Fontana Pretoria di Palermo

Fontana Pretoria a Palermo
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La Fontana Pretoria, conosciuta anche come “Fontana della Vergogna”, è uno dei simboli indiscussi di Palermo. Lo scultore Francesco Camilliani la realizzò per una villa a Firenze del viceré Don Pedro Alvarez. Il Senato di Palermo acquisto le statue dal viceré, bisognoso di soldi per saldare i suoi debiti. Le statue arrivarono in città nel 1574, suddivise in 644 pezzi. Camillo Camilliani, il figlio di Francesco, creò una nuova installazione, attribuendo alle sculture nuovi significati basati su miti e leggende locali.

La storia della Fontana Pretoria di Palermo

La maggior parte delle statue che compongono la Fontana Pretoria di Palermo furono realizzate nel 1554 da Francesco Camilliani per la villa fiorentina del viceré di Napoli Don Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga. Quando Luigi Álvarez morì, pieno di debiti, il figlio decise di metterla in vendita. Ad acquistarla nel 1573 fu il Senato di Palermo con l’obiettivo di abbellire la piazza di fronte al Palazzo senatorio. Il nome di Fontana Pretoria deriva proprio da questo palazzo che era presidio del potere e che oggi è chiamato Palazzo delle Aquile. Le varie statue arrivarono a Palermo via mare, suddivise in 644 pezzi. Il Senato palermitano affidò a Camillo Camilliani, il figlio di Francesco, il compito di assemblare le varie sculture, creando così una composizione unica. Per far posto alla nuova installazione fu anche ampliata la Piazza Pretoria, con la demolizione di alcuni edifici.

Curiosità: La Fontana Pretoria di Palermo è anche conosciuta con il nome di Fontana delle Vergogna. Secondo alcuni, l’origine del nome dipenderebbe dalla nudità delle statue che la compongono. Secondo un’altra teoria sarebbe stato invece l’elevato costo dell’opera a spingere i Palermitani a chiamarla così.

Architettura e significato delle statue della Fontana Pretoria

La composizione creata da Camillo Camilliani, per la villa di Don Pedro Alvarez, comprendeva 48 statue che raffiguravano divinità, figure mitologiche e allegoriche. Con il trasferimento a Palermo delle sculture, il figlio Francesco, oltre a dover creare una composizione unitaria pensata per uno spazio pubblico, fu costretto a rielaborare i significati delle statue sulla base di miti e simboli locali. Per fare questo fu aiutato dal poeta di Monreale Antonino Veneziano. Così, ad esempio, le raffigurazioni dei fiumi Tevere, Mugnone, Africo e Arno divennero quelle del Maredolce, Gabriele, Papireto e Oreto. La struttura della fontana è composta da una successione di ovali che dall’interno all’esterno, variano la loro curvatura, tendendo alla perfetta forma circolare senza mai raggiungerla. Al centro della vasca centrale si alza la fonte principale, formata da tre vasche concentriche. Alla sommità si trova la statua del Genio di Palermo, una figura mitologica molto antica, protettrice della città.

Curiosità: Molte statue della Fontana Pretoria presentano il naso danneggiato. Secondo la leggenda a farlo sarebbero stati gli abitanti di Messina, invidiosi del riconoscimento di Palermo come capitale del Regno delle Due Sicilie. 

Visitare l’interno della Fontana della Vergogna

Da una botola, che si trova sotto le balaustre in marmo della fontana, è possibile accedere ad un’area sotterranea dove è visibile il complesso di tubi che alimenta la Fontana Pretoria. Per poter effettuare la visita è necessario rivolgersi al personale di sicurezza che si trova nella portineria del vicino Palazzo delle Aquile, sede del Municipio di Palermo. Le visite sono solo guidate e su prenotazione.

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