Il castello affonda le sue radici in un antichissimo maniero che i Sicani eressero sulla parte più alta della montagna. In seguito al declino dell’impero romano, furono gli arabi a rifondarlo. Nel 1330 il normanno Ruggero II fece restaurare l’antica fortezza sicana che, con il passare del tempo, divenne nota con il nome di Castello di Lombardia per la presenza nelle vicinanze di una colonia lombarda. L’interno è suddiviso in tre cortili che si aprono in sequenza.
Gli ambienti del Castello di Lombardia di Enna
Rivellino
E’ uno stretto spazio cinto e controllato da torri angolari costruito per impedire l’accesso diretto alla porta d’ingresso principale che si apre al centro del muro di cinta. Chi infatti voleva entrare nel castello era obbligato ad attraversare un accesso laterale difeso da una torre e a percorrere un tragitto laterale, ove si mostrava costantemente il fianco al difensore. La porta d’accesso era inoltre difesa da un’altra torre a pianta rettangolare, di cui si conserva solo il basamento.
Piazzale delle Armi
E’ il primo grande cortile del Castello, detto anche di San Nicolò, per via della presenza di una chiesa dedicata al santo. Vi si accede attraverso la porta maggiore a sesto acuto munita di cancello in ferro, il cortile è di forma trapezoidale, dominato dall’alta muraglia ad Est che lo divide dagli altri spazi oltre che dalle torri che lungo le mura si pongono a cerniera e controllo delle porte.
Il Piazzale delle Vettovaglie
Piazzale delle Vettovaglie, detto anche della Maddalena anche in questo caso per la presenza della omonima chiesa di cui oggi non rimane traccia, è in posizione centrale rispetto agli altri due, vi si accede tramite la maestosa Porta della Catena. Ospita un ampio giardino all’inglese e alti pini, adibito probabilmente all’acquartieramento di truppe e cortigiani.
Cortile San Martino
Il Piazzale di San Martino detto anche di San Nicola è quello più interno, vi si accede attraverso una porta simile a quella della Catena, costituiva il cuore della difesa, era praticamente l’ultimo baluardo, l’ultima difesa del Castello. Per questo ospitava le zone più importanti, quali: gli appartamenti reali, la cappella vescovile di San Martino di Tours, una basilica intitolata proprio al santo (di cui sono rimaste delle mura perimetrali), un oratorio rupestre, alcune torri, ed altro.
Torre Pisana
Chiamata così per via della provenienza della guarnigione Normanna a cui era stato affidato il compito di custodirla, prese il nome di Torre delle Aquile in età araba per via dei rapaci che vi dimoravano. E’ una delle sei torri rimaste delle venti fatte costruire in epoca sveva. All’interno una scala ancorata ai muri perimetrali porta alla sommità della torre da dove è possibile ammirare un ampio panorama a 360 gradi sulla città: le Madonie e i Nebrodi a nord, la valle del Ditta’ino, la piana di Catania e l’Etna a est, gli Erei a sud.
Aggiungi ai preferiti