Cattedrale di San Giovanni Battista

La facciata della Cattedrale di San Giovanni a Ragusa
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La Cattedrale di San Giovanni Battista di Ragusa è uno dei monumenti che fa parte del sito seriale Unesco: Città tardo barocche del Val di Noto. La storia di questa imponente chiesa è legata alla ricostruzione della città dopo il terremoto e alla nascita della “nuova” Ragusa. Così come il Duomo di San Giorgio è la cattedrale di Ibla, così questa è quella di Ragusa superiore.

La storia della Cattedrale di San Giovanni Battista di Ragusa

La costruzione della Cattedrale di San Giovanni di Ragusa risale agli inizi del XVII. Dopo la distruzione provocata dal terremoto del 1693, la borghesia decise di ricostruire la città da zero in un punto diverso. La nobiltà di Ragusa invece optò per ricostruire i propri palazzi nello stesso punto in cui sorgevano. La chiesa di San Giovanni esistente a Ibla venne restaurata e riaperta al culto per poi essere adattata nell’attuale Chiesa di Sant’Agnese. Nella città nuova fu invece costruita una nuova chiesa i cui lavori iniziarono nel 1694  e si conclusero l’anno dopo. La prima versione dell’edificio si rivelò troppo piccola per una zona della città in continua espansione. Per questo motivo nel 1708 iniziarono nuovi lavori finalizzati all’ampliamento della chiesa che si concluderanno undici anni dopo. Nel corso del Settecento furono realizzate le decorazioni interne in stucco e, nel secolo successivo, le decorazioni delle cappelle laterali e gli affreschi della cupola.

Architettura esterna della chiesa

La facciata della Cattedrale di San Giovanni di Ragusa è divisa in cinque campate da sei colonne corinzie. Il maestoso portale d’ingresso è sormontato da una trabeazione con frontone curvilineo spezzato e al centro, all’interno di una nicchia, c’è una statua dell’Immacolata. Ai lati si possono vedere le due statue di S. Giovanni Evangelista e di S. Giovanni Battista. Nel secondo ordine del prospetto c’è una grande finestra posta al centro tra due meridiane. Quella di sinistra misura il tempo in ore italiche (da tramonto a tramonto), mentre invece quella di destra misura il tempo in ore francesi (da mezzanotte a mezzanotte). Sul lato sinistro svetta il campanile, alto circa 50 metri. Si sviluppa su quattro livelli e culmina con una cuspide. In origine i campanili sarebbe dovuti essere due ma, in seguito alla scoperta di alcuni cedimenti strutturali, si decise di non realizzare quello di destra.

L’interno della Cattedrale di San Giovanni Battista di Ragusa e le opere d’arte

L’interno della Cattedrale di San Giovanni di Ragusa è a croce latina con tre ampie navate scandite da dodici colonne corinzie con capitelli dorati. Il pavimento è stato realizzato nel 1854 in pietra pece con intarsi geometrici in pietra calcarea bianca. Gli stucchi che si vedono nella navata centrale e nelle campate laterali sono del 1731 e realizzati dai fratelli Gianforma, allievi di Giacomo Serpotta. Lungo le navate laterali ci sono diverse cappelle ricche di decorazioni e opere d’arte. Tra queste spiccano una tela raffigurante “San Filippo Neri”, opera del pittore di Gaeta Sebastiano Conca e un “Cristo alla colonna” di A. Manno. Nella prima cappella, entrando a sinistra, c’è la statua in legno di Giovanni Battista che, il 29 agosto di ogni anno, viene portata in processione per le vie di Ragusa. È stata realizzata nella prima metà dell’Ottocento dallo scultore locale Carmelo Licitra. In una nicchia della zona dell’abside c’è un’altra statua di San Giovanni che però risale al 1532. Attribuita allo scultore Angelo Retto è realizzata interamente in pietra pece. Proprio per il suo colore nero, la statua è chiamata dai ragusani “San Giovanni il nero”.

Il museo della Cattedrale di San Giovanni di Ragusa

È possibile visitare anche il Museo della Cattedrale di San Giovanni di Ragusa dove, all’interno di sette sale espositive, sono raccolti reliquiari salvati dal terremoto e diverse donazioni effettuate nel corso dei secoli. Nella prima sala è possibile ammirare, tra le tante cose, una cassa reliquiaria in avorio e legno intarsiato, realizzata da una nota Bottega veneziana nel XIV secolo e una pisside in argento del XIV secolo. La seconda sala è dedicata agli oggetti di culto di San Giovanni Battista e qui si trova una cassa reliquiaria realizzata nel 1731. Nelle sale successive ci sono diversi paramenti sacri e oggetti di culto che arrivano fino al Novecento. L’ultimo settore del museo espone la mostra “Sicilia Antiqua”, una raccolta di carte geografiche, mappe e dipinti della Sicilia, dal Cinquecento all’Ottocento.

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