La Chiesa di Santa Maria Alemanna di Messina è un raro esempio di arte gotica in Sicilia. Nel 1220 Federico II fece costruire la chiesa, per poi affidarla al Priorato dei Cavalieri Teutonici. I cavalieri, impegnati nelle crociate, utilizzarono questa chiesa e l’ospedale annesso come ricovero e luogo di sosta. Dopo un lungo periodo di abbandono, diversi interventi di restauro, avvenuti dal 1949 in poi, hanno ripristinato l’edificio che dal 2001 è aperto al pubblico.
La storia della Chiesa di Santa Maria Alemanna
La costruzione della Chiesa di Santa Maria Alemanna a Messina risale al 1220. In quest’anno Federico II di Svevia concesse ai Cavalieri Teutonici di erigere un Gran Priorato con una chiesa e ospedale annesso. Qui i Crociati, di passaggio nella città dello Stretto, potevano sostare e anche curarsi.
Curiosità: Tra le persone che hanno beneficiato delle cure dell’ospedale c’è anche lo scrittore Miguel de Cervantes. L’autore del Don Chisciotte della Mancia fu ricoverato nel 1571, dopo essere stato ferito durante la battaglia di Lepanto.
La chiesa appartenne ai cavalieri teutonici fino al 1485, quando la sua amministrazione passò alla Magione di Palermo che la gestì fino al 1605. Da questo momento in poi iniziò per la Chiesa di Santa Maria Alemanna una lenta fase di declino. Fu prima danneggiata da un fulmine nel 1612 e poi dai terremoti del 1783 e del 1908. I primi interventi di recupero dell’edificio risalgono al 1949 mentre la realizzazione della copertura in legno e la chiusura in vetro sul prospetto ovest al 1994. Dal 2001 la chiesa è aperta al pubblico ed è utilizzata per organizzare mostre, eventi e spettacoli.
L’architettura della chiesa
La Chiesa degli Alemanni è uno dei rari esempi di edifici interamente in stile gotico in Sicilia. Ha una pianta a basilica con tre navate e tre absidi. Le navate risultano separate da triplici fasci di pilastri con semicolonne addossate. Da qui si dipartono archi a sesto acuto slanciati in direzione trasversale e longitudinale, che vanno a chiudersi su semipilastri disposti lungo i muri perimetrali. Il materiale prevalentemente utilizzato, oltre al marmo ed al calcare con venature grigio-verdi, è il gesso. Ciò che resta del portale principale e di quello laterale che si trovava nel prospetto nord, testimonia una diretta derivazione dalla scultura bizantina e romanica. Anche all’interno è perfettamente riconoscibile lo stile gotico continentale, nonostante gli unici elementi decorativi rimasti siano rappresentati dai motivi floreali e volti umani presenti nei capitelli delle colonne.
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