I festeggiamenti in onore della patrona, Sant’Anastasia, si svolgono ogni quattro anni, dal 22 al 25 agosto. Per i cittadini di Motta Sant’Anastasia è la “Festa Ranni” (la festa grande). Caratteristici della manifestazione sono i grandi e pesanti “cerei” dei tre rioni: alte strutture barocche che rappresentano dei ceri votivi offerti dai rioni nei quali è suddiviso il paese. Durante la cosiddetta Candelora queste pesanti strutture sono portate in giro per la città, mentre canti e invocazioni animano il percorso. Le processioni con il simulacro della Santa e il prezioso reliquiario contente un frammento osseo della Martire, rappresentano i momenti religiosi più partecipati dai fedeli che al richiamo di “Cittadini!” rispondono il coro: “Viva Sant’Anastasia”.
Diverse sono le manifestazioni folcloristiche che animano i tre giorni di festa: rievocazioni storiche, cortei in costume d’epoca medievale, rappresentazioni teatrali sulla vita della Santa.
La festa di Sant’Anastasia a Motta è costituita da un calendario molto ricco di eventi da non perdere!
L’antica devozione a Sant’Anastasia
A Motta Sant’Anastasia, città in provincia di Catania, il culto per la Santa, proclamata patrona, è molto antico, probabilmente, è di origini medievali. Da alcune fonti si ricava che una reliquia di Sant’Anastasia giunse in città nel XV secolo; ma quella ufficialmente donata alla chiesa di Motta Sant’Anastasia, con il sigillo papale di Clemente XI, è custodito nella chiesa madre dal 1703, all’interno di un prezioso reliquiario argenteo: si tratta di un frammento d’osso della gamba. Il reliquiario viene portato in processione durante i festeggiamenti in onore della Patrona.
Fino al 1750 la festa di Sant’Anastasia era celebrata il 25 dicembre, data del suo martirio, avvenuto nel 304, quando fu condannata al rogo a Sirmio (secondo altre fonti, a Palmira).
Dal 1750 ad oggi la festa si celebra invece il 25 agosto, poiché gli abitanti di Motta decisero che era il periodo più propizio per renderle i dovuti onori, in quanto la prosperità dei raccolti di agosto facilitavano il reperimento dei fondi per i festeggiamenti.
Per tradizione, la festa si estende dal 22 al 25 agosto, scandita in diversi momenti religiosi e folcloristici che rendono unica nel suo genere la manifestazione della cittadina in provincia di Catania.
Nell’espressione con cui si ripete attualmente, la festa sembra derivi dall’iniziativa di due raggruppamenti di devoti appartenenti a diversi ceti, che un tempo si contendevano la supremazia nell’organizzazione delle iniziative in onore della Santa Patrona. I due gruppi si chiamavano “partiti” ed erano quello dei Campagnoli e dei Maestri. L’uno raggruppava esponenti del ceto dei contadini e nacque nel 1820, l’altro era costituito da artigiani e operai e risale al 1860. Attualmente non vi è più la suddivisione per ceto sociale, in “partiti”, ma in rioni, ovvero nei quartieri in cui è suddivisa la città che rievocano, nei nomi, gli antichi “partiti”: a nord il rione dei Maestri, al centro quello dei Campagnoli e a sud il Panzera.
I momenti della festa
La Festa Ranni, come la chiamano i locali, inizia nei giorni antecedenti la solenne celebrazione del 25 agosto, quindi a Motta Sant’Anastasia il clima di festa ha inizio già dal 20-22 agosto, quando in chiesa iniziano le celebrazioni religiose note come Triduo di Sant’Anastasia.
La mattina del 22 agosto, ha inizio la cosiddetta Candelora. In questa giornata delle grandi strutture in legno, dai decori barocchi, dette appunto “Candelore” o “Cerei”, vengono portati in giro per le vie della città. I portatori, mediante cinghie in cuoio si fanno carico di un peso tra i 400 e i 900 chili; le strutture lignee sono di varie dimensioni e raggiungono i 3,90 metri. Essi rappresentano dei ceri votivi offerti dai rioni alla Santa, sono costituiti da più ordini: la parte più bassa è caratterizzata da quattro colonne tra le quali si impostano dei pannelli dipinti, al secondo ordine sono raffigurati degli angeli e dei pannelli con immagini tratte dalla vita della Santa, nel terzo ordine è rappresentata l’incoronazione di Santa Anastasia Vergine e Martire, in cima si trovano il cosiddetto “Mazzu”, una composizione floreale, e delle bandiere.
I cerei dei tre rioni nel pomeriggio fanno ingresso in Piazza Umberto e vengono fatti oscillare con movimenti curiosi definiti “ballate”. Lo sparo di fuochi d’artificio e le bande musicali accompagnano questo momento caratteristico della festa.
Al termine della santa messa in chiesa madre, ha luogo una rappresentazione teatrale ispirata alle vicende della vita di Sant’Anastasia.
La giornata del 23 agosto è dedicata alle rievocazioni storiche. Dopo la tradizionale offerta dei ceri in chiesa, nel pomeriggio si svolge, infatti, la cosiddetta Discesa storica della Quartine. Un corteo in abiti medievali sfila per la città mentre alcuni personaggi mettono in scena quadri di vita medievale.
La sera ha luogo la solenne processione con il reliquiario della Santa Patrona, i tre rioni partecipano e precedono il reliquiario con le loro insegne.
La mattina del 24 agosto la statua di Sant’Anastasia viene esposta accanto all’altare maggiore per ricevere le offerte dei fedeli, i quali si alternano continuamente ai piedi della Santa per rivolgere preghiere o lasciare un mazzo di fiori.
Nel pomeriggio, al termine della celebrazione eucaristica, la statua viene fissata sul fercolo processionale e portata sul sagrato, quindi, ha inizio la processione con in testa i cerei e gli stendardi dei rioni. Durante il percorso, il simulacro è accolto dai canti eseguiti dai rioni, sono le tradizionali “cantate” in onore delle Santa. Quindi, una prima esecuzione è attesa in Piazza Umberto; poi la processione riprende percorrendo la via XX settembre e raggiungendo piazza Principe di Piemonte dove viene eseguita la “cantata” del rione Vecchia Matrice; in Piazza duca d’Aosta è la volta del rione Maestri. Il percorso processionale prosegue per via V. Emanuele, piazza Umberto, via Castello e rientra in Chiesa Madre.
Il 25 agosto i cittadini di Motta Sant’Anastasia sono svegliati dal suono delle campane a festa e dallo sparo di cannoni. La messa solenne presieduta dall’Arcivescovo si svolge nella mattinata, durante la celebrazione i rioni offrono i frutti del loro lavoro e parte del raccolto.
Nel pomeriggio un corteo storico e degli sbandieratori animano le vie della città.
La sera si avvia una seconda processione con il simulacro della Santa, nuovamente si alternano i rioni e le loro caratteristiche cantate nell’accompagnare il fercolo di Sant’Anastasia. Durante il percorso, al grido “Cittadini!”, i fedeli rispondono in coro “Viva Sant’Anastasia!”. A conclusione della processione, quando la statua fa rientro in chiesa, i fuochi d’artificio segnano la fine dei festeggiamenti.