Festa di San Michele di Palazzolo Acreide

    La festa di San Michele Arcangelo a Palazzolo Acreide coinvolge una grande moltitudine di gente e raduna intorno alla devozione del santo tutta la comunità: intere famiglie e più generazioni unite, prima, nei preparativi della festa, poi, nella partecipazione alle celebrazioni e alle numerose attività che animano le vie della città. Cortei in abiti medievali, con sbandieratori e gruppi bandistici, spettacoli musicali per grandi e piccini, esecuzioni canore di cori parrocchiali, sono alcune delle iniziative che si svolgono durante la settimana dedicata ai festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo. La festa, infatti, ha inizio la vigilia della festa liturgica (il 28 settembre) con lo svelamento della statua, “sciuta ra cammira”, culmina con le processioni nella domenica successiva e prosegue per altri otto giorni con i momenti di preghiera che caratterizzano l’Ottava di San Michele, i festeggiamenti si chiudono, infine, con un’ultima processione.
    A Palazzolo Acreide la devozione verso il santo si manifesta con grande acclamazione ed entusiasmo mentre tradizione e folclore si fondono creando un’atmosfera unica durante il lungo periodo di festa.

    L’antica devozione per l’Arcangelo combattente

    Palazzolo Acreide lega la sua tradizione al culto di San Michela Arcangelo a partire da molti secoli addietro. Secondo alcuni, infatti, il culto è di origini medievale e può farsi risalire, in particolare, al periodo arabo-normanno, quando i Cristiani, preoccupati dalle incursioni dei Saraceni, si rivolgevano all'”Arcangelo Combattente” chiedendo di allontanare il nemico straniero. La vittoria sui Saraceni, venne festeggiata acclamando San Michele Arcangelo. L’iconografia da sempre legata al Santo si presta, infatti, a suscitare invocazioni legate alla sua figura di guerriero, combattente, vincitore contro il demonio. Secondo la tradizione cristiana, egli è comunemente rappresentato con un’armatura, impugna una spada o una lancia, arma con cui sconfigge il demonio che spesso è raffigurato come un drago. L’immagine deriva da alcuni brani dell’Apocalisse in cui San Michele è descritto come angelo al comando dell’esercito celeste in lotta contro gli angeli ribelli del diavolo, i quali vengono cacciati e precipitati sulla terra.
    La statua di San Michele venerata a Palazzolo Acreide e custodita nella chiesa madre, ad egli dedicata, è un’antica e pregevole scultura in legno, realizzata molto probabilmente sul finire del XVI secolo: l’Arcangelo è raffigurato con indosso un’armatura dorata, sulla mano destra alzata tiene una spada, nell’altra, uno scudo.
    Da molto tempo la profonda devozione che Palazzolo Acreide manifesta per San Michele Arcangelo è pari a quella rivolta al santo patrono, San Paolo Apostolo, tanto che, si racconta, di alcuni devoti i quali, un tempo, proposero di eleggere patrono San Michele, ma la proposta non venne mai accettata.

    Una settimana di festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo

    Palazzolo Acreide dedica un’intera settima ai festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo: a partire dalla vigilia della festa liturgica, che ricorre il 29 settembre, fino alla domenica successiva.
    Il 28 settembre l’inizio dei festeggiamenti è segnato dal suono festoso delle campane; la sera, al termine della messa vespertina, il caratteristico momento noto, in dialetto locale, come “sciuta ra cammira”, svela la statua che è nascosta dietro un quadro seicentesco, opera di Antonino Bova, che raffigura San Michele, tale dipinto è posto sull’altare maggiore chiudendo la nicchia in cui è posta l’effige del santo.
    Il 29 settembre è il momento della festa liturgica, le messe si alternano in chiesa madre a momenti di preghiera ed adorazione eucaristica.
    Il culmine dei festeggiamenti è rappresentata dalla cosiddetta “Sciuta” e dalla successiva processione con il simulacro del santo. Alle ore 13 una gran folla di devoti e curiosi si raduna innanzi la chiesa madre e aspetta che i portatori conducano sul sagrato la statua. Non appena questa fa capolino dal portone della chiesa di San Michele, mentre la folla acclama, si ha il tradizionale sparo dei fuochi di artificio e il lancio dei “’nzareddi” (striscioline di carta colorata, preparati appositamente dai ragazzi), mentre le campane suonano a festa. Quindi, ha luogo una prima processione per le vie della città, il simulacro è portato a spalla, la banda suona durante il percorso. I membri della Confraternita di San Michele accompagnano il simulacro, preceduti dal loro stendardo, alcuni in segno di devozione o ringraziamento, seguono la processione a piedi scalzi. Il percorso si snoda, con non poca fatica per i devoti portatori, tra le salite ripide e le viuzze del centro montano. Durante la processione, inoltre, è tradizione invocare la benedizione di San Michele sui bambini che, spogliati degli abiti, vengono alzati innanzi alla statua. Alle 14 il simulacro di San Michele è riportato in chiesa.
    Una seconda processione si svolge la sera, al termine della solenne celebrazione eucaristica. Questa volta la statua di San Michele viene posta su un carro trionfale per percorrere tutte le vie del paese. La banda musicale e gli sbandieratori accompagnano la processione al termine della quale si ha uno spettacolo di fuochi d’artificio. Intorno le 23 la statua fa rientro in chiesa madre.
    La settimana antecedente la domenica dedicata alla processione è ricca di eventi e iniziative che allietano tutta la città. Tra i momenti di festa vi è il Raduno di sbandieratori e Musici, giunto alla sua nona edizione; esso di solito si svolge il sabato: il corteo sfila per le vie del paese fino a raggiungere Piazza del Popolo dove si esibiscono. Altro evento caratteristico è il cosiddetto Giro di Gala: per le vie sfilano stendardi e bandiere, gli sbandieratori, le majorette e gruppi bandistici.
    La settimana successiva in chiesa madre si celebra l’Ottavario, ogni giorno viene celebrata la messa animata dai cori parrocchiali. Si svolge, infatti, il tradizionale “meeting dei cori” provenienti dalle diverse parrocchie di Palazzolo Acreide e di altri comuni della provincia siracusana. L’ultimo giorno dell’Ottavario si conclude la festa con un’ultima processione serale con il simulacro di San Michele. Il gesto tradizionale che segna il termine dei festeggiamenti è il riposizionamento della statua nella nicchia sull’altare maggiore e la chiusura della stessa. La statua verrà nuovamente svelata solo quando sarà il momento di dare inizio ai festeggiamenti dell’anno successivo.

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