Il Duomo di Monreale e l’annesso Convento con il Chiostro, furono costruiti per volere del re normanno Guglielmo II tra il 1174 e il 1184. Secondo la leggenda all’origine di questa decisione ci fu una visione della Madonna che, apparsa in sogno al re, gli indicò il luogo in cui era nascosto il tesoro da utilizzare per erigere il sacro tempio in suo onore.
In realtà le motivazioni che spinsero il monarca alla costruzione del Duomo sono da ricercare nei suoi rapporti con il Papa Lucio III, che nel 1183 proclamò Monreale sede arcivescovile, in contrapposizione con l’arcivescovado di Palermo, unico fino ad allora di tutta la Sicilia. Questa rivalità si giocò sulla costruzione del Duomo più bello e maestoso. L’arcivescovo di Palermo, Gualtiero Offamilio, fece così ricostruire la Cattedrale di Palermo enfatizzando il prospetto esterno della Chiesa al contrario di Guglielmo II, che nella Cattedrale di Monreale si concentrò sulla parte esterna.
Nel corso dei secoli il Duomo di Monreale si è arricchito di alcune nuove cappelle integrate nel corpo costruttivo originario. Nel 1595, l’allora cardinale Ludovico II fece realizzare la Cappella di San Castrense per custodire le reliquie del santo patrono di Monreale. Tra il 1687 e il 1690, Monsignore Roano fece erigere la Cappella del Crocifisso, nella cui sagrestia è conservato il Tesoro del Duomo. Mentre risalgono al XVIII secolo gli abbellimenti della Cappella di San Benedetto in cui si possono ammirare i pregiati rilievi in marmo, realizzati da Giovanni Marino e ispirati a scene di vita del Santo. Sempre al periodo settecentesco risale il grandioso altare maggiore del Duomo, tutto realizzato in argento dall’orafo romano Luigi Valadier. Negli anni si sono resi necessari interventi di restauro tra i quali il più importante fu eseguito a causa di un incendio che scoppiato nel 1811 distrusse gran parte del soffitto ligneo, l’organo, il coro e alcuni mosaici.

L’ esterno del Duomo di Monreale

La relativa semplicità architettonica esterna del Duomo di Monreale fu una scelta voluta espressamente da Guglielmo II, che gli attribuì un importante valore simbolico: alla bellezza esteriore va sempre preferita e privilegiata la bellezza interiore. La facciata principale della Cattedrale è racchiusa tra due torri campanarie, poste agli angoli. Una delle due, abbattuta in parte da un fulmine nel 1807, risulta oggi molto più bassa dell’altra. Tra le due torri si trova un portico a tre arcate, ricostruito nel 700 in stile barocco, da cui si accede all’ingresso principale della chiesa. Di estrema bellezza è il portale in bronzo a due battenti realizzato da Bonanno da Pisa nel 1186. In esso si possono ammirare 42 pannelli in cui figure in basso rilievo rappresentano vari episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Lungo il fianco sinistro del Duomo, invece, si trova il portico più antico a undici arcate, costruito, su progetto di Giovanni Gagini, tra il 1547 e il 1569. Al di sotto di esso è collocata la porta bronzea realizzata da Barisano da Trani nel 1190. Questo è l’ingresso attualmente utilizzato dai fedeli e dai visitatori per accedere al Duomo. Di grande suggestione e bellezza è la parte posteriore della Cattedrale, l’area delle tre absidi. In essa si conserva intatto tutto il fascino proprio dell’arte arabo-normanna. Le absidi al loro esterno, infatti, sono completamente decorate da un gioco armonioso di finti archi di diversa altezza, che si intrecciano tra loro, e da strutture tonde che imitano dei rosoni ciechi. L’uso di diversi materiali di colorazioni differenti, utilizzati per le decorazioni, completa l’armonia del disegno d’insieme.

L’ interno del Duomo di Monreale

La pianta del Duomo di Monreale è a croce latina a tre navate. La navata centrale è lunga 102 metri e larga 40. La navata centrale ha una estensione quasi tre volte più grande delle navate minori. Le tre navate sono separate da due file di colonne in granito e culminano nell’imponente cupola centrale sovrastata dall’immagine del glorioso Cristo Pantocratore. Le tre absidi che accompagnano e sorreggono la cupola sono arricchite di rappresentazioni legate al culto della Madonna a cui il tempio è dedicato. Il fedele che in tempi antichi si recava alla Cattedrale doveva concentrare la propria attenzione al Cristo Pantocratore dell’altare principale, come un percorso che lo avrebbe portato alla benedizione, attraverso la via fulgida dei mosaici bizantini, capaci di glorificare nella loro magnificenza costruttiva e compositiva le Sacre Scritture.
Le pareti ricoperte da ben 6.400 metri quadrati di mosaici bizantini in matrice dorata narrano e glorificano le sorti e la fede cattolica, una vero e proprio libro aperto di una narrazione visiva dei passi più importanti del Vecchio e del Nuovo Testamento, e di alcuni passi del Libo dell’Apocalisse. Questa realizzazione musiva, risale al XII secolo ed è opera eccelsa di maestri artigiani di scuola bizantina. Da una parete all’altra delle pareti, il visitatore è sovrastato dalla magnificenza di questo racconto biblico che fin dalla propria concezione voleva avere finalità catechetiche. Dalla Genesi a Noè, dalla torre di Babele a Sodoma e Gomorra, dalle gesta sacre del Cristo, alla sua morte e resurrezione, l’occhio spazia in un’immensa opera sacra e narrativa senza eguali.

Il tesoro del Duomo

Nella sagrestia della Cappella del Santissimo Crocifisso è custodito il tesoro della Cattedrale di Monreale, voluta dall’arcivescovo Giovanni Roano nel XV secolo. Nel Tesoro del Duomo sono presenti arredi sacri in filigrana d’argento e altri manufatti di uso sacro, realizzati da artigiani orafi siciliani. In particolare si può ammirare un ostensorio, un pastorale e una palmatoria: il prezioso arredo liturgico dell’arcivescovo. Sia l’ostensorio che il pastorale sono impreziositi da gemme pregiate. I ricami dei paramenti sono in filo di seta di eccelsa fattura artigianale.

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