Affacciata sul Mar Tirreno e baciata da un sole cocente, Capaci è una località caratterizzata da clima mite, popolazione accogliente e palazzi sia civili che religiosi con vari stili architettonici. A testimonianza dell’importanza che questo piccolo centro aveva in passato, ci sono le diverse opere che è possibile ammirare: la volta della Chiesa Madre affrescata nel 1744 dal pittore Giuseppe Trisca da Sciacca, la statua lignea di Santa Rosalia e Palazzo Pilo, di fronte alla Chiesa Madre. Durante l’anno vengono organizzati numerosi eventi, religiosi e non, ma a spiccare tra tutti è la Festa patronale di Sant’Erasmo che sancisce l’arrivo della bella stagione.
La statua originale, i restauri e la prima visita pastorale
Su un altare della Chiesa Madre di Capaci, possiamo ammirare la statua di Sant’Erasmo realizzata in materiale ligneo. L’opera commissionata nel 1573 dal Marchese Marineo fu realizzata da un discepolo del Gagini. La statua, dopo numerosi tentativi di restauro nel 2015 è stata riportata all’antico splendore rivestendo di oro brillante l’intera superficie. Tale scelta cromatica, così decisa ed incisiva, simboleggia la regalità del martire, ma anche l’arrivo dell’estate, con le lunghe giornate di sole e l’abbondanza sulle tavole. Erasmo è quindi il Santo che, nella tradizione religiosa, fa da tramite tra il freddo invernale e la calura estiva, tra il gelo emotivo dei perseguitati e la vittoria del cristianesimo sulle tenebre. La comunità capaciota nutre un profondo affetto nei confronti del Santo Vescovo e la festa a lui dedicata, che si tiene a giugno, pare risalga alla fine del XVI secolo. Con ogni probabilità, il simulacro dedicato ad Erasmo è il più antico tra quelli custoditi nella Chiesa Madre di Capaci. In questo luogo è possibile ammirare anche il Ss. Crocifisso di Innocenzo da Petralia, datato 1630, e la statua dell’Immacolata Concezione, risalente alla fine del 1600.
Il programma della festa, dalla “tammurinata” alla processione solenne
La Festa di Sant’Erasmo si compone di diversi momenti, alcuni di carattere religioso, altri d’impronta più folkloristica. La messa del venerdì che si tiene presso la Chiesa Madre alle ore 19:00 dà inizio alla manifestazione. A fine giornata ha luogo un concerto gratuito in piazza. Il sabato mattina la comunità viene svegliata dalla tradizionale “tammurinàta”, ossia il passaggio dei suonatori di tamburo per le vie del paese. Attorno alle ore 18:00, si assiste al passaggio dei carretti siciliani trainati da cavalli riccamente bardati e guidati da cocchieri adornati da caratteristici foulard. Alla sfilata partecipano poi alcuni gruppi folkloristici, che intonano canti in dialetto locale, incalzati dal suono ritmico dei tamburelli siciliani. In serata, la folla si raccoglie presso la Parrocchia di Sant’Erasmo, dove alle ore 21:00 ha luogo una lunga veglia di preghiera. La domenica, giorno di festa, la tammurinàta inizia alle 8:00 del mattino ed è eseguita da musicisti di tutti le età. Largo spazio dunque anche ai bambini, che mostrano abilità, ritmo e competenze tecniche davvero spiazzanti. La Messa Solenne in onore del Patrono è fissata alle ore 18:30 ma è soltanto alle ore 21:00 che il simulacro viene condotto in processione per le vie del paese. Giunta in Piazza Matrice, la statua si arresta momentaneamente, per consentire a turisti e cittadini di assistere ai giochi pirotecnici. Quanto l’ultimo rombo annuncia la fine dei fuochi d’artificio, Sant’Erasmo viene riportato alla Chiesa Madre, per essere adagiato nuovamente sul suo altare.