Cattedrale di San Bartolomeo (Lipari)

La facciata della Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari
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La Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari è il monumento più antico e importante tra quelli presenti all’interno delle mura nella Rocca di Lipari. La chiesa, costruita nel XI secolo dall’ordine dei Benedettini, nel corso della storia è stata più volte distrutta e poi ricostruita. Della struttura originale è possibile apprezzare una parte del suo splendido chiostro. Si tratta di uno dei tre esempi di chiostro normanno presenti in Sicilia ed è stato riscoperto per caso nel 1978.

La storia della Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari

La prima costruzione della Cattedrale di Lipari risale all’XI secolo grazie al re normanno Ruggero I di Sicilia. Nell’838 gli Arabi conquistarono l’isola, distrussero il centro abitato e deportarono la quasi totalità della popolazione. Con la riconquista della Sicilia da parte dei Normanni, i nuovi sovrani cattolici si preoccupano di ripopolare anche l’arcipelago delle Isole Eolie. Nel 1083 arrivò a Lipari una delegazione di Benedettini che si insediò sulla Rocca del Castello e costruì un monastero dedicato a San Bartolomeo. Di questa costruzione oggi rimane ben poco perché nel 1544 il pirata Ariadeno Barbarossa attacca Lipari, distruggendo la chiesa. La ricostruzione della Cattedrale di Lipari iniziò nel Cinquecento in stile gotico, per poi essere completata nel Seicento in stile barocco. Dopo alcuni lavori di ampliamento realizzati nel corso del Settecento, la chiesa è stata in parte ricostruita dopo che nel 1861 un terremoto ha distrutto la volta e il timpano della facciata.

Architettura e opere d’arte della Cattedrale di Lipari

L’imponente facciata della Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari è in stile barocco ed è caratterizzata dal contrasto tra la pietra chiara dell’ordine inferiore e quella scura dell’ordine superiore. A completare il prospetto c’è l’imponente torre campanaria, realizzata nella seconda metà del Settecento. Nel portale centrale in bronzo, realizzato negli anni anni Ottanta, sono rappresentati quattro importanti momenti del legame di S. Bartolo con le Eolie. L’interno della Cattedrale di Lipari è a tre navate con volte a crociera, affrescate nel ‘700 con episodi tratti dall’Antico Testamento. Degna di nota è sicuramente la Cappella della Madonna del Rosario che ha uno splendido altare in marmo del Seicento con tinte azzurre e ocra e un dipinto del Cinquecento.

Urne, reliquie e feste di San Bartolomeo a Lipari

L’interno della Cattedrale di Lipari custodisce anche due reliquie attribuite a San Calogero. La prima, un dito, è conservata all’interno di un reliquiario d’argento a forma di avambraccio. Questo è posto ai piedi della statua, sempre in argento, di San Bartolomeo ed entrambe le reliquie sono portate in processione in occasione dei festeggiamenti annuali in onore del Santo. Un reliquiario in argento a forma di piccolo vascello, chiamato U vascelluzzu, contiene invece un lembo della pelle. La sua forma particolare ricorda un miracolo del Seicento, secondo cui San Bartolomeo avrebbe salvato gli abitanti di Lipari dalla carestia, facendo arrivare un carico di grano. Anche il Vascelluzzo è portato in processione, per le vie dell’isola, in occasione delle quattro feste annuali dedicate al Santo. San Bartolomeo, infatti, a Lipari è festeggiato: il 13 febbraio, il 5 marzo, il 24 agosto e il 16 novembre. 

Il chiostro normanno della Cattedrale di Lipari

Chiostro normanno della Cattedrale di San Bartolomeo a Lipari

Nella Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari è possibile ammirare anche uno dei tre chiostri normanni presenti in Sicilia, gli altri sono quelli del Duomo di Cefalù e del Duomo di Monreale. La sua costruzione risale probabilmente al 1131 ma venne gravemente danneggiato nel corso dell’assalto di Ariadeno Barbarossa. Nel Settecento nell’ambito dei lavori di ampliamento della Cattedrale, il lato nord del chiostro è stato inglobato nella navata destra. Persa la sua funzione iniziale, venne utilizzato come cimitero e ricoperto per oltre un metro. Il crollo di un muraglione, provocato da un terremoto, ha poi quasi fatto scomparire la struttura. Nel 1978 Luigi Pastore, il figlio della sacrestana, curiosando nell’ex cappella funeraria della chiesa notò i capitelli e avvisò le autorità competenti. Dopo un lungo restauro, il chiostro è oggi visibile in tutto il suo splendore.

L’architettura del chiostro

Il chiostro della Cattedrale di San Bartolomeo di Lipari era, nella sua forma originale, lievemente trapezoidale con copertura a crociera su tutti i lati. Per la sua costruzione, così come in tutto il monastero benedettino, sono stati reimpiegati i materiali dei monumenti della città greca e romana. I blocchi squadrati dei muri provengono, in gran parte, dalle mura greche di Contrada Diana mentre molti dei fusti di colonne a scanalatura dorica e alcuni capitelli dorici provengono da atri e peristilli di antiche domus romane. Artigiani locali hanno decorato molte colonne del chiostro con rappresentazioni di animali mostruosi ma anche con colombe che mangiano datteri o bevono in bicchieri.

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