Il Museo Mineralogico di Caltanissetta o Museo Mottura, nasce nel 1862 come sala didattica per la scuola mineralogica fondata dall’ingegnere piemontese Sebastiano Mottura. Vanta una collezione di circa 4.000 reperti tra minerali e fossili oltre ad avere una sezione dedicata alla tecnologia mineraria per l’estrazione dello zolfo di Sicilia. Dal 2012 il museo si trova in una nuova sede, la cui architettura è ispirata proprio alla forma di uno dei minerali della sua collezione.
La Storia del Museo Mineralogico di Caltanissetta
Il Museo Mineralogico di Caltanissetta nasce come sala didattica per la Regia Scuola Mineraria fondata nel 1862 da Sebastiano Mottura. Quest’ultimo era un ingegnere piemontese che venne incaricato dal governo del nuovo Regno d’Italia di creare una scuola per i tecnici delle miniere. Nell’Ottocento, infatti, l’industria estrattiva dello zolfo in Sicilia era particolarmente fiorente e Caltanissetta ne era considerata la capitale mondiale. Nel corso degli anni, la collezione di minerali e fossili della Scuola si arricchì di numerose donazioni tra cui anche un meteorite donato dall’imperatore dell’Etiopia. Nel 1979 nasce ufficialmente il Museo mineralogico, paleontologico e della zolfara “Sebastiano Mottura” con sede nell’Istituto Minerario Mottura. La preziosa collezione diventa così aperta al pubblico. Il 15 dicembre 2012, in occasione del 150º anniversario della fondazione dell’istituto Mottura, è stata inaugurata la nuova sede del museo.
Curiosità: L’architettura della nuova sede del Museo Sebastiano Mottura è ispirata alla forma di uno dei minerali della collezione. Si tratta di una aragonite molto rara dalla forma esagonale.
La collezione del Museo mineralogico Sebastiano Mottura
Il Museo Mineralogico di Caltanissetta comprende una collezione di circa 2.500 minerali provenienti da tutto il mondo: India, Brasile, Perù, Gran Bretagna, Marocco, Tunisia, Russia, Sud Africa. Tra i vari reperti esposti, alcuni sono delle vere e proprie rarità. Tra questi ci sono un geode di quarzo ametista con calcite stalattitica radiale, un ammonite fossile proveniente da Thanheim (Germania) e un gesso a ciuffi di cristallo aciculari. Oltre ai minerali, nel Museo Sebastiano Mottura sono presenti anche circa 1.500 reperti fossili di varie epoche geologiche. Tra questi anche una mandibola di Elephas mnaidriensis, l’ultima specie di elefante vissuta in Sicilia circa 200.000 anni fa. Ed infine è possibile visitare un’esposizione permanente dedicata alla tecnologia mineraria per l’estrazione dello zolfo di Sicilia. Sono presenti: castelletti di estrazione, i vagoncini utilizzati per il trasporto dei minerali e i forni Gill. Particolarmente interessante è la ricostruzione in scala di uno spaccato di miniera, dove è possibile riconoscere le gallerie, il pozzo di estrazione e i forni.
Il Museo Mottura e “Il nipote del Negus”
Nel 2010 esce in Italia il romanzo dello scrittore Andrea Camilleri dal titolo “Il nipote del Negus”. In questo libro il padre del Commissario Montalbano presenta, sotto forma di dossier, la storia del principe Grhane Sollassié Mbassa che si trova a frequentare la Regia Scuola Mineraria di Vigàta. Per questa storia Camilleri si è ispirato ad un fatto realmente accaduto. Il principe Brhané Sillassié, nipote del Negus Hailé Selassié I, frequentò la Regia Scuola Mineraria di Caltanissetta tra il 1929 e il 1932 conseguendo il diploma di perito minerario. Proprio l’imperatore d’Etiopia regalò al Museo Mottura un prezioso meteorite.
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