Processione dei Misteri di Trapani

    Tra le diverse manifestazioni e i riti della settimana santa, che esprimono tradizione e devozione di ciascuna comunità, quelle che si svolgono a Trapani hanno una caratteristica davvero molto particolare. La processione dei Misteri, infatti, evento centrale dei riti del Trapanese, è la più lunga manifestazione religiosa d’Italia, nonché una delle più antiche. I gruppi scultorei rappresentanti scene della Passione di Cristo sono portati a spalla dal primo pomeriggio del venerdì santo fino alle 14 del sabato. Un’interminabile processione durante la quale devoti portatori e fedeli seguono, in religioso silenzio e commozione, il lento passo dei gruppi scultorei. La manifestazione si può far risalire al ‘600 e si ripete ormai immutata da secoli.
    Nella notte, le luci delle vare illuminano le vie cittadine e rischiarano i volti scolpiti nel legno di personaggi che esprimono sofferenza e dolore. La musica, eseguita da bande musicali secondo un preciso repertorio tra cui sono comprese marce funebri e canti della tradizione popolare (noti come “lamenti”) accompagna il lento intercedere delle vare portate a spalla dai rappresentanti delle maestranze locali.

    Una tradizione nata nel ‘600

    La tradizione della processione dei Misteri ha radici antichissime: si hanno traccie evidenti di origini spagnole e si ripete da ormai circa 400 anni.
    Le prime processioni risalgono, infatti, al Seicento su iniziativa della Confraternita di San Michele Arcangelo, la quale, successivamente, affidò l’incarico di custodire e condurre in processione i gruppi dei Misteri alle maestranze cittadine. Ogni gruppo scultoreo è dunque condotto in processione da circa dieci uomini a rappresentanza delle loro corporazioni di appartenenza, oggi corrispondenti ai vari mestieri (le corporazione artigiane furono soppresse nel 1821). A capo di ogni ceto oggi vi è il cosiddetto Capoconsole insieme a suoi collaboratori e “consoli”.
    Si chiama “atto di affidamento” il documento che consegnava a ciascuna maestranza la “vara”, il più antico di questo risale al 20 aprile 1612. L’ultimo gruppo realizzato è quello rappresentante Gesù dinanzi ad Erode, l’atto di affidamento relativo ad esso risale al 13 novembre 1782.
    I Misteri sono stati realizzati da artisti locali del XVII e XVIII secolo, rappresentano scene della Passione di Cristo tratte dei Vangeli. La tecnica, iniziata da Giovanni Matera, con la quale sono stati realizzati è tipica dell’artigianato trapanese, essa è nota come “carchèt”. Secondo questa antica tecnica artistica gli abiti che vestono l’ossatura in legno e sughero dei personaggi sono in stoffa precedentemente immersa in una mistura di colla e gesso, in tal modo si riusciva a ottenere un maggior effetto realistico nelle pieghe delle vesti perché la modellazione delle stesse risultava più agevole e una volta indurita l’effetto è simile alle opere in gesso. Volti, mani e piedi sono scolpiti nel legno. Curioso il fatto che la rappresentazione scenografica dei Misteri non riproduce la fedele ambientazione dell’epoca in cui visse Cristo, piuttosto appare ispirata a costumi e volti del periodo della dominazione spagnola in Sicilia. Si distinguono, ad esempio, soldati dalla divisa spagnoleggiante.
    Nel corso dei secoli i gruppi scultorei hanno subito danni sia per cause accidentali sia dovuti al bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, per cui sono solo pochi quelli che possono ancora riconoscersi quali originali realizzati dagli artisti sei-settecenteschi. Rimaneggiamenti, restauri e nuove realizzazioni nel tempo hanno fatto sì che i venti gruppi scultorei continuassero a perpetuare la tradizione.
    La particolare l’usanza della lunghissima processione, che ha inizio alle 14 del venerdì santo e si conclude il sabato alla stessa ora, ha visto nei secoli un’alternanza di divieti per questioni di ordine pubblico. Nel Settecento, ad esempio, i vescovi vietarono l’inizio della processione oltre le ore 23 del Venerdì Santo, imponendone la conclusione entro le ore 3 della notte del sabato, successivamente imposero il divieto di proseguire la processione nelle ore notturne.

    La lunga processione

    La tradizionale processione dei Misteri costituisce il fulcro dei riti della settimana santa di Trapani, essa ha inizio nel pomeriggio del venerdì santo. I Misteri raffigurano scene tratte dai Vangeli relativi alle ultime ore della vita terrena di Cristo prima della Crocifissione. Si tratta, infatti, di 18 gruppi scultorei a cui si aggiungono la “vara” con il Cristo morto posto nell’urna e la Madonna Addolorata. Sono custoditi all’interno della settecentesca chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, da dove ha inizio e termine la processione. La preparazione dei Misteri richiede, nei giorni precedenti il venerdì, qualche accorgimento a cura delle maestranze che hanno in affido ciascun gruppo scultorio. La vestizione, ad esempio, è uno dei momenti più attesi dai portatori: consiste nel vestire la vara con un velluto nero riportante lo stemma della propria maestranza, ricoprendone così la struttura lignea sulla quale poggia. Si tratta della cosiddetta “manta” che dal 1950 è introdotta ad allestire i Misteri. Questo drappo in velluto, viene custodito con cura dalle maestranze che lo ripongono poi nuovamente al termine della processione. Le statue vengono inoltre adornate con argenti e fiori.
    I misteri, accompagnati dalla banda musicale che esegue marce funebri e dai cori dei cantori, portati a spalla ciascuno dalla maestranza che lo ha in affidamento, sono condotti fuori dalla chiesa uno alla volta. Si dispongono, quindi, secondo un preciso ordine che dà l’idea della narrazione della Passione di Gesù: La Separazione, La Lavanda dei piedi, Gesù nell’orto del Getsemani, L’Arresto, La Caduta al Cedron, Gesù dinnanzi ad Hanna, La Negazione, Gesù dinnanzi a Erode, La Flagellazione, La Coronazione di spine, Ecce Homo, La Sentenza, L’ Ascesa al Calvario, La Spogliazione, La Sollevazione della Croce, La Ferita al Costato, La Deposizione, Il Trasporto Al Sepolcro, Urna – Gesù nel Sepolcro, Maria SS. Addolorata. La processione ha, dunque, inizio intorno alle 14 del venerdì santo e prosegue per tutto il giorno, i portati si fermano solo per partecipare alla santa Messa; continua poi per tutta la notte fino all’alba e termina alle 14 del sabato. Una folla instancabile di fedeli ne segue il passo, ogni gruppo è portato a spalla da almeno dieci uomini detti “massari” che eseguono un caratteristico movimento ondulatorio al passo con la musica, è la tradizionale “annacata”. Nella notte, la processione è molto suggestiva, nel buio i volti dei personaggi sono illuminati dalle lampade fissate alla vara.

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