Settimana Santa di Capaci

    Per i cultori delle tradizioni, appassionati di ritualismo ed antichità, assistere alla Settimana Santa capaciota è un must. Se infatti la Sicilia regala emozioni in ogni angolo ed in ogni momento, vi sono comuni particolarmente rinomati per il patrimonio artistico, culturale e folkloristico. Capaci, abbracciato dalle acque del Tirreno, è uno di questi. Nel tessuto sociale, il cristianesimo è ben radicato e le manifestazioni religiose che si svolgono durante l’anno mostrano un forte potere aggregante. I giorni che precedono la Pasqua sono vissuti con raccoglimento, ma la Domenica della Resurrezione, con le sue colombe, i suoi angeli ed il fatidico “Incontro”, è una sferzata di energia senza eguali.

    Confraternite, simbolismo ed usanze del passato

    Come accade in tutti i comuni che portano avanti antiche tradizioni, a salvaguardare quelle capaciote ci pensano le confraternite. Quella dell’Addolorata cura ogni aspetto della Settimana Santa, mentre quella del Santissimo Sacramento organizza la “Volata degli Angeli” e “L’Incontro”. L’incontro consiste in un avvicinamento tra i simulacri della Madonna e del Cristo Risorto, che avviene il giorno di Pasqua nei pressi della piazza centrale. Maria, coperta da un drappo nero, non riesce a vedere il figlio e lo cerca disperatamente tra la folla. Solo quando riesce a liberarsi di questo velo che le copre gli occhi ed impedisce la vista, apprende la lieta novella e corre verso il centro della piazza. Il simbolismo qui è chiaro, lampante, cristallino: per poter vedere, bisogna avere fede. La Volata, tipica di Altavilla Milicia, Baucina e Palermo, è invece di recente introduzione e rappresenta un ottimo mezzo per includere nei festeggiamenti i più giovani. Fino a 50 anni fa, durante l’Ascensione (o “Ascèusa”) era consuetudine per i fedeli recarsi sulle rive del mare, bagnare i piedi e disegnare una croce col dito. La convinzione popolare voleva che, durante quella solenne serata, le acque fossero benedette da Cristo, quindi divenissero automaticamente miracolose. Tale rito, sebbene fosse assai suggestivo, purtroppo non si è conservato. L’Asceusa era considerata sacra anche dai novelli sposi, che all’ottavo giorno di nozze si vestivano con gli abiti da cerimonia e si recavano in spiaggia. A loro, Cristo avrebbe dedicato una speciale benedizione, rendendoli saldi, fedeli ed omaggiandoli di una prole numerosa.

    Dalla Domenica delle Palme all’Incontro tra la Vergine ed il Salvatore

    La settimana di celebrazioni solenni si apre con la Domenica delle Palme, dedicata all’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme. Ulivi e palme intrecciate vengono benedetti in Piazza Calogero Troia, alle ore 11:30 circa. Segue quindi una processione allegra, festante e gioiosa verso la Chiesa Madre, per assistere alla funzione religiosa delle ore 12:00 in punto. Lunedì e Martedì Santo sono dedicati alle confessioni mentre il Mercoledì viene recapitata ai confratelli dell’Addolorata una cena fatta di un panino benedetto, due arance ed un limone. Alle ore 9:00 del Giovedì, la popolazione si reca presso la Cattedrale per assistere alla Messa presieduta dal Vescovo, che determina l’inizio del triduo pasquale. Alle ore 18:00 avviene la celebrazione “In Coena Domini”, durante la quale 12 confratelli estratti a sorte la Domenica delle Palme fanno le veci dei 12 apostoli. Ad essi viene affidato il compito di ripetere il rituale del lavabo e del bacio dei piedi, eseguito tradizionalmente anche in Vaticano dal Santo Padre. Nel pomeriggio è prevista l’Adorazione, o “Visita ai Sepolcri”, che spinge i fedeli a pregare in chiesa per tutta la notte. Al fine di osservare il massimo silenzio possibile, persino le campane vengono legate, poiché in tutto il mondo cristiano ci si prepara al Sacrificio. Da questo momento in poi, per avvertire i fedeli dello svolgersi dei successivi riti, si usano le “ciaccule”. Ai piedi dell’altare maggiore è possibile osservare un tappeto di fiori, accerchiato dai “Lavuréddi”, piattini di plastica all’interno dei quali vengono fatte germogliare le lenticchie durante la Quaresima. In serata, in aperta campagna si può assistere alla rappresentazione della Passione e morte di Gesù, messa in scena da devoti di tutte le età. Il Venerdì Santo si apre con le Lodi Mattutine, che invitano alla conversione, mentre in serata, attorno alle ore 21:00, la popolazione partecipa alla tradizionale processione dell’Addolorata e del Signore morto. Cristo viene trasportato all’interno di un’urna sfarzosa, trasparente, dal telaio dorato finemente lavorato. Segue il simulacro della Madonna, coperta da un semplice mantello di velluto nero ed adornata da candidi cuscinetti di fiori. A trasportare a spalla il fercolo vi sono i membri della Confraternita di Gesù, vestiti con corti mantelli di colore nero. A fine processione, con il trasferimento del Cristo in chiesa, si genera un piccolo e composto pellegrinaggio, per omaggiare il Salvatore con il tradizionale “bacio dei piedi”. La Domenica di Pasqua, attorno alle ore 12 avviene l’incontro tra Maria ed il Figlio Risorto. L’evento si verifica nella piazza centrale, che per l’occasione è gremita di fedeli. Dei tintinnii, emessi da piccoli campanelli, spingono i confratelli a caricare le statue sulle proprie spalle. Segue il suono di una tromba, quindi la statua dell’Addolorata viene avvicinata al centro della piazza. Per ben due volte la Vergine, il cui volto è coperto da un velo nero, non riesce a riconoscere nè vedere il figlio. Al terzo tentativo, tuttavia, i devoti liberano Maria dal tessuto e la conducono verso Cristo Risorto. Le campane suonano a festa, i ragazzi liberano le colombe e la banda musicale del paese esegue pezzi squillanti. Intanto, da funi ancorate su due balconi opposti, vengono fatti scendere due bambini agghindati con vesti di raso munite di ali. È quella che si chiama “Volata degli Angeli”, una tradizione diffusa anche in altri comuni nell’Isola, ma di recente introduzione a Capaci. I minori, opportunamente protetti ed ancorati a sistemi di sicurezza, rimangono in aria tra i simulacri della Vergine e del Messia. Dopo aver recitato una lode a pieni polmoni, si dilettano lanciando petali di rosa sulla folla sottostante, che risponde urlando di gioia. La giornata si conclude infine con la processione per le vie del paese, il cui scopo è rammentare alla popolazione, anno dopo anno, la storia di Colui che vinse la morte.

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