Chiesa di San Lorenzo (Trapani)

Storia

La Chiesa di San Lorenzo fu edificata nel 1300 su una preesistente chiesa situata nelle adiacenze del Consolato dei Genovesi.

L’aspetto attuale è il frutto di diversi ampliamenti e rimaneggiamento effettuati nel corso dei secoli. Nel 1400 furono edificate le cappelle interne alla chiesa mentre nel 1603 iniziarono i lavori di costruzione dell’abside.

Nel 1740 fu realizzato un restauro ad opera dell’architetto Giovanni Biagio Amico, il quale perfezionò tra le altre cose la costruzione della cupola, il prospetto balaustrato e il portico tripartito con campanili e le cappelle laterali.

Risalgono invece al 1794 le decorazioni degli interni con finissimi stucchi di gusto greco, eleganti pitture del pennello di don Vincenzo Manno, palermitano, raffiguranti scene religiose e numerose altre opere commissionate ai più affermati esponenti della scena artistica trapanese.

Esterno

L’esterno presenta un bellissimo portico con tre archi sorretti da quattro grandi colonne intagliate con ai lati due enormi campanili.

La facciata della cattedrale in stile barocco presenta, nella parte inferiore, un pronao, mentre nella parte superiore ha un andamento curvilineo. Il pronao si compone di tre campate, a ciascuna delle quali corrisponde un arco a tutto sesto che si apre sull’esterno. La cancellata che chiude il pronao è stata realizzata in bronzo e ferro battuto da Ennio Tesei nel 1990 ed inaugurata il 29 giugno dello stesso anno. La parte superiore della facciata, priva di coronamento, è decorata da lesene ioniche e presenta, sul lato destro, un campanile con cuspide coperta da maioliche policrome.

Interno

L’interno è a croce latina, a tre navate separate da colonne tuscaniche che sorreggono archi a tutto sesto. La navata centrale è coperta con volta a botte, mentre le due laterali sono coperte con volta a crociera; su queste ultime, si aprono le cappelle laterali, quattro per lato. Il transetto presenta, a ridosso delle pareti di fondo, due altari neoclassici con decorazioni geometriche in marmo dedicate a San Lorenzo e a Santo Stefano.

Nella chiesa sono custodite notevoli opere seicentesche fra cui la “Crocifissione” del fiammingo Van Dyck, un “San Giorgio e il drago” di Andrea Carreca e il “Cristo deposto” in pietra incarnata (marmo alabalestrino con larghe chiazze bluastre simili ad ecchimosi).

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