San Nicola di Bari è patrono di Gualtieri Sicaminò, comune in provincia di Messina. Ad egli, è dedicato il Duomo, eretto nel XV secolo, nel quale è custodita la statua lignea che raffigura il santo con gli abiti e i simboli del ministero vescovile. I solenni festeggiamenti in onore del santo patrono hanno luogo nell’ultima domenica di agosto: si tratta dell’appuntamento più sentito e atteso con ansia dai fedeli locali e dagli emigrati che rientrano nel paese natio per le vacanze estive. La festa richiama anche gente da ogni parte, arricchita da momenti culturali e di svago, distribuiti durante tutta la settimana, oltre che da eccezionali spettacoli pirotecnici che accompagnano e concludono la processione con il simulacro di San Nicola, momento principale della festa.
Antiche tradizioni: san Nicola è il santo dei doni
La tradizionale festa dedicata al Santo patrono di Gualtieri Sicaminò ha quasi certamente radici nel XVII secolo, è documentata, infatti, per la prima volta, la processione solenne nel 1620. La statua è stata realizzata proprio intorno a quell’anno, è in legno dipinta e raffigura il Santo nelle sue vesti da vescovo con la mitra e il bacolo (preziose fatture in argento), simboli del suo ministero.
I solenni festeggiamenti, nel Settecento, avevano luogo solo il 6 Dicembre, data in cui la chiesa ricorda la morte del Santo. Più recente è, invece, l’introduzione dei festeggiamenti nell’ultima settimana di agosto, per permettere agli emigrati, in pausa dal lavoro per le ferie estive, di prendere parte alle celebrazioni a cui sono molto legati da generazioni.
La devozione verso San Nicola sembra sia ancora più antica, ciò è desumibile dalla presenza, già nel XII secolo, di una località, nel territorio di Gualtieri Sicaminò, denominata San Nicola.
I riti che si susseguono durante le celebrazioni sono, in parte dovuti al fatto che la figura del Santo è da tempo legata all’idea di un personaggio dispensatore di doni, non solo di tipo spirituale, ma anche materiali. Infatti, tra i prodigi tramandati dai fedeli, si narra di distribuzione di alimenti in tempi di carestia. Per tanto, da secoli, i fedeli chiedono l’intercessione di San Nicola per superare momenti di carestia, fame, pestilenze, oltre che per invocare il termine di guerre, terremoti e calamità naturali in genere.
La Nocciolata che caratterizza i festeggiamenti del 6 dicembre, non è altro che il tentativo di rievocare il gesto di dispensare doni imitando il santo. Nel tempo antico, la tradizione ha sicuramente assorbito gesti e usanze pagane, non a caso, le nocciole, sono frutti autunnali, simbolo di fertilità già ai tempi dei romani, che nel mese di dicembre festeggiavano i Saturnalia in onore del dio Saturno, dio della semina, considerato dispensatore dei frutti della terra.
La processione di agosto e la Nocciolata di dicembre
Gualtieri Sicaminò dedica ai grandiosi festeggiamenti in onore del santo patrono l’ultima domenica di agosto, richiamando in paese molti degli emigrati.
La settimana che precede l’ultima domenica del mese è ricca di appuntamenti come spettacoli musicali in piazza e diversi eventi collaterali di svago e cultura che arricchiscono così il programma religioso della festa patronale.
La penultima domenica di agosto, il simulacro del santo viene rimosso dalla nicchia sopra l’altare maggiore e collocato accanto all’altare, più vicino ai fedeli: la procedura avviene accompagnata dalla banda musicale e dal suono festoso delle campane, mentre i fedeli presenti in chiesa intonano in coro il tradizionale inno Viva Viva Santa Nicola.
Quindi, le giornate successive sono scandite da funzioni liturgiche in Duomo fino alla messa seguita dall’esecuzione dei vespri solenni del sabato.
Il fulcro della festa ha luogo la domenica: di prima mattina lo sparo dell’alborata annuncia l’inizio dei festeggiamenti solenni e la banda allieta le vie del paese con la sua musica. Nel tardo pomeriggio, dopo la Santa Messa, cantata come da tradizione, ai fedeli presenti vengono distribuite le cosiddette panuzzedda: si tratta di cialde fatte di farina e acqua, essiccate al sole, che riportano impressa un’immagine di San Nicola.
La sera inizia la processione con il simulacro del Santo, essa si compone secondo un preciso ordine: in testa si dispone la confraternita del Sacro Cuore, segue quella della Pia Unione delle Figlie di Maria, poi quella di San Nicola, successivamente si dispongono in processione le autorità religiose, dietro, è portata a spalla la statua di San Nicola seguita dalle autorità civili e militari, dalla banda e in coda tutti i fedeli. Il percorso è fissato da tempo per tradizione e si snoda a partire dalla chiesa del Duomo percorrendo le vie principali dei vari rioni in cui è suddiviso il paese, quindi si attraversano, in ordine: Ponte Nuovo, rione Misericordia, Ponte Vecchio, Piano Molino, rione Carmine, rione Basso, via Roma, ritorno in Piazza Duomo e rientro in chiesa. Caratteristico di questa processione è l’omaggio reso al santo da parte di ogni rione mediante lo sparo di fuochi d’artificio, quasi in competizione l’uno con l’altro, si susseguono quindi diversi spettacoli pirotecnici. La tradizione nel tempo ha dato luogo ad un vero e proprio evento denominato Festival Interregionale delle arti pirotecniche. Al termine della processione, intorno la mezzanotte, infatti, lo spettacolo pirotecnico conclusivo è offerto da prestigiose ditte del settore in grado da rapire gli spettatori con il naso all’insù, stupiti e affascinati da luci, colori e spari.
La festa liturgica del 6 dicembre, invece, è nota per la caratteristica Nocciolata: dai balconi su Piazza Duomo, le autorità lanciano nocciole a tutti coloro che, raccolti in piazza per l’evento, si affrettano a raccoglierle.
Nei tre giorni precedenti la festa, al termine della recita della novena, gruppi di uomini, accompagnati dalla banda musicale, bussano di casa in casa chiedendo in offerta fichi e nocciole. Si caratterizza, nel gruppo, un personaggio tradizionale, noto in dialetto come “bettalaru”, ovvero colui che porta la bisaccia nella quale conserva i doni raccolti.
I festeggiamenti del 6 dicembre, data in cui tutta la chiesa cristiana ricorda San Nicola, nel giorno della sua morte, si svolgono solo funzioni religiose in chiesa.