Cosa vedere a Trapani? In questa pagina troverai la guida completa su cosa vedere nella città di Trapani. Un viaggio lungo strade del sale con paesaggi favolosi, soprattutto al tramonto, musei che testimoniano la grandissima abilità degli artigiani di Trapani nella lavorazione del corallo e costruzioni in stile liberty.
1. Cosa vedere a Trapani: La via del sale
Tra le cose da vedere a Trapani al primo ci sono sicuramente le saline. Il modo migliore per farlo è percorrere La via del Sale, un itinerario lungo la strada provinciale 21 che collega Trapani e Marsala. La prima tappa fondamentale è Nubia, piccola frazione di Trapani famosa per il suo aglio rosso presidio Slow Food, dove si trova la Salina Maria Stella sede del Centro Visite della Riserva Naturale Integrale Saline di Trapani e Paceco. Sempre a Nubia si trova, in un vecchio baglio del Seicento la Salina Culcasi. All’interno è allestito il Museo del Sale di Nubia dove attraverso diversi strumenti che sono esposti, vengono illustrati l’antico lavoro dei salinari e i metodi tradizionali, ancora utilizzati, per la raccolta del sale. A Marsala invece c’è la Salina Ettore e Infersa, uno dei due punti da dove partono i traghetti per Mozia e dove è possibile prenotare visite guidate alla salina e al mulino. Questo è anche uno dei punti più spettacolare dove fare aperitivo durante lo spettacolare tramonto sulla salina.
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2. Cosa vedere a Trapani: i Musei
Museo Agostino Pepoli
All’interno di un ex convento dei padri carmelitani è allestito il Museo Agostino Pepoli. La collezione comprende una raccolta di diverse opere: arti decorative, sculture, opere in corallo, argenti, sculture presepiali e una pinacoteca. Tra i vari dipinti presenti ci sono opere di Tiziano, Giacomo Balla, una Pietà del 1380 di Roberto d’Oderisio e un S. Andrea del fiammingo Geronimo Gerardi. Molto interessante la sezione con i cimeli storici del Risorgimento dove sono presenti la bandiera del piroscafo “Il Lombardo” e una ghigliottina di epoca borbonica.
(MOOI) Museo delle Illusioni ottiche
In pieno centro storico, in Mercè 3, si trova il Museo delle illusioni ottiche (MOOI – Museum Of Optical Illusions Trapani). Il museo, unico in Sicilia, è articolato in cinque diverse sale: La stanza di Ames, la stanza upside-down, stanza gravity anomaly (o delle anomalie di gravità) e la sedia di Beuchet. sono luoghi dove si sviluppano strani fenomeni legati alla fisica come quello detto “salita in discesa”, illusioni ottiche e giochi di prospettiva.
La visita dura circa un’ora e mezza.
Museo Diocesano – Polo Espositivo di Sant’Agostino
All’interno della Chiesa di Sant’Agostino, ormai sconsacrata è stato allestito nel 2008 il Museo Diocesano e utilizzato per mostre temporanee. La chiesa risale al Trecento e conserva dell’originale struttura la facciata con uno splendido rosone. Nella piazzetta davanti la chiesa si trova la cinquecentesca fontana del Saturno.
Museo civico all’interno della Torre Ligny
Sulla punta più occidentale della città di Trapani si trova la Torre di Ligny dove oggi è allestito il Museo Civico. La collezione comprende reperti recuperati principalmente in mare come gli elmi del tipo Montefortino, risalenti al periodo della prima guerra punica (241 a.C.), ancore ed anfore di epoca punica e romana oltre a diversi manufatti compresi tra il periodo elimo ed il tardo Medioevo. La Torre di Ligny è un’antica torre costiera costruita nel 1671, per difendere la città dalle incursioni dei pirati turchi, per ordine del capitano generale del Regno di Sicilia Claude Lamoral, principe di Ligne (Belgio). Dalla terrazza della torre è possibile ammirare un panorama mozzafiato che comprende sia la costa che le isole Egadi.
Museo d’arte contemporanea San Rocco
All’interno di Palazzo San Rocco è possibile visitare di Museo d’arte contemporanea dove è esposta una parte della collezione di arte contemporanea DiArt (il resto è diviso tra la Chiesa di Sant’Alberto e degli Abati e i locali del Seminario Arcivescovile ad Erice Casa Santa), di proprietà della Diocesi di Trapani che conta oggi 130 artisti di 22 nazioni, per un totale di circa 200 opere. Il museo organizza mostre ed eventi periodici mentre nella collezione permanente è possibile ammirare opere di artisti di fama internazionale come Carla Accardi e Alberto Gianquinto ma anche di artisti emergenti Minjun-kim e Jung Uei Jung.
Salerniana – Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Giuseppe Perricone”
La Salerniana – Galleria Civica d’Arte Contemporanea “Giuseppe Perricone” è una Galleria d’arte contemporanea ed una Associazione Artistica Culturale non profit, fondata dal poeta Giacomo Tranchida. Le opere che compongono la collezione sono state esposte ad Erice fino al 2015, anno in cui la sede della Galleria diventa il Palazza della Vicari di Trapani. L’edificio, riconoscibile dalla presenza di due grandi talamoni sulla facciata, era la sede dell’antico tribunale di Trapani, poi convertito in carcere, funzione che ha svolto fino al 1965. Tra i diversi artisti che sono rappresentati all’interno della collezione spiccano Carla Accardi, Pietro Consagra e Pino Pinelli.
3. Cosa vedere a Trapani: le Chiese
Santuario dell’Annunziata
Alla sinistra del Museo Pepoli si trova il Santuario dell’Annunziata, costruito tra il 1315 e 1332 e rifatto interamente nel 1760. L’interno della chiesa, in stile barocco, è opera dell’architetto e sacerdote trapanese Giovanni Biagio Amico e ospita sul fianco destro la Cappella dei Pescatori mentre sulla sinistra quella dei Marinai, in stile rinascimentale ma con influenze gotiche e arabo-normanne. Dietro l’altare maggiore si apre l’ingresso alla Cappella della Madonna di Trapani dove si trova la statua in marmo realizzata da Nino Pisano nel 1360 e raffigurante la Madonna col bambino. Il 16 agosto, in occasione della festa della Madonna di Trapani, una copia della statua viene portata in processione per le vie della città.
Nell’altra cappella che si trova in questa zona della chiesa si trova invece la statua di Sant’Alberto, l’altro santo patrono della città, che viene festeggiato il 7 agosto, anche in questo caso con una processione della statua per le strade di Trapani.
Cattedrale di San Lorenzo
Su via Vittorio Emanuele di trova la Cattedrale di Trapani dedicata a San Lorenzo. La facciata della chiesa è di tipo barocco e presenta un ingresso preceduto da un portico disegnato da Giovanni Biagio Amico. L’interno è a croce latina a tre navate e custodisce diverse opere interessanti: una Crocifissione di Van Dyck, S. Giorgio e il drago di Andrea Carreca e un Cristo deposto realizzato in “pietra incarnata”.
Chiesa e Convento di San Domenico
Tra le chiese da vedere a Trapani c’è sicuramente anche quella di San Domenico, che al suo interno custodisce il sarcofago del piccolo Manfredi, figlio di Federico III d’Aragona. Nell’altare sulla parete sinistra si trova invece un raro crocifisso ligneo di tipo gotico risalente tra il ‘400 e il ‘500 secolo e rappresentante Cristo già morto sulla croce con un’espressione carica di dolore. Oltre la chiesa è possibile visitare anche il complesso monumentale dell’ex convento domenicano, con due bellissimi chiostri e una torre campanaria a base ottagonale del XV secolo con una singolare scala elicoidale. Dietro l’abside si trova la Cappella della Mortificazione dedicata al Santissimo Crocifisso e appartenuta ai membri della Confraternita della Mortificazione, un ordine che era solito ricorrere a punizioni corporali in segno di penitenza. Nelle decorazioni non mancano infatti elementi simbolico che richiamano la mortificazione e la morte come le tele settecentesche raffiguranti scene della Passione di Cristo.
Chiesa di San Pietro
Secondo la tradizione la Chiesa di San Pietro è uno dei primi luoghi di culto cristiano costruito a Trapani. Modificato diverse volte nel corso dei secoli l’edificio è oggi l’unica chiesa trapanese ad avere cinque navate e conserva al suo interno opere di artisti locali del XVII secolo. Tutto da ammirare è l’organo costruito in undici anni di lavoro (1836-1847), dal Palermitano Francesco La Grassa. Lo strumento, il più complesso d’Europa, ha sette tastiere su tre consolles e ottanta registri che azionano 5000 canne.
Chiesa delle Anime del Purgatorio
A pochi dal Museo di arte Contemporanea San Rocco si trova la Chiesa delle anime del Purgatorio, costruita a partire 1688 sulla base del progetto dell’architetto Don Pietro Lo Castro. L’edificio è a croce latina con tre navate divise da colonne e archi e nella facciata, che si discosta profondamente dallo stile neoclassico del tempo, presenta le statue dei 12 apostoli in pietra stuccata realizzate da Alberto Orlando. All’interno della chiesa sono custoditi le venti statue in legno realizzate nel 1700 da diversi artisti trapanesi e che vengono portate in processione ogni anno in occasione della celebrazione dei Misteri di Trapani.
Santa Maria del Gesù
Nelle immediate vicinanze della Biblioteca Fardelliana si trova la chiesa di Santa Maria del Gesù che presenta una facciata in conci di tufo in stile gotico – rinascimentale mentre l’interno è a tre navate separate da tre ampie arcate a tutto sesto. In occasione del Venerdì Santo ogni anno a mezzogiorno si celebra “A scinnuta ‘a cruci di Santamaragesu” (La discesa del Cristo dalla croce). Il rito, che si svolge a luci spente, prevede la deposizione di una statua del Cristo, dotata di testa e braccia snodabili, in un lenzuolo, a cui segue la processione per le navate della chiesa.
Chiesa di Santa Maria dell’Itria
Su via Garibaldi si trova la Chiesa di Santa Maria dell’Itria conosciuta anche come Chiesa di Santa Rita. L’edificio fu costruito nel 1621 su una preesistente chiesa bizantina dedicata a Santa Maria dell’Odigitria. La facciata barocca venne progettata dall’architetto Pietro Castro e completata nel 1745. L’interno è a tre navate e contiene diverse opere d’arte tra cui: le statue realizzate in legno tela e colla della Sacra Famiglia di Andrea Tipa, poste sull’altare maggiore, la tela di Sant’Agostino di Pietro Novelli e il Crocifisso seicentesco di Pietro Orlando, con un particolare rivestimento della croce in guscio di tartaruga. All’interno della chiesa è sepolto il venerabile Fra Santo di San Domenico.
Chiesa di Santa Maria del Soccorso (o Badia Nuova)
La chiesa di Chiesa di Santa Maria del Soccorso (o Badia Nuova), è una delle più antiche della città, eretta dai Bizantini nel 536 come chiesa di culto greco ortodosso e dedicata a Santa Sofia. Nel 1461 venne riedificata insieme all’adiacente monastero e rimaneggiata in stile barocco nel 1640. All’interno si trovano un altare progettato da Giovanni Biagio Amico risalente al 1740 e tele di Pietro Novelli, Andrea Carreca e Guglielmo Borremans.
Chiesa e Cripta di San Nicola
La chiesa di San Nicola di Trapani fu eretta da Belisario, generale dell’imperatore Giustiniano, nel 536. Nel corso degli anni fu ricostruita e restaurata diverse volte e nel XIV secolo fu dedicata a san Nicola, dopo che la famiglia Chiaramonte fece realizzare una cappella dedicata al santo patrono di Bari. probabilmente dalla potente famiglia Chiaramonte che vi fece realizzare la cappella del santo. Tra le pregevoli opere presenti all’interno spicca un trittico marmoreo raffigurante Cristo tra i santi Nicolò e Pietro, del 1560, attribuito al Gagini. Nella cripta della chiesa è possibile visitare le stanze dove anticamente avveniva l’inumazione dei religiosi.
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Passeggiando per il centro storico nella zona del porto o delle mura di tramontana spicca tra la varie case la grande cupola verde della Chiesa di San Francesco d’Assisi. Costruita su una chiesa preesistente fondata dal padre francescano Angelo de Rieti, fu iniziata nel 1630 da padre Bonaventura Certo e completata nel 1638. L’edificio è a croce latina e unica navata, con tre cappelle laterali. Al suo interno sono presenti sculture in stucco di Cristoforo Milanti tra cui undici statue allegorie delle “Virtù morali”, un Crocifisso ligneo di Leonardo Milanti, un quadro della Madonna di Trapani del pittore Domenico La Bruna e la statua di S. Lucia, raffinata opera dipinta ad “estofado”.
Chiesa del Collegio dei Gesuiti
Tra le chiese barocche più belle di Trapani c’è sicuramente la Chiesa del Collegio dei Gesuiti. La costruzione fu iniziata dalla Compagnia di Gesù nel 1616, grazie anche al contributo del Senato Cittadino e nel 1638 la chiesa fu consacrata n anche se non ancora ultimata. Il progetto originario è attribuito all’architetto Natale Masuccio, autore di Casa Professa a Palermo, mentre il prospetto si deve a Francesco Bonamici. Le pareti sono decorate con stucchi realizzati da Bartolomeo Sanseverino, allievo del Serpotta, e da marmi mischi, in particolari sono da apprezzare i preziosi lavori di tarsie di marmi colorati dell’altare dedicato Sant’Ignazio di Loyola.
Chiesa dell’Immacolata detta dell’Immacolatella
La Chiesa dell’Immacolata detta dell’Immacolatella venne realizzata tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo ad opera della Confraternita di Maria Santissima dell’Immacolata Concezione. Nel 1732 venne ristrutturata e ulteriormente abbellita dall’architetto Giovanni Biagio Amico che si occupò della progettazione della zona absidale. Quest’ultima risulta di particolare impatto scenografico con un ampio arco centrale che poggia su due grossi pilastri e regge i balconcini laterali, a simulare i palchetti di un teatro.
Le decorazioni in stucco, pieni di simbologie che richiamano il culto dell’Immacolata, sono opera di Niccolò Carreca mentre le statue in pietra stuccata sono di Alberto Orlando
4. Cosa vedere a Trapani: i Palazzi
Palazzo Milo-Pappalardo
Costruito alla fine del XVII secolo, Palazzo Milo-Pappalardo apparteneva originariamente alla famiglia Saura, salvo poi essere acquistato dalla baronessa Milo. Il palazzo un bellissimo portale settecentesco in legno scolpito, composto da paraste e collegato tramite volute al balcone sovrastante che presenta ricche decorazioni e dove al centro campeggia lo stemma di famiglia. All’interno, il loggiato suddiviso in due ordini, ha tetti con volte a crociera, interamente affrescati nella zona di accesso al piano nobile e decorazioni di grande pregio. Di particolare interesse è il salone di rappresentanza, abbellito da decorazioni di fine Ottocento – primi Novecento, con una zona soppalcata dedicata alla musica.
Palazzo Senatorio o Cavarretta
in via Torrearsa si trova il Palazzo Senatorio o Cavarretta. L’edificio, oggi sede del Municipio, presenta una splendida facciata barocca divisa in tre ordini con le statue della Madonna di Trapani, protettrice della città, di San Giovanni e di Sant’Alberto, il santo patrono. Nel 1827 sono stati aggiunti i due cassoni con l’orologio ed il datario. Accanto il Palazzo si trova la torre dell’Orologio, una delle cinque che compaiono nello stemma cittadino, mentre di fronte parte corso Vittorio Emanuele, l’antica Rua Grande.
Palazzo del banco di Sicilia o Palazzo Burgio
In via Garibaldi, l’antica Rua Nuova, si incontra il Palazzo del banco di Sicilia o Palazzo Burgio, dimora cinquecentesca appartenuta ai baroni Burgio di Xirinda fino al 1908. Dell’antico palazzo rimangono la facciata con un portale con motivi a denti di sega e le finestre del primo piano.
Palazzo della Giudecca
In quello che era l’antico ghetto ebraico sorge il Palazzo della Giudecca, costruito dalla famiglia di banchieri Sala tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400. Dopo il 1492, con l’espulsione degli ebrei dai domini spagnoli, il palazzo fu acquisito dalla famiglia Ciambra, che lo rinnovò conferendogli l’attuale architettura dall’inconfondibile bugnato a punta di diamante e il cui stemma campeggia sul grande portale d’ingresso. Il complesso è costituito da due piani con un portale ogivale e da una torre laterale, ritenuta una delle cinque torri raffigurate nello stemma della città. Dentro l’atrio, al quale si accede attraversando un camminamento a skifa di matrice araba, scopriamo un antico pozzo e una scala monumentale con ballatoio. Il Palazzo è un esempio significativo di architettura siciliana del XVI secolo, mista di elementi gotici, rinascimentali e “platereschi” (dallo spagnolo plata, argento, perché gli ornamenti sembrano manufatti di argenteria).
Palazzo Riccio di San Gioacchino
Nel cuore del centro storico di Trapani si trova Palazzo Riccio di San Gioacchino. Di origine quattrocentesca fu rinnovato una prima volta nel XVI secolo, come attesta ancor oggi il gusto catalano del portale che immette nel grazioso cortile ad archi dello stesso stile. L’attuale aspetto tardo-barocco, fu impresso al palazzo nella seconda metà del Settecento dall’architetto Andrea Giganti, al quale viene attribuita, in particolare, la serie di aperture del piano nobile. La pavimentazione del cortile è ad acciottolato, mentre una fontana di marmo decora la parete di fondo, sulla quale si articola su due rampe lo scalone d’accesso ai piani superiori. Di notevole interesse la sala rococò con affreschi e pavimento maiolicato.
5. Cosa vedere a Trapani: l’itinerario Liberty
A partire dagli anni Venti del Novecento si affermò anche a Trapani la corrente del Modernismo o Stile Liberty. Il movimento artistico nato in Belgio verso la fine dell’Ottocento e che influenzò arti figurative, l’architettura e le arti applicate d’Europa. Tra i protagonisti indiscussi del rinnovamento urbanistico della città secondo i canoni liberty fu l’architetto trapanese Francesco La Grassa. Allievo di Ernesto Basile, La Grassa fu coinvolto nella costruzione di nuove dimore, chalet e ville di campagne dalla classe dirigente trapanese dell’epoca.
Tra le cose da vedere a Trapani ci sono quindi gli edifici costruiti in quel periodo è che sono ancora oggi esistenti come Palazzo Ferrante,conosciuto anche come “Casa Verde”, la Casina delle Palme (o Chalet Fiorino), Palazzo delle Poste, Palazzo d’Alì,l’Ex Grand hotel e il Villino Nasi.
6. Cosa vedere a Trapani: Piazza Vittorio Emanuele
Tra le cose da vedere a Trapani c’è anche Piazza Vittorio Emanuele dove al centro si trovano il monumento a Vittorio Emanuele del senese Giovanni Duprè (1882) e la fontana con il gruppo bronzeo del Tritone realizzato nel 1951 dal trapanese Domenico Li Muli.
Da piazza Vittorio Emanuele si raggiunge anche uno dei quadri ingressi della Villa Margherita, un giardino pubblico Ottocentesco con all’interno voliere con varie specie di uccelli, pappagalli, galli cedroni e un laghetto con cigni bianchi e neri. Ogni estate, dalla fine dell’Ottocento, il Piazzale dei Ficus si si trasforma in un grande teatro all’aria aperta per la rappresentazione di opere liriche, balletti e spettacoli di prosa del Luglio Musicale Trapanese. Nelle adiacenze di Villa Margherita, dopo il monumento ai Caduti, si trovano i resti del castello di Terra, edificato a partire dal 1286.
7. Cosa vedere a Trapani: la Biblioteca Fardelliana
La Biblioteca Fardelliana è una storica biblioteca pubblica ed emeroteca, fondata nel 1830 dal nobile trapanese Giovanbattista Fardella, generale, bibliofilo e collezionista d’arte e allora ministro della guerra del Regno delle Due Sicilie. La biblioteca è ospitata oggi all’interno della ex chiesa Settecentesca di San Giacomo Maggiore, costruita nel XIII secolo dai Cavalieri dell’ordine equestre di San Giacomo di Compostela. La collezione comprende un patrimonio totale di oltre 170 mila volumi, compresi manoscritti antichi miniati, incunaboli, corali e anche ‘archivio del Senato cittadino. Il testo più antico è un incunabolo di Sant’Agostino stampato a Colonia nel 1467.
8. Cosa vedere a Trapani: il Castello della Colombaia e il Lazzaretto
Entrambi gli edifici si trovano di fronte al porto di Trapani, circondati da bassi fondali. Il Castello della Colombaia, detto anche Torre Peliade o Castello di mare, secondo i documenti storici più antichi fu costruito durante la Prima Guerra Punica dal del condottiero cartaginese Amilcare Barca. Dopo la sconfitta inferta dai Romani, il Castello cadde in abbandono e fu ridotto perfino a ricovero di colombe, usate come mezzo di comunicazione. Nel XVI secolo, sotto l’imperatore Carlo V, divenne fortificazione per difendere il centro abitato dalle incursioni dei pirati. Durante il governo dei Borbone il castello fu trasformato in prigione dopo i moti del 1821 e fino al 1860 ospitò i patrioti siciliani del Risorgimento mantenendo questa destinazione fino al 1965, anno in cui fu inaugurato il nuovo carcere di Trapani.
Sull’isola di Sant’Antonio (oggi unita alla terraferma), si trova invece il Lazzaretto. Il complesso è opera dell’architetto palermitano Antonino Gentile ed presenta pianta mistilinea con monumentali colonne doriche all’ingresso, si presenta come una grande esedra, di forma semicircolare, sulla quale si aprono a raggiera gli alloggi per i malati. L’edificio oggi è la sede della Lega Navale Italiana.