La Chiesa di San Michele Arcangelo di Savoca è tra le più belle presenti nel borgo. Costruita agli inizi del IX e poi modificata in chiave barocca nel Quattrocento, conserva ancora due splendidi portali in stile gotico-siculo. Grazie ad un progetto di crowdfunding partito nel 2015, l’associazione “Save the Soul of Savoca” si sta occupando del restauro dei preziosi affreschi contenuti all’interno.
Storia della Chiesa di San Michele a Savoca
L’attuale Chiesa di San Michele Arcangelo di Savoca risale all’inizio del XIV secolo. In precedenza ne esisteva una più piccola, costruita probabilmente in epoca normanna, che era la chiesa del Castello di Pentefur. L’edificio attuale è il risultato di un ampliamento e rivisitazione proprio di questa chiesa. Nel corso di tutto il Seicento l’interno della chiesa fu restaurato in stile barocco. I lavori terminano nel 1701 con il completamento di un ciclo pittorico di affreschi. Nei secoli successivi la chiesa fu lentamente abbandonata e i dipinti iniziarono a deteriorarsi. Nel 2015 una campagna di crowdfunding, promossa dall’associazione “Save the Soul of Savoca”, ha permesso di raccogliere i fondi necessari per il restauro dei primi quattro dipinti sulla parete ovest. A settembre del 2020 i lavori si sono conclusi e i quadri ricollocati sui muri.
Architettura e opere d’arte della chiesa
Nella facciata della Chiesa di San Michele di Savoca, spiccano i due portali in stile gotico-siculo realizzati in pietra arenaria e che ricordano quelli del Duomo di Messina. Risalgono al Quattrocento e presentano ricche modanature, con colonne tortili e archetti trilobati nel timpano. Anche la torre campanaria risale allo stesso periodo.
Curiosità: Secondo quanto riportano le fonti, i non credenti che decidevano di convertirsi al cristianesimo dovevano salire i sette gradini della chiesa in ginocchio come atto di penitenza. Fatto questo potevano essere battezzati.
L’interno è ad unica navata, senza colonne e presenta ricche decorazioni barocche. Il soffitto in legno e il magnifico pulpito sono del Settecento. Nell’altare maggiore è presente un piccolo quadro che raffigura San Michele Arcangelo. Nell’altare laterale, che si trova a sinistra dell’ingresso, c’è invece una grande tela con i santi Cosma e Damiano. Della chiesa fa parte anche una statua di San Michele che però attualmente è custodita nella Chiesa di S. Nicolò.
La leggenda del furto della statua di San Michele
Il borgo di Savoca ha una storica rivalità con il vicino borgo di Forza d’Agrò. Qui si festeggiava San Michele Arcangelo portando in processione per le vie del paese una statua del santo. Durante una di queste ricorrenze, alcuni abitanti di Savoca rubarono la statua e la portarono all’interno della loro Chiesa di San Michele Arcangelo. Nacque così una grande disputa tra i due borghi che si risolse dopo vari anni. I nobili di Savoca, per suggellare la pace, decisero di invitare ad un banchetto quelli di Forza d’Agrò. Per garantire una maggiore integrazione, organizzarono addirittura la tavolata in modo che fossero seduti in modo alternato. Mentre però ai Savocesi venne servita carne di manzo, agli ospiti fu data carne di cane. I nobili di Forza d’Agrò non si accorsero di nulla e da quel momento furono soprannominati “mangia cagnolini”. In compenso agli abitanti di Savoca fu affibbiato quello di “furbi dalle sette facce”.
Aggiungi ai preferiti