Castello di Pentefur

I rudeeri del Castello di Pentefur a Savoca

Il Castello di Pentefur si trova su uno dei due colli su cui sorge l’antico abitato di Savoca. Nel corso dei secoli ha svolto un’importante funzione di difesa del litorale orientale della Sicilia. Da qui infatti partivano gli ordini e le direttive per tutti gli altri forti e le torri di avvistamento di questa parte della costa siciliana. I resti del castello, restaurati dopo oltre trecento anni, sono visitabili durante l’anno in alcune particolari occasioni.

La storia del Castello di Pentefur

Il nucleo originario del Castello di Pentefur fu eretto probabilmente su una preesistente fortificazione di epoca tardo-romana o bizantina. Intorno al 1070 i Normanni ristrutturarono pesantemente l’edificio per trasformarlo nella residenza estiva dell’Archimandrita di Messina. Questo era il capo di una serie di monasteri basiliani presenti nel territorio messinese, il principale dei quali era il Monastero del Santissimo Salvatore di Messina. Nel 1355 la proprietà del Castello di Pentefur passa al re di Sicilia, assumendo così grande importanza. Nel 1396, però, viene affidato nuovamente agli Archimandriti di Messina che si occuparono del suo restauro e ingrandimento. A partire dal 1780 il castello iniziò ad essere abbandonato e subì diversi crolli anche a causa di tre diversi terremoti che avevano colpito Savoca nei secoli precedenti. Dal 1885 la proprietà del Castello di Pentefur è passata alla famiglia Nicòtina che ha intrapreso alcuni lavori di restauro per permettere la fruizione pubblica dei resti dell’edificio.

Il Castello di Pentefur: le origini del nome

Le origini del nome del Castello di Pentefur di Savoca sono ancora un mistero. Secondo un’antica leggenda i Pentefur erano cinque misteriosi ladroni evasi dal carcere di Taormina che fondarono il castello come nascondiglio per le loro incursioni. Una interpretazione diversa considera invece il termine Pentefur come unione di due parole greche: “pente”, cioè cinque e “fulè”, cioè quartiere.  Questo perché sembra che l’antico abitato di Savoca, in epoca bizantina, fosse suddiviso in cinque quartieri. Secondo un’altra interpretazione ancora, Pentafur sarebbe l’antico nome della rocca dove oggi sorge il castello.

L’architettura del castello

Dell’originario Castello di Pentefur sono oggi visibili solamente i resti della cinta muraria e delle cisterne. L’edificio sorge su uno dei due colli su cui sorge l’antico abitato di Savoca, in una posizione da cui si domina l’intera vallata. Nella parte più alta del pianoro, in un’area di circa 350 metri quadrati, si possono vedere i resti di quello che era il mastio del castello. La muratura della cinta più esterna è costituita da pietre unite a frammenti di oggetti in terracotta, tenuti insieme da abbondante malta di calce. La pianta del castello è irregolare e ha un’area interna molto ampia. 

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