Cosa vedere ad Agrigento: la guida definitiva

La Valle dei Templi di Agrigento: uno sei siti patrimonio Unesco in Sicilia

Cosa vedere ad Agrigento? In questa pagina troverai la guida completa che ti aiuterà a visitare la città dei Templi. Un viaggio tra rovine greche patrimonio dell’Unesco, la casa di uno scrittore Premio Nobel per la letteratura, ricette segrete di dolci, custodite gelosamente e lettere scritte sotto la dettatura del Diavolo in persona.

1.Cosa vedere ad Agrigento: la Valle dei Templi

Tra le prime cose da vedere ad Agrigento c’è sicuramente la Valle dei Templi, che è una delle testimonianze più importanti del mondo greco presente in Sicilia insieme al Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa e a quelli di Segesta e Selinunte. Il parco è uno dei siti archeologici più rappresentativi dell’isola e dal 1998 fa parte dell’elenco dei Beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. L’area si estende per 1300 ettari ed è uno dei parchi archeologici più estesi al mondo. Comprende sette templi dorici del periodo ellenico (Tempio di Giunone Lacinia, Tempio della Concordia, Tempio di Ercole, Tempio di Giove Olimpico, Tempio dei Dioscuri) oltre ad alcune Necropoli, la Tomba di Terone e un santuario delle divinità ctonie.
All’interno del Parco Archeologico è possibile accedere, pagando un biglietto a parte, anche ai Giardini della Kolymbetra, un’area di cinque ettari che nel 1999 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha ripristinato, riportandola all’antico splendore. Il microclima presenta in questa zona e la grande abbondanza di acqua permette la crescita di una folta vegetazione costituita oggi da: un agrumeto nel fondovalle con limoni cedri, mandarini e antiche varietà di aranci, mandorli, ulivi, orti e vigneti e da una fitta macchia mediterranea proliferata ovunque.
La visita al giardino permette anche l’accesso al Tempio di Efesto ed è una delle fermate della linea ferroviaria Treno Akragas Express.

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2. Cosa vedere ad Agrigento: i Musei

Museo Archeologico Regionale di Agrigento

Il percorso alla scoperta del mondo greco continua al Museo Archeologico Regionale dove sono esposti i reperti provenienti da Akrágas (l’antica città greca) e dai territori di Agrigento, Enna e Caltanissetta. Tra i pezzi più interessanti il “Telamone ricomposto”, proveniente dal tempio di Giove Olimpico, la statua marmorea dell’Efebo o “kouros di Agrigento” e una “Afrodite al bagno e un torso virile”.

Museo Diocesano di Agrigento

Nella sede del Palazzo vescovile, proprio in piazza Duomo, è stato allestito il Museo Diocesano. Il percorso, articolato in nove sale, espone l’arredo mobile storico della Cattedrale, ripercorrendo la storia della diocesi agrigentina dal XII al XIX secolo.

Museo Civico di Agrigento

All’interno dell’Abbazia di Santo Spirito si trova invece il Museo Civico con due mostre permanenti: una che comprende una collezione di sculture medievali e un’altra con oggetti e arredi tradizionali della vita rurale siciliana.

Gems Museum

Tra i musei da vedere c’è sicuramente lo Gems Museum, nato nel 2016 da un’idea della gemmologa Claudia Domante e che è l’unico del suo genere presente in Italia. Durante la visita guidata sarà possibile  scoprire le caratteristiche e le differenze delle diverse gemmi esistenti, il loro processo di formazione e quello della creazione dei gioielli finiti. 

Museo delle Identità Artistiche siciliane

Nel palazzo dell’ex collegio dei Filippini si trova il Museo delle Identità Artistiche siciliane. All’interno si trovano diverse esposizioni permanenti del Teatro dell’Opera dei Pupi, delle miniature artistiche, della ceramica siciliana e una pinacoteca con le opere di Francesco Lojacono, Gianbecchina e una raccolta di grafica contemporanea di Raffaello Politi e Tommaso Santella.

3. Cosa vedere ad Agrigento: il quartiere ellenistico-romano

A non molta distanza dal Museo Archeologico di Agrigento si trova il quartiere ellenistico-romano, un settore urbano tornato alla luce in seguito a scavi archeologici finalizzati ad identificare l’antica Agrigento. L’area si estende per circa 15 mila metri quadrati e risale al IV secolo a.c.. L’impianto del quartiere riflette i dettami di Ippodamo di Mileto, urbanista greco del V secolo, a cui si è sovrapposto nel tempo il quartiere romano che riutilizza in parte le strutture abitative ellenistiche, arricchendole con mosaici pavimentali e decorazioni di stucco e affresco.
L’area archeologica della rupe Atenea si trova in quello che era il punto più in alto dell’antica città di Akragas. La zona comprende il santuario rupestre di Demetra del VII secolo a.C. ed è composto da tre gallerie scavate nella roccia e la chiesa normanna di San Biagio, edificata sui resti del tempio di Demetra e Kore.

4. Cosa vedere ad Agrigento: la Via Atenea

Una volta superata l’ottocentesca Porta di Ponte, la visita alla parte bassa della città di Agrigento si snoda, lungo via Atenea, la principale via della città. Percorrendola si incontrano la Chiesa di San Lorenzo, quella di San Giuseppe e il Circolo Empedoclense oltre a diversi antichi palazzi, tra cui spicca il barocco Palazzo Celauro che ospitò sia W. Goethe, durante il suo viaggio in Sicilia, e Francesco Giuseppe d’Austria, ai primi del ‘900.
Al termine della strada si arriva a piazza Pirandello dove si trovano il Municipio, che oggi ha sede nell’ex convento dei Domenicani, la chiesa barocca di San Domenico e il Teatro Pirandello.

5. Cosa vedere ad Agrigento: le Chiese

Cattedrale di San Gerlando

Nella parte alta di Agrigento si trova la Cattedrale di San Gerlando, splendido esempio di fusione di diversi stili architettonici, da quello arabo-normanno, al gotico chiaramontano fino al barocco. Nella torre della Cattedrale è custodita una copia della Lettera del Diavolo, un documento in caratteri incomprensibili che, secondo la leggenda, fu scritto da una monaca benedettina del Monastero di Palma di Montechiaro (Suor Maria Crocifissa della Concezione) sotto la dettatura di Satana in persona.

Abbazia di Santo Spirito

Impossibile lasciare Agrigento senza aver visitato l’Abbazia di Santo Spirito. Le suore benedettine, che gestiscono il monastero, si tramandano ancora ricette segrete con le quali preparano squisiti dolci con la pasta di mandorla e il cous cous di pistacchio. All’interno della Chiesa è possibile ammirare anche splendidi stucchi realizzati da Giacomo Serpotta.

Chiesa di Santa Maria dei Greci

Sempre nel centro storico di Agrigento, in quella che un tempo era l’acropoli della città antica di Akragas, si trova la Chiesa di Santa Maria dei Greci. Al suo interno, oltre ad alcuni parti del tempio greco su cui la chiesa è stata eretta, è possibile ammirare anche alcuni resti di affreschi trecenteschi.

Chiesa di San Lorenzo (o del Purgatorio)

Altra chiesa da non perdere è quella di di San Lorenzo (o del Purgatorio) che conserva all’interno alcuni stucchi realizzati da Giuseppe e Giacomo Serpotta e una Cappella, quella del Crocifisso, rivestita d’oro zecchino e realizzata dallo scultore Pietro Carletto.

Chiesa di San Calogero

Fuori dalle vecchie mura medioevali si trova la Chiesa di San Calogero. All’interno, oltre ad alcuni stucchi di Scuola serpottiana, si trova anche la statua del Santo Patrono che viene portata in processione per le vie della città in occasione della festa di luglio.

6. La casa di Pirandello e la strada degli scrittori

Agrigento è famosa in tutto il mondo anche per essere la città natale del Premio Nobel per la letteratura Luigi Pirandello. Percorrendo la strada verso Porto Empedocle si raggiunge la casa dove visse lo scrittore e dove si trova, sotto un pino marittimo, l’urna contenente le ceneri di Pirandello. La casa, che oggi è un piccolo museo, è una delle tappe della “Strada degli Scrittori”. Questo è un itinerario culturale lungo la strada statale che collega Agrigento a Caltanissetta (SS640), alla scoperta dei luoghi significativi presenti nei romanzi degli scrittori: Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Antonio Russello e Rosso di San Secondo.

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