni locali.
San Benedetto da San Fratello, il primo Santo dalla pelle nera
San Benedetto il Moro nacque a San Fratello nel 1524 da Cristoforo e Diana, schiavi africani convertiti al cristianesimo e provenienti probabilmente dall’Etiopia. Il loro padrone, Vincenzo Manasseri, ricco possidente di San Fratello, promise alla coppia di concedere al loro primogenito la libertà. Il piccolo Benedetto, fin dall’età di dieci anni si distinse per i tratti del suo carattere mite, caritatevole e volenteroso, tanto che fu soprannominato dai conoscenti il santo moro. Grande lavoratore, all’età di diciotto anni Benedetto dovette cominciare a mantenersi da solo seguendo le greggi e adattandosi ai lavori di campagna più umili. Con grandi sacrifici acquistò due buoi, e un giorno che li portava al pascolo incontrò un pio eremita, il frate Gerolamo Lanza che lo invitò a seguirlo.
Benedetto riconobbe la chiamata, vendette i buoi, distribuì il ricavato tra i poveri e seguì in eremitaggio il fraticello e gli altri suoi compagni. La vita in eremitaggio si protrasse per circa 17 anni, durante i quali i frati si videro costretti a spostarsi continuamente tra i monti del messinese e del palermitano. Infatti, la fama di Benedetto, quale uomo di grande levatura spirituale e di grande sapienza, portava moltitudini di devoti a raggiungere gli eremiti per avere un consiglio o per richiedere l’intercezione per una grazia, disturbando così la solitudine e il desiderio di contemplazione dei religiosi. Nel 1562, il papa Pio IV ordinò che questi frati eremiti, dotati fino a quel momento di grande autonomia, scegliessero di abbracciare uno degli ordini religiosi riconosciuti ufficialmente dalla chiesa cattolica. Benedetto da San Fratello scelse di fare parte dei Frati Minori di San Francesco e fu accolto nel convento di Santa Maria di Gesù, posto alle pendici di Monte Grifone a Palermo. Lì visse per il resto dei suoi giorni, fino alla morte che sopraggiunse il 4 aprile 1589. Le spoglie incorrotte del Santo si trovano custodite ancora oggi nella chiesetta del convento.
La devozione a San Benedetto il Moro si accrebbe e si diffuse tra il popolo dopo la sua morte, anche se dovranno passare altri tre secoli prima di essere ufficialmente proclamato Santo. Di lui si narravano molte miracolose guarigioni, numerosi prodigi, ma quello che da sempre aveva coinvolto i suoi fedeli erano le sue particolari doti di umiltà, generosità e saggezza. Nonostante fosse un uomo semianalfabeta a ognuno sapeva dispensare consolazione e consigli, anche ai potenti e nobili del suo tempo, che sempre lo consultavano prima di prendere importanti decisioni. Oltre alle sue qualità taumaturgiche, al Santo veniva, infatti, riconosciuto quello che comunemente si chiama: il dono della scienza infusa. Nel 1652 venne proclamato compatrono della città di Palermo, insieme a Santa Rosalia. Dal 15 maggio del 1743, a seguito della beatificazione proclamata da papa Benedetto XIV, il suo culto divenne ufficiale, un culto che era sentito non solo in varie località della Sicilia, ma che aveva oltrepassato i confini nazionali fino a diffondersi in Spagna, e in molti paesi del Sudamerica, dove ancora oggi è festeggiato, soprattutto dalle persone di pelle nera. Fu canonizzato e inserito nel catalogo dei santi con sentenza del papa Pio VII il 24 maggio 1807.
I festeggiamenti per San Benedetto il Moro a San Fratello
Per la comunità sanfratellana il culto verso il Santo patrono ha delle particolari caratteristiche di intimità. Viene invocato per grazie importanti, ma anche semplicemente per ritrovare qualche oggetto smarrito o per invocare la pioggia in annate siccitose. La festa per San Benedetto il Moro, sentita e partecipata dalla popolazione, diviene uno degli eventi più importanti durante il corso dell’anno. Il programma oltre alle celebrazioni religiose è ricco di attività collaterali, come mostre, concerti, eventi musicali, serate in piazza e la fiera paesana. Dal 10 al 17 settembre il comune si anima di luminarie, giochi pirotecnici, canti, preghiere e diverse processioni rituali, accompagnate dal nutrito repertorio del corpo bandistico, San Benedetto il Moro, della Città di San Fratello.
Dal giorno 10 al 13 settembre, alcune delle reliquie ancora custodite nella Chiesa Madre vengono condotte per le vie del paese e accostate agli anziani, agli ammalati e alle persone più bisognose, come atto di protezione e di fede. Mentre nei tre giorni che seguono, dal 14 al 16 settembre, si svolge il ciclo di preghiere e riti (triduo) preparatori per la solenne processione finale. Ogni anno, come da tradizione, il triduo è animato da un frate francescano proveniente dal Convento di Santa Maria di Gesù di Palermo, dove è custodito il corpo miracolosamente incorrotto di San Benedetto. Dopo la traslazione della statua del Santo dalla cappella all’altare, nel pomeriggio del 16 settembre si svolge la processione della vigilia per alcuni quartieri di San Fratello. Il 17 settembre, giorno più importante di tutta la festa, si apre con la caratteristica alborata, un festoso sparo di petardi che annuncia i festeggiamenti. In questa giornata vengono organizzate due processioni del fercolo del Santo, una la mattina e una nel tardo pomeriggio. Alla fine seguono i giochi pirotecnici e un concerto musicale che ha luogo nella Piazza Monumento di San Fratello.