Chiesa di Sant’Agata (Ragusa)

La facciata esterna della Chiesa dei Cappuccini di Ragusa
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La Chiesa di Sant’Agata ai Cappuccini è una delle tre chiese presenti all’interno del Giardino Ibleo. Costruita inizialmente nel Cinquecento è stata riedificata dopo i danni subiti dal terremoto del Val Di Noto. Nel Seicento si è aggiunto alla chiesa un convento dei Cappuccini oggi trasformato in piccolo albergo.

Storia della Chiesa di Sant’Agata ai Cappuccini di Ragusa

La costruzione della Chiesa di Sant’Agata di Ragusa risale al 1519. Nel 1610 fu aggiunto anche il vicino convento dove si trasferirono i frati cappuccini, presenti fino a quel momento, in un’altra zona della città. Il terremoto del 1693 danneggiò gravemente sia la chiesa che il convento. I diversi momenti della ricostruzione sono testimoniati da diverse date incise in vari punti della chiesa. Il 1714 è scolpito su una trave del soffitto, il 1715 sulla porta del coro, mentre il 1742 sul pavimento del corridoio di entrata al convento. Con la nascita del Regno d’Italia nel 1861, chiesa e convento, come tutti gli altri beni ecclesiastici, diventarono di proprietà dello Stato. Una raccolta fondi promossa dai fedeli permise di riacquistare la chiesa e riaprirla al pubblico. A partire dagli anni Sessanta inizia un lento declino per il Convento dei Cappuccini. Dopo essere stato restaurato negli anni Ottanta, la struttura ospita un piccolo albergo, la Scuola d’Arte Culinaria Nosco e il Ristorante Cenobio.

Architettura della Chiesa opere d’arte

L’architettura della Chiesa di Sant’Agata di Ragusa è molto lineare. Esternamente si presenta con un portone molto semplice sovrastato da una finestra. Nel fronte triangolare in alto si può vedere lo stemma dell’ordine dei Cappuccini. L’interno, ad una sola navata, ha un bel tetto in legno a capriate. L’elemento di spicco è sicuramente il trittico presente sull’altare maggiore realizzato da Pietro Novelli. Le tre tele sono inserite all’interno di una splendida cornice in legno intarsiata e scolpita. Più in basso si possono vedere altri due quadri: un Sant’Antonio da Padova da un lato e un San Francesco dall’altro. A sinistra dell’altare maggiore c’è invece una Natività datata 1520 e attribuita da alcuni a Deódato Guinaccia

Il Trittico di Piero Novelli

L’opera d’arte più interessante della Chiesa di Sant’Agata di Ragusa è sicuramente il trittico di Pietro Novelli. Pare che il pittore avesse realizzato l’opera per sdebitarsi con i frati Cappuccini per l’ospitalità e la protezione ricevuta. Novelli, infatti, era scappato da Palermo in seguito ad una furiosa lite con un amico del re. Nel quadro centrale è rappresentata l’Assunta della Vergine tra angeli e santi. Secondo la tradizione l’apostolo più a sinistra con barba e baffi, rappresenta l’autoritratto del pittore. Nella tela a sinistra è raffigurata Sant’Agata in carcere confortata da San Pietro mentre in quella a destra Il Martirio di Santa Caterina.

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