Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio

Chiesa della Martorana di Palermo

La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, o Chiesa della Martorana, è uno dei monumenti più affascinanti tra quelli dell’Itinerario “Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale“. Si tratta di un monumento straordinario, in grado di raccontare le vicende artistiche di nove secoli di arte e di cultura siciliana. La storia di questa chiesa è strettamente legata anche ai famosi dolci di pasta di mandorla, chiamati “frutta di martorana”, che oggi sono venduti in tutta la Sicilia durante il periodo dei Morti.

Chiesa della Martorana e Santa Maria dell’Ammiraglio: le origini dei nomi

La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, conosciuta anche con il nome di Chiesa della Martorana, è sicuramente il monumento più bizantino di Palermo. La sua costruzione risale a prima del 1143 per volere di Giorgio di Antiochia. Questo era un siriano cristiano ortodosso, Grande Ammiraglio di Re Ruggero. Alla figura di Giorgio di Antiochia è legato anche un altro monumento arabo normanno di Palermo: il Ponte dell’Ammiraglio. Il nome di Chiesa della Martorana deriva invece da un monastero basiliano femminile, che si trovava proprio vicino la chiesa, chiamato appunto Monastero della Martorana. A partire dal 1937 nella chiesa si è tornato a celebrare il rito greco-bizantino. Da allora il suo nome ufficiale è quello di San Nicolò dei Greci.

La storia della Chiesa della Martorana

La Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio era dedicata al culto della comunità cristiana di lingua araba e rito bizantino. Per questo motivo la parte originaria della chiesa ha una pianta a croce greca inscritta. Nel 1434 le monache acquisiscono l’edificio che collegarono al monastero con la realizzazione di un portico. Per adattare la chiesa al nuovo rito latino, nel 1588, furono realizzati alcuni interventi. La facciata venne abbattuta e furono create tre navate inglobando lo spazio del nartece e di un atrio. Altri interventi ci saranno nel corso del XVII secolo, con l’aggiunta di cappelle, decorazioni in marmo e affreschi e la creazione di un nuovo portale barocco. Infine nel 1870 la proprietà della chiesa e del monastero passarono allo stato. Come nel caso della Chiesa di San Cataldo, anche qui un restauro molto drastico riportò la chiesa all’aspetto originario, distruggendo però alcune delle decorazioni aggiunte nel Seicento e in epoca barocca.

Architettura e opere d’arte della Chiesa dell’Ammiraglio

L’ingresso nella Chiesa della Martorana oggi avviene da quella che era la torre campanaria. Una volta varcata la soglia, è impossibile non rimanere stupiti dalla bellezza dell’interno. L’accesso alla parte più antica della chiesa è preceduta da due splendidi mosaici. A sinistra troviamo Giorgio d’Antiochia, inginocchiato ai piedi della Vergine mentre a destra si può ammirare l’incoronazione di Ruggero da parte di Cristo Pantocratore. Gli affreschi risalgono invece al 1744 e sono opera dei pittori Olivio Sozzi e Guglielmo Borremans. Gli altri mosaici, che si trovano nella parte più antica della chiesa e che sono dedicati alla vita della Vergine, furono realizzati tra il 1143 e il 1148 da maestranze arabe arrivate appositamente dall’Oriente. All’interno della Chiesa dell’Ammiraglio sono presenti anche un tabernacolo in lapislazzuli, una fonte battesimale del periodo normanno e una porta lignea del XII secolo con intagli eseguiti da maestranze arabe.

Il monastero della Martorana e i dolci di pasta reale

Il monastero della Martorana, da cui deriva l’altro nome con cui è chiamata la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, era chiamato così perché a farlo costruire fu la nobile Eloisa Martorana. Le suore basiliane del monastero erano famose per la preparazione di dolci molto particolari. Erano fatti con la pasta reale e avevano l’aspetto della frutta. Sembra che l’idea di queste creazioni sia venuta alle suore in occasione di una visita del papa. Non potendo servire frutta fresca decisero di impastare dei frutti finti da attaccare agli alberi per essere poi staccati e mangiati. La frutta martorana oggi è preparata in ogni parte della Sicilia ed è un dolce tipico della Festa dei Morti.

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