La Sicilia a MasterChef Italia: storia delle prime 5 edizioni

    Ivan Iurato concorrente siciliano di MasterChef 2

    MasterChef è uno dei programmi di cucina più amati in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese, dove il cibo è una vera e proprio religione, questo programma è riuscito a coinvolgere un numero sempre più crescente di aspiranti chef, gourmand o semplici appassionati. In un programma del genere ovviamente la Sicilia, con la sua cucina ricca di sfumature e i suoi ingredienti unici, non poteva che ritagliarsi un ruolo importante. In questo articolo ripercorriamo insieme la storia di questo programma attraverso tutti i momenti in cui la Sicilia è stata protagonista nella cucina di MasterChef Italia. Alcuni veramente epici.

    Spoiler alert: Attenzione in questo articolo ci sono riferimenti ai vincitori delle varie edizioni, al contenuto di alcune prove e alle relative eliminazioni. Se state guardando le repliche di una passata stagione e, non volete rovinarvi la sorpresa, leggete questo articolo tra qualche mese o quando ritenete di essere fuori pericolo da spoiler.

    La Sicilia in MasterChef Italia 1

    Concorrenti siciliani: nessuno

    Corre l’anno 2011 e finalmente, dopo anni a guardare le versioni inglesi e americane di MasterChef, anche in Italia il programma fa il suo debutto. Gli Italiani iniziano a familiarizzare con i giudici Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich e con le prove del programma: mystery box, invention test e prove in esterna. L’edizione verrà vinta dal concorrente greco Spyros Theodoridis che eliminerà, in un pressure test, il grande favorito Giuseppe “Danny” D’Annibale. La Sicilia in realtà avrà un ruolo praticamente nullo a parte l’invention test della quarta puntata che ha come protagonista la mandorla siciliana. Sarà però proprio Danny a rendere omaggio alla Sicilia con un episodio abbastanza curioso.

    Danny e il “mistero dei lupini”

    Nella diciassettesima puntata i concorrenti devono cucinare con gli ingredienti scelti da un ospite speciale: Tosca d’Aquino. L’attrice compone una Mystery Box tutta campana dove, tra gli ingredienti, figurano anche i lupini (di mare). Tra i tre piatti migliori viene scelto anche quello di Danny che lui decide di chiamare: “I Malavoglia”. Si tratta di scialatielli con lupini di mare, mozzarella di bufala e melanzana cotta al forno. L’omaggio che Danny fa al capolavoro dello scrittore Giovanni Verga si riferisce ad un preciso episodio, inserito nel primo capitolo. Il protagonista, Padron ‘Ntoni, cerca di realizzare un affare, comprando un grosso carico di lupini da Zio Crocifisso, un compaesano usuraio. Padron ‘Ntoni affida al figlio il compito di andare a Riposto a piazzare la vendita ma, durante il viaggio, la barca (la Provvidenza) subisce un naufragio e il carico si perde in mare. Sulla natura dei “lupini” in realtà c’è un dibattito in corso: Verga si riferisce ai molluschi di mare o ai legumi? Il fatto che nel testo vengano definiti “avariati” fa comunque pensare che si tratti di legumi.

    La Sicilia in MasterChef Italia 2

    Concorrenti siciliani: Agnese Gullotta, Regina Finocchiaro, Giorgio Anthony Ruggeri, Ivan Iurato

    La seconda edizione di MasterChef segna il record di concorrenti siciliani partecipanti. Sono ben quattro. Purtroppo il bilancio non sarà particolarmente positivo. Regina uscirà già alla seconda puntata, Giorgio alla quarta mentre Agnese resisterà fino alla sesta. Andrà meglio ad Ivan che riuscirà ad arrivare ad un passo dalla semifinale, chiudendo in quarta posizione. Per fortuna molti di questi concorrenti si sono presi la loro rivincita. Giorgio Anthony Ruggeri oggi è l’executive chef del ristorante “Eremo della Giubiliana” a Ragusa. Agnese è riuscita a rimanere nel mondo del Food & Beverage, facendo esperienze sia nella ristorazione che nel marketing. Ivan, oltre ad avere partecipato a MasterChef All Star, è stato chef per tanti anni in un ristorante a Comiso.

    Il leprotto in gabbia di Agnese

    Durante la seconda edizione, Agnese ha regalato uno dei momenti più improbabili e divertenti della storia di MasterChef Italia. Nella quarta puntata Il tema dell’Invention test è la “Cacciagione” e l’ingrediente da usare è la lepre. L’animale si rivelerà letale proprio per il concorrente siciliano Giorgio Ruggeri e per Federico Bonadies. Regalerà invece grandi soddisfazioni ad Agnese che, con il suo “Leprotto in erba”, non solo vincerà la prova ma riuscirà anche a strappare un sorriso a Carlo Cracco. Come? Con una splendida canzoncina ad accompagnare il piatto.

    La Sicilia in MasterChef Italia 3

    Concorrenti siciliani: nessuno

    Si arriva alla terza edizione e di nuovo nessun siciliano riesce ad entrare nella cucina di MasterChef Italia. Questa è l’edizione dei grandi esperimenti che, per fortuna, non verranno più riproposti. La prima è stata quella del ripescaggio di un concorrente eliminato. La seconda grande novità è stata invece quella della finale. Per la prima volta infatti l’annuncio del vincitore è stato fatto in diretta. A spuntarla sarà il medico Federico Francesco Ferrero che batterà Almo Bibolotti.

    I presidi Slow Food siciliani protagonisti a Pollenzo

    La prova in esterna della decima puntata di MasterChef 3 si tiene all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Le due squadre devono ideare un menù composto da due piatti utilizzando prodotti Slow Food. A giudicarli sarà una giuria composta da Oscar Farinetti e altri professori della scuola. La Sicilia, che è la regione italiana con il numero maggiore di Presidi Slow Food, ben 46, sarà di grande ispirazione per entrambe le squadre. Il duo composto da Federico ed Erica ,sceglie di preparare un “tonno di coniglio” con frutta secca siciliana. La scelta quindi non poteva che ricadere sul Pistacchio Verde di Bronte e sulla Mandorla di Noto oltre che sul Cappero di Salina. Per secondo invece preparano una crema di lenticchie di Ustica, con spuma di Agrì del Val Torta, Pepe nero di Rimbàs, mandorle di Noto tostate e cipolla di Giarratana affumicata. Almo e il “capitano di lungo corso” Salvatore puntano tutto sulla “meridionalità” e per i loro scialatielli scelgono l’aglio di Nubia e il Sale Marino Integrale di Trapani oltre che il pomodorino pugliese di Torre Guaceto. Per secondo prepareranno invece un coniglio all’Ischitana. Chi vincerà?

    La Sicilia in MasterChef Italia 4

    Concorrenti siciliani: nessuno

    La quarta stagione di MasterChef è passata sicuramente alla storia per la quantità di polemiche che ha generato. “Striscia la Notizia” decide non solo di spoilerare i tre finalisti e il vincitore della gara ma getta anche delle ombre proprio sul primo classificato, accusato di non essere uno chef amatoriale e quindi di aver violato il regolamento del programma. Alcuni concorrenti decidono di fare causa al programma e si rivolgono proprio all’Avvocato, la vincitrice della seconda edizione. Non contento “Striscia la Notizia” fa delle insinuazioni sul secondo classificato: Nicolò Prati. Secondo il programma di Antonio Ricci avrebbe infatti avuto un’esperienza lavorativa nel ristorante dello chef stellato Sadler. Tra questo mare di polemiche la Sicilia è riuscita comunque a ritagliarsi uno spazio notevole.

    L’esterna a Mazara del Vallo

    Si inizia con la prova in esterna della quinta puntata che si è svolta nella splendida Mazara del Vallo. Non tutti i componenti delle brigate sono stati coinvolti da subito nella preparazione dei piatti. Alcuni sono andati sui pescherecci a pescare, altri a prendere il gambero rosso di Mazara insieme a Joe Bastianich e alcuni, più fortunati, hanno addirittura potuto ricevere gli insegnamenti su come fare il cous cous nel cuore della kasbah. Nell’episodio di MasterChef Magazine, relativo a questa puntata, il “cuoco errante” Carmelo Chiaramonte darà dei consigli su come esaltare il gambero rosso di Mazara. Lo chef ha da poco interrotto il suo peregrinare ed ha aperto il ristorante “Caro Melo Osteria Rituale” a Donnalucata.

    L’invention test con il caviale di lumaca di Davide Merlino

    Nell’Invention test della decima puntata i concorrenti dovranno preparare un piatto utilizzando un ingrediente molto particolare: il “caviale” di lumaca. A presentare questo prodotto è Davide Merlino, creatore insieme ad altri due soci, del brand Lumaca Madonita. Niccolò vince la sua avversione nei confronti di questi animali e realizza un piatto che convince tutti, anche la versione lumaca di Joe Bastianich.

    Niccolò prepara le costardelle in umido

    Undicesima puntata, Amelia può scegliere il pesce da cucinare e con che tecnica di cottura. Può inoltre assegnare un pesce ai suoi avversari e decidere anche per loro come debba essere cotto. A Niccolò assegna la costardella da cuocere in umido. Questo è un pesce tipico di Messina dove viene di solito servito fritto con un contorno di cipollata. Nonostante questo Niccolò riesce comunque a tirare fuori un grande piatto rischiando di vincere la prova.

    La Sicilia in MasterChef Italia 5

    Concorrenti siciliani: nessuno

    A partire dalla quinta edizione la squadra dei giudici “si allarga” a quattro con l’ingresso di Antonino Cannavacciuolo. MasterChef Italia 5 è segnato dalla sfida tutta femminile tra Alida, Erica e Rubina. Da subito infatti diventa chiaro che loro sono i concorrenti più talentuosi e che il vincitore sarà una di loro tre. Questa è sicuramente una stagione da “sliding doors”. La prima riguarda uno degli aspiranti chef che però non riuscirà a entrare nella cucina di MasterChef.

    Eccolo:

    Provini Luciano a MasterChef

    Lo avete riconosciuto?

    È proprio lui, Luciano alias #AddaKuosa. Come tutti sappiamo il palermitano riuscirà a coronare il suo sogno di ottenere l’ambito grembiule bianco. Dovrà aspettare però ancora quattro anni. Come ammetterà lui stesso, nei provini della quinta edizione nel 2015, non era ancora pronto e avrebbe commesso degli errori che gli avrebbero impedito di entrare nella cucina più famosa d’Italia. Soprattutto la prima volta non poteva contare sulle arance del terreno di suo compare.

    Lucia omaggia la Sicilia friggendo la lasagna

    Invention test della quinta puntata. La prova è incentrata totalmente sulla libertà e i concorrenti possono cucinare ciò che vogliono. Lucia, la sindacalista di Brescia e acerrima nemica di Erica stupisce tutti con un omaggio alla Sicilia. La sua “Sicilia nel piatto” è una millefoglie con gamberi rossi, melanzane e cioccolato. Un grande azzardo, a cominciare dalla frittura delle lasagne per finire con l’accostamento tra pesce e cioccolato. Una preparazione che desta la curiosità dello chef Carlo Cracco ma che non convince tutti i giudici ad inserire il piatto tra i tre migliori.

    Sliding door numero 2: stigghiola e pani ca meusa

    Lucia avrà comunque modo di rifarsi alla diciassettesima puntata quando va di scena il secondo “sliding door” della quinta stagione. Dopo aver vinto la mistery box con un piatto al sapore dell’India, la sindacalista pregusta già la possibilità di poter mettere in difficoltà una sola persona: Erica. Il tema dell’invention test sarà lo “street food”. E secondo voi poteva non essere presente protagonista la Sicilia e soprattutto Palermo, capitale europea dello Street Food? Lucia, che può decidere i due piatti che tutti, compresa lei, dovranno cucinare sceglie bombette pugliesi e arancini/e al ragù. Ma ha il grande vantaggio di assegnare un piatto extra da preparare a due concorrenti. E così Alida ed Erica vincono un bello spiedo di “stigghiole” extra. Se le bombette rischiano di essere fatali per Erica, che arriva ad un passo dal baratro, saranno arancino/a e stigghiola a rivelarsi decisivi, sancendo l’eliminazione di Silvye.

    Gioacchino Cataldo porta un ingrediente speciale

    La diciannovesima puntata di questa stagione inizia a regalare un piccolo assaggio siciliano già nella Mistery Box. I sei concorrenti rimasti devono infatti preparare ricette apparse in altrettanti film e, tra questi, c’è anche “il Postino”, girato in parte a Salina e con protagonista una giovanissima Maria Grazie Cucinotta. Ma è l’invention test a riservare emozioni forti. Tra gli ospiti, chiamati a presentare gli ingredienti rari provenienti dal mare, c’è Gioacchino Cataldo che porterà il lattume di tonno. Se avete avuto la fortuna di visitare Favignana prima del 2018 forse avete anche avuto la fortuna di conoscerlo. Gioacchino è stato l’ultimo rais della Tonnara di Favignana e inserito nel libro dei Tesori Umani Viventi dell’Unesco.


    Sergio Campolo

    Mi sono laureato in Economia e Management a Roma, ho lavorato per 6 anni a Milano soprattutto nel Web Marketing e adesso vivo a Trento. Nel 2021 ho fondato The World of Sicily con l’obiettivo di far conoscere a tutto il mondo le bellezze di questa regione.

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