La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo è uno dei luoghi più suggestivi di Palermo. L’architettura gotica del grandioso e suggestivo edificio scoperchiato, mostra i suoi quattro arconi ogivali che delimitano il transetto e la grande abside costolonata, tra le distruzioni dell’ultima guerra nel quartiere della Kalsa. La chiesa e il convento degli Olivetatani fondati nel 1516, furono abbandonati nel 1573 quando si costruì l’omonimo bastione che inglobò le fabbriche risparmiando la chiesa per la quale Raffaello aveva dipinto il celebre dipinto di Santa Maria dello Spasimo, donato da Filippo IV nel 1661 (Madrid, Museo del Prado). Elementi carnilivareschi caratterizzano la zona absidale, le cappelle e le navate laterali mantengono le volte a crociera e un arco ribassato ispanizzato sottolinea il portico dove si aprivano due edicole di cui la superstite è con copertura a cupola semisferica secondo lo schema delle nicchie angolari che reggono il tamburo. In questo luogo, divenuto pubblico teatro alla fine del XVI secolo per volere del viceré Marcantonio Colonna e poi magazzino del Senato, giacevano all’aperto i resti di antichi monumenti abbattuti, oggi sistemati nelle cappelle e nei viali del giardino pensile del bastione, mentre negli edifici recuperati, un tempo adattati ad ospizio di mendicità e poi all’Ospedale Principe Umberto, hanno restituito brani architettonici tra i quali la corsia ad archi ribassati dell’antico chiostro.
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