La Tonnara di Favignana (il cui nome completo è Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica) è uno dei siti di archeologia industriale più importanti di tutta la Sicilia. La pesca del tonno rosso a Favignana e nelle Isole Egadi ha radici antichissime ma, per avere il primo stabilimento per la lavorazione del tonno, bisogna aspettare il 1860. Nel 1876 Ignazio Florio acquista Favignana e le isole Egadi. Grazie a lui lo stabilimento si ingrandisce fino a diventare uno dei più grandi complessi industriali nell’Europa dell’Ottocento. La visita alla vecchia Tonnara Florio permette di accedere anche ad una mostra permanente con gli scatti del fotografo Herbert List e alla videoinstallazione “Torino” curata da Renato Alongi.
La pesca del tonno rosso nelle Isole Egadi
La storia del tonno rosso si intreccia a quello delle Egadi sin dalla preistoria. La più antica raffigurazione di un pesce al momento conosciuto nel Mediterraneo è proprio quella di un tonno. È una pittura che si trova nella Grotta del Genovese dell’isola di Levanzo e risale al Neolitico. Le isole Egadi sono da sempre un punto toccato dalle rotte del tonno rosso. Alla fine della primavera infatti i tonni, una volta entrati nella acque del Mediterraneo dallo Stretto di Gibilterra, si avvicinano alle coste per riprodursi. I primi riferimenti alla pesca del tonno in Sicilia li troviamo nelle opere di Omero e di Plinio. Bisogna però aspettare gli Arabi, intorno all’anno Mille, per avere l’introduzione della tonnara come metodo di pesca. Questo si basa sulla costruzione di un sistema di reti che formano delle camere disposte in sequenza da cui i tonni, una volta entrati, non possono più uscire.
La storia della Tonnara di Favignana

Le prime testimonianze della presenza di una tonnara a Favignana risalgono al 1577. Il primo nucleo di uno stabilimento, dove realizzare tutte le fasi della lavorazione del tonno appena pescato, risale invece al 1860: il cosiddetto edificio “Torino”. A volerlo costruire fu il genovese Giulio Drago che aveva ottenuto in gestione gli impianti dalla famiglia Pallavicino, i proprietari di allora delle Isole Egadi. La svolta decisiva nello sviluppo della tonnara si avrà però a partire dal 1876, anno in cui Ignazio Florio comprerà Favignana e le isole Egadi. La costruzione dei grandiosi magazzini, delle sale di confezionamento del pescato e delle strutture di servizio per tutti gli addetti risale agli anni tra il 1881 e il 1889. A questi si aggiunse una vasta area aperta, denominata camposanto, destinata all’essiccazione delle teste dei tonni, utilizzate per ricavare olio per uso industriale. Alla fine dell’Ottocento lo stabilimento delle tonnare di Favignana e Formica era uno dei più grandi complessi industriali d’Europa. Poteva contare infatti su 350 operai a terra e 150 tonnaroti nella pesca. Il declino economico della famiglia Florio, iniziato agli inizi del Novecento, colpirà anche la tonnara che, anche dopo alcuni cambi di proprietà, chiuderà definitivamente negli anni ‘80.
La visita alla Tonnara di Favignana

Nel 2010, dopo un lungo restauro durato cinque anni, l’Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica riapre al pubblico come museo. La visita guidata permette di conoscere la storia della famiglia Florio, quella della tonnara e della pratica della mattanza. Oltre allo stabilimento vero e proprio è possibile ammirare alcune mostre fotografiche, video installazioni e filmati d’epoca.
Magazzino della trizzana e spogliatoio donne
All’interno della Tonnara di Favignana è possibile ammirare anche una mostra fotografica permanente con gli scatti di René Burri, Leonard Freed, Herbert List, Sebastião Salgado e Ferdinando Scianna. Negli Ex magazzini della trizzana si trova la prima sezione della mostra con i lavori del fotografo tedesco Herbert List. Si tratta di un intero reportage realizzato a Favignana durante la mattanza del 1951, composto da 35 stampe in bianco e nero curate dalla Herbert List Estate. Nell’ex spogliatoio delle donne è allestita la seconda sezione della mostra permanente, comprendente le opere fotografiche in bianco nero di Sebastião Salgado, della serie Workers, realizzate a Favignana agli inizi anni Novanta, di René Burri che ritraggono la tonnara negli anni Cinquanta, le opere degli anni Settanta di Leonard Freed e quelle a colori degli anni Ottanta di Ferdinando Scianna.
Ex stiva, “Torino”, video-installazione
Nella zona dell’ex stiva si trova la video installazione curata da Renato Alongi dal titolo “Torino”. Nella sala vengono riprodotti, in loop, i video di 18 anziani operai dello stabilimento Florio. Si tratta di una raccolta di testimonianze orali, presentata in forma visiva e composta da conversazioni, discorsi e rappresentazioni. Sguardi fieri, indagatori, beffardi che senza necessità di ulteriori spiegazioni, dispiegano gesti e parole in grado di restituire il senso dei discorsi avvenuti davanti alla telecamera.
Ex magazzini confezionamento – Antiquarium

Nell’Antiquarium è esposta l’importante collezione archeologica delle isole Egadi. I reperti comprendono principalmente anfore di epoca greco-romana e punica e ceppi di ancore. Tra i ritrovamenti più interessanti ci sono: una fiasca in peltro del XIV secolo, rinvenuta nelle acque del Bue Marino a Favignana che conteneva ancora il vino originale e un esemplare di rostro in bronzo, recuperato al largo dell’isola di Levanzo. In quelle acque infatti si celebrò la battaglia decisiva che sancì la fine della prima guerra punica (241 a.C.).
Ex magazzini del carbone
All’interno degli ex magazzini del carbone si trova la video installazione, a cura di Renato Alongi, “The death room”. La camera della morte era il punto di arrivo del percorso dei tonni all’interno delle reti della tonnara. Negli schermi di grande formato vengono proiettate in loop immagini subacquee di branchi di tonni. Viene quindi rappresentato il percorso tra le camere della tonnara dalla prospettiva del pesce. Il sottofondo musicale è formato da una composizione di Gianni Gebbia e dalle cialome, antiche preghiere di derivazione araba, cantate dai tonnaroti durante la mattanza.
Ex magazzini del sale
Negli ex magazzini del sale è possibile visionare un filmato, prodotto dall’Istituto Nazionale Luce, sulla pesca del tonno. Il documentario, girato tra il 1924 e il 1931, riesce a cogliere tutti gli aspetti culturali relativi a questa pratica, sia quelli materiali (i cicli produttivi) che quelli immateriali (pratiche incorporate e saperi pratici).
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