La Sicilia a MasterChef Italia dalla sesta alla decima stagione

    Valeria Raciti vincitrice dell'ottava edizione di MasterChef Italia

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    Continua il viaggio nella storia di MasterChef Italia per ripercorrere tutte le volte in cui la Sicilia è stata protagonista. Se non avete ancora letto la prima parte la trovi qui.

    Spoiler alert: Attenzione in questo articolo si fanno riferimenti ai vincitori delle varie edizioni, al contenuto di alcune prove e alle relative eliminazioni. Se state guardando le repliche di una passata stagione e, non volete rovinarvi la sorpresa, leggete questo articolo tra qualche mese o quando ritenete di essere fuori pericolo di spoiler.

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    Concorrenti siciliani: Margherita Russo

    Per molti fan del programma la sesta edizione di MasterChef Italia è stata la migliore. Tutta la competizione è stata dominata da una gara tra tre ragazzi incredibili: Valerio Braschi di anni 18, Cristina Nicolini di anni 25 e Gloria Enrico di anni 24. Che il livello dei concorrenti fosse più alto della media è testimoniato anche dalla decisione degli autori del programma di far disputare, per la prima volta nell’edizione italiana, una finale a tre. In questo prima storica finale allargata probabilmente avrebbe meritato di esserci anche l’aspirante chef palermitana Margherita Russo. Purtroppo la finale le è sfuggita per un pelo durante un pressure test all’ultimo uovo contro la sua amica Gloria. Terminato il programma, Margherita si è trasferita a Milano, dove ha lavorato per lo chef palermitano Filippo La Mantia. Successivamente, dopo aver lasciato definitivamente la facoltà di giurisprudenza, ha completato i suoi studi nella Scuola internazionale di Cucina italiana. Nel suo account Instagram incucinaconmia  pubblica tutte le sue creazioni.

    Il sugo alla carrettiera che salva Margherita

    Nella sesta puntata Margherita, dopo aver perso l’esterna a Matera da caposquadra, si ritrova in un pressure test a tre step. Il primo prevede di indovinare un sugo conoscendo solo gli ingredienti con cui è fatto. A salvare Margherita sarà proprio uno dei sughi siciliani per eccellenza: il sugo alla carrettiera. Né Maria, né Marco né Antonella riescono a indovinare e così Margherita è libera di salire in balconata.

    Il timballo del Gattopardo

    La staffetta, uno dei grandi classici di MasterChef arriva alla quindicesima puntata. La prova è sicuramente complicata perché si tratta di ricreare il famigerato Timballo del Gattopardo. Gloria, che che ha vinto la Mystery Box, ha il grande vantaggio di scegliere come formare le coppie delle staffette. E se da un lato lei si aggiudica l’unica siciliana presente cioè Margherita, dall’altro crea la perfetta coppia del male: Valerio e Michele Ghedini.

    La pasta alla Norma per Vincenzo Bellini

    Nella diciannovesima puntata fa capolino un  altro grande classico della cucina siciliana: la pasta alla norma. I concorrenti dovranno preparare un piatto ispirato ad un’opera lirica. A decidere l’accoppiamento tra piatto e concorrente sarà la sorte. E per fortuna in questo caso è benevola perché a Margherita capita proprio il piatto ispirato all’opera di Vincenzo Bellini. E così la concorrente palermitana riesce a vincere la sua prima Mystery Box dopo essere arrivata per tre volte tra i migliori.

    Le pale del Fico d’India di Salvatore Caruso

    Il tema dell’invention test della diciannovesima puntata è quello degli ingredienti rari. Margherita che ha vinto la Mystery Box può quindi scegliere tra fitoplancton, limoni di mare e un altro che arriva proprio dalla Sicilia. Si tratta delle pale di fico d’India, portate direttamente dalle pendici dell’Etna dal coltivatore Salvatore Caruso. La scelta alla fine ricadrà sul fitoplancton ma almeno Bastianich imparerà le proprietà cicatrizzanti delle pale del fico d’India. La semifinale L’ossobuco di tonno La semifinale regala tantissime soddisfazioni a Margherita che però non riusciranno a garantirle l’accesso alla finale. La prima è quella di vincere la seconda Mystery Box con un polpettone preparato con ingredienti scelti dalla sorella. La seconda è quella di insegnare a Joe Bastianich cosa sono i babbaluci. La terza è quella di vincere anche l’invention test, preparando un piatto difficilissimo utilizzando l’osso buco di tonno (se vi interessa la ricetta la potete trovare qui ). Soddisfazione numero quattro: prendersi i complimenti di Bruno Barbieri per la caponata di contorno, e numero cinque:  essere la prima nella storia di MasterChef a fare la doppietta!

    Ma non è finita qui. Perché con questa vittoria si aggiudica così la possibilità di andare a cena con Cracco nel ristorante Dénia dello chef Quique Dacosta dove si terrà la prova in esterna.

    Purtroppo non riuscirà a fare anche la tripletta e quindi andrà a sfidarsi al pressure test con Gloria e purtroppo perderà.

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    Concorrenti siciliani: Antonino Bucolo

    La settima stagione è un punto di svolta nella storia del programma. Dopo sei anni Carlo Cracco lascia il programma e viene sostituito dalla chef Antonia Klugmann. Se da un lato il pubblico esulta perché finalmente c’è un giudice donna dall’altro rimane scioccato dal mondo in cui viene comunicato il cambio di testimone. Nella prima puntata del programma va in scena il famoso “funerale di Cracco” che tanto farà discutere. Per quanto riguarda la gara si rivelerà decisamente sottotono rispetto le precedenti e infatti si ritorna ad un finale due. A risollevare la situazione ci penserà lui: Antonino Bucolo.

    Oltre ad essere simpatico Antonino è stato anche un validissimo concorrente e detiene anche il record di prove vinte consecutivamente. Nella quindicesima puntata, quella della “pasta brisée affair”, il macellaio di Barcellona Pozzo di Gotto diventa il primo nella storia di MasterChef a fare la tripletta. Questo risultato verrà ulteriormente migliorato nella puntata successiva dove Antonino vincerà anche la prova in esterna, tenutasi nell’Associazione Città Olinda di Milano. Con la vittoria di quattro prove consecutive Antonino Bucolo diventa così il cuoco dei record.

    Baccalà per Nibali

    Nella settima puntata Davide Aviano, aspirante chef che di professione fa il tecnico radiologo, prepara un piatto con un chiaro richiamo alla città di Messina. La prova prevede la realizzazione di una portata  che contenga una parte cotta, una parte cruda, una parte croccante e una parte leggera. Il risultato è il “baccalà per Nibali“. Si tratta di un filetto di baccalà con la sua pelle croccante, adagiato su una crema rosa come il colore della tanto ambita maglia in palio per il vincitore del Giro d’Italia.

    La Sicilia incontra la Norvegia

    I richiami alla città dello Stretto da parte di Davide continuano anche nella decima puntata. Al termine di un’intera giornata di prove alle isole Lofoten, l’aspirante chef presenta il piatto “La Sicilia incontra la Norvegia”, rivisitazione del piatto tipico messinese “pesce stocco a ghiotta”. In questo caso invece lo stoccafisso è stato cotto nel pomodoro insieme a carote e sedano rapa ed è stato servito accompagnato da un cracker  e aghi di rosmarino.

    L’uovo di Seppia di Pino Cuttaia

    Nella ventitreesima puntata l’ultimo posto in finale della settima edizione di Masterchef viene assegnata attraverso una gara basata su tre prove. In ognuna viene richiesto di replicare un piatto di uno chef stellato. Il primo  è il famoso uovo di seppia di Pino Cuttaia, chef due stelle Michelin con il suo ristorante “La madia“. L’uovo di seppia è sicuramente uno dei suoi piatti più iconici e dà il nome anche al suo shop e al nuovo bistrot (Uovo di Seppia a mare), che ha aperto sempre a Licata a giugno, dopo il lockdown. Il piatto prevede di sostituire l’albume “vero” di un uovo con uno preparato, riducendo in crema una seppia per poi essere servito su un letto di tartufo grattugiato.

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    Concorrenti siciliani: Paola Chiaraluce, Salvatore Cozzitorto, Valeria Raciti

    Nuova stagione e nuovo cambio di giudice. Dopo un solo anno Antonia Klugmann decide di lasciare il programma. Viene sostituita da Giorgio Locatelli che, come successo per Cannavacciuolo, avevamo imparato a conoscere durante l’edizione precedente. In quella occasione la prova consisteva nel replicare una creazione dello chef Locatelli: la Sogliola di Dover su macedonia di piselli, patate, fagiolini e pesto di basilico. Proprio il nostro amato Antonino Bucolo ci ha regalato un grande momento, apportando una variante al piatto e proponendola allo stesso chef.

    Piccola curiosità: Lo chef Giorgio Locatelli ha anche scritto un libro dedicato alla ricette siciliane: “Made in Sicily“, uscito nel 2011 in lingua inglese e nel 2019 in italiano.

    Guarda anche: I libri sulla cucina siciliana che non devono mancare nella vostra libreria

    Questa però è principalmente l’edizione del trionfo di Valeria Raciti. La prima concorrente siciliana (e al momento l’unica), a vincere una edizione di MasterChef Italia. Nei piani di Valeria c’è era quello di dedicarsi completamente e finalmente alla cucina e aprire il suo ristorante. Purtroppo la pandemia di Covid-19 ha bloccato per il momento il suo piano. La speranza è che tutti torni presto alla normalità anche per poter provare le sue creazioni. Magari proprio “Gli opposti a volte si attraggono”. Lo stracotto di guancia di vitello, crudo e bisque di gambero rosso di Mazara del Vallo che le fece fare bingo in finale e probabilmente fu decisivo per la vittoria.

    Beccafico a modo mio: il ritorno

    Nella diciassettesima puntata  i concorrenti devono rifare il piatto presentato al “cooking show”. Nel caso di Valeria si tratta delle acciughe a beccafico a modo suo. La siciliana di Aci Sant’Antonio apporta alcune modifiche e rende ancora più speciale un piatto che, già ai provini, si era preso i complimenti di tutti i giudici.

    Questo piatto è stato inserito anche nel suo libro di ricette pubblicato dopo la vittoria di MasterChef 8. La vittoria di questa mystery box è particolarmente importante perché verrà seguita dalla vittoria nell’invention test sulla pasticceria e da quelle nella successiva prova in esterna. Valeria Raciti diventa così la terza concorrente a fare la doppietta e la seconda a vincere tre prove di fila.

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    Concorrenti siciliani: Luciano Di Marco

    Dalla nona edizione, Masterchef Italia perde uno dei volti storici del programma. Joe Bastianich infatti decide di lasciare il programma e non verrà sostituito. Si ritorna quindi ad un assetto con soli tre giudici. Come detto questa è l’edizione in cui Luciano Di Marco, dopo averci provato nel 2015, riesce finalmente ad entrare nella cucina di MasterChef.

    La lezione di Benedetta Schifano sul cous cous

    Nell’undicesima puntata della nona edizione di MasterChef entra in scena uno dei piatti più antichi della cucina trapanese: il cous cous. Gli aspiranti chef dovranno preparare un cous cous tradizionale che li possa rappresentare. A spiegare i segreti e i procedimenti per preparare questo piatto millenario c’è Benedetta Schifano. I quattordici concorrenti rimasti imparano così cosa sono la mafaradda e la couscoussiera, come si incoccia il cous cous e la tecnica per cuocerlo. I racconti di Benedetta e il fascino di questo piatto antichissimo provoca emozioni forti in tantissimi concorrenti. A cominciare da Luciano che forte della sua sicilianità capisce subito qual è l’argomento della Mystery Box. Anche Milenys e Giada però hanno le lacrime agli occhi e sarà proprio la copywriter di Cornaredo a vincere la prova.

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    Concorrenti: Francesco Genovese, Daiana Meli, Azzurra D’Arpa

    La Cipolla Paglina e il Peperone di Polizzi Generosa

    Durante l’undicesima puntata i concorrenti trovano nella mistery dieci ingredienti in via di estinzione. Tra i prodotti ci sono anche la Cipolla Paglina di Castrofilippo e il Peperone di Polizzi Generosa. Entrambi fanno parte dell’Arca del Gusto di Slow Food.


    Sergio Campolo

    Mi sono laureato in Economia e Management a Roma, ho lavorato per 6 anni a Milano soprattutto nel Web Marketing e adesso vivo a Trento. Nel 2021 ho fondato The World of Sicily con l’obiettivo di far conoscere a tutto il mondo le bellezze di questa regione.

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