Cattedrale di Palermo

La facciata della Cattedrale di Palermo

Il Duomo di Palermo è la più grande tra le cattedrali normanne in Sicilia, costruita nel 1184 per volontà di Gualtiero Offamilio. Le numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli fanno sì che della costruzione originaria siano rimasti solo alcune parti ma sufficienti a farci intuire tutto lo splendore dell’edificio originale. All’interno sono custodite tantissime opere d’arte degne di nota, dall’urna di Santa Rosalia, alle tele di Pietro Novelli, Antonio Manno e Giuseppe Velasquez, fino ad un coro ligneo del 1466. Dal 2015 la Cattedrale di Palermo fa parte dei beni Unesco Patrimonio dell’umanità all’interno dell’Itinerario Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale“.

La visita della Cattedrale di Palermo

La visita della Cattedrale di Palermo comprende una parte ad ingresso libero ed una a pagamento, chiamata “Area monumentale”. L’acquisto del biglietto separato permette di accedere ai seguenti siti: i Tetti, Tombe Reali, la Cripta dei Vescovi, le Absidi, il Tesoro del Duomo, Sotterranei e Cripta dei Beneficiali. 

Da sapere: La visita ai Tetti della Cattedrale è un’esperienza unica e dà la possibilità di godere di uno dei migliori panorami di Palermo. È possibile inoltre fare la visita anche in notturna. La visita però è vietata a cardiopatici e persone che soffrono di claustrofobia, disabilità psicofisica o attacchi di ansia.

La storia della Cattedrale di Palermo

L’area dove oggi sorge il Duomo di Palermo è sempre stata per gli abitanti della zona un luogo sacro. In età paleocristiana qui sorgeva un santuario e nel IV secolo una basilica, distrutta poi nel 452, durante l’invasione vandalica. La sua ricostruzione avviene tra il 590 e il 604 ma, con la conquista musulmana della Sicilia, l’edificio è trasformato in moschea. Dopo la sconfitta degli Arabi, tornò ad essere un luogo di culto cattolico e ingrandita con l’aggiunta di due cappelle. Nel 1169 però, un terremoto danneggia gravemente la basilica, la cui ricostruzione avverrà durante il Regno di Guglielmo II. Per diversi secoli la Cattedrale di Palermo subì diverse modifiche, mantenendo però sempre la sua struttura. Al periodo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo risalgono la costruzione dei campanili delle quattro torri angolari e la decorazione della facciata principale. Nel XV secolo si aggiunge, invece, il portico che corrisponde all’attuale ingresso. Negli anni tra il 1781 e il 1801 l’assetto della chiesa cambia ancora con l’ampliamento delle navate laterali e la rivisitazione dell’interno della chiesa in chiave neoclassica. Furono così distrutti stucchi, marmi e affreschi che decoravano le cappelle e i soffitti in legno vennero sostituiti da una copertura in muratura.

L’esterno del Duomo di Palermo

L’ingresso alla Cattedrale oggi avviene dal prospetto meridionale, sul lato che si affaccia su Via Vittorio Emanuele. Il vasto spiazzo che separa la chiesa dalla strada è circondato da una balaustra con le statue di santi. È un’opera del Seicento realizzata per sostituire la recinzione creata da Vincenzo Gagini nel 1575 e poi distrutta. L’accesso alla chiesa è preceduto da un portico in stile gotico-catalana del 1429. Per crearlo furono utilizzate delle strutture preesistenti infatti In una delle sue colonne sono ancora visibili delle iscrizioni coraniche. Nel prospetto orientale, in corrispondenza dell’abside, è possibile ammirare una delle poche parti sopravvissute dell’originaria chiesa normanna. Si tratta di decorazioni a tarsie in pietra lavica, di matrice culturale fatimita, che, nell’alternanza di motivi geometrici, floreali e animaleschi, riprende alcuni motivi tipici della sua arte tessile. Spostandosi nel prospetto orientale del Duomo, si può ammirare la cosiddetta Loggia dell’Incoronazione. Si tratta dei resti di una costruzione tardo-cinquecentesca su cui si affaccia la chiesa e dove, secondo la tradizione, i sovrani si mostravano al popolo subito dopo la cerimonia dell’incoronazione.

L’interno della Cattedrale di Palermo: architettura e opere

Dopo le varie trasformazioni subite nel corso dei secoli, il Duomo di Palermo oggi è a croce latina con tre navate divise da pilastri. Le opere d’arte conservate all’interno sono davvero tante. In corrispondenza dell’ingresso nella navata centrale ci sono due acquasantiere in marmo. La prima è attribuita a Domenico Gagini mentre la seconda a Giuseppe Spatafora e Antonio Ferraro. Nel transetto, in posizione diametralmente opposte, ci sono la Cappella del Sacramento  e la Cappella di Santa Rosalia. La prima è impreziosita da uno splendido ciborio in lapislazzuli disegnato da Cosimo Fanzago e risalente al 1663. Nella seconda c’è invece l’urna in argento con le reliquie della santa protettrice di Palermo. Questo capolavoro, progettato da Mariano Smiriglio, è un’opera del 1631 di maestri argentieri locali. Sempre nel transetto si trova una statua di Cristo crocifisso in legno di tiglio su una croce in agata. Ai suoi piedi ci sono le due statue della Madonna e della Maddalena di Gaspare Serpotta e quella di San Giovanni di Gaspare Guercio.  

La meridiana

Sul pavimento della navata centrale si trova una meridiana solare, costruita dall’astronomo teatino Giuseppe Piazzi nel 1801. A volere quest’opera fu l’arcivescovo Filippo Lopez y Royo, affinché i cittadini avessero uno strumento preciso e semplice per misurare il tempo. A mezzogiorno la luce entra da un foro, chiamato gnomone, posto nella cupola in alto e colpisce la meridiana nel punto in cui è indicato il segno zodiacale corrispondente al mese in corso. In un pilastro ai piedi dello gnomone si trova incastonata una lapide di marmo in latino. Qui sono specificati: la data di completamento, la latitudine del sito e l’altezza dello gnomone.

Le tombe dei reali

Alla sinistra dell’ingresso della chiesa sono collocate le Tombe dei Reali. Nella prima campata ci sono i monumenti funebri di Enrico VI di Svevia e della moglie Costanza d’Altavilla mentre, incastonato nella parte a muro, c’è un sarcofago romano con i resti di Costanza d’Aragona. Nella seconda campata ci sono invece i monumenti di Ruggero II di Sicilia, Federico II di Svevia e di Guglielmo d’Aragona.

Curiosità: Nel 1998 è stato effettuato un sondaggio all’interno del sarcofago dedicato a Federico II. Dentro, oltre al corpo di Pietro d’Aragona, è stato trovato uno scheletro femminile di cui però si ignora l’identità.

I due sarcofagi di Federico II ed Enrico VI furono commissionati da Ruggero II e destinati al Duomo di Cefalù. Era stato proprio il re a volere la costruzione della chiesa che voleva utilizzarla come mausoleo della famiglia reale. Dopo la sua morte però, il corpo fu sepolto nella Cattedrale di Palermo, in una tomba dalla forma molto semplice. Nel 1215 Federico II fece spostare i due sarcofagi da Cefalù alla cattedrale di Palermo in modo da utilizzarli per sé e il padre Enrico VI.

Tesoro del Duomo di Palermo, Cripta dei Vescovi e Cripta dei Beneficiali

Negli ambienti della Sagrestia dei Canonici ci sono esposti i reperti che costituiscono il “Tesoro della Cattedrale di Palermo”. La raccolta comprende paramenti sacri, paliotti, ostensori, calici, realizzati tra il XVI e il XVIII secolo. Il pezzo forte della collezione è la tiara d’oro di Costanza d’Aragona, capolavoro di gioielleria medievale. La corona fu ritrovata all’interno del sarcofago di Costanza insieme a tre anelli e frammenti di tessuti dei suoi abiti. Dalla prima sala del Tesoro si arriva, percorrendo alcuni gradini, alla Cripta. Qui ci sono i sarcofagi di 23 arcivescovi di Palermo tra cui quello del fondatore della Cattedrale Gualtiero Offamilio. Nella cripta sono presenti anche un magnifico sarcofago romano, raffigurante una coppia e un sarcofago normanno in porfido rosso. Proprio sotto la Cappella della Madonna della Lettera, accanto alla biglietteria all’ingresso della Cattedrale, si trova la cripta dei Padri Beneficiali.

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