Le rovine del Tempio di Asclepio o Tempio di Esculapio nella Valle dei Templi di Agrigento
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Nel 1926 una campagna di scavi portò alla luce i resti del Tempio di Asclepio. Questo sorgeva a sud della Collina dei Templi fuori la cinta muraria dell’antica città di Agrigento e oltre il Santuario rupestre delle Divinità Ctonie. I riferimenti di alcune fonti storiche e gli scavi archeologici condotti hanno permesso l’attribuzione del tempio al dio della medicina Esculapio. I diversi resti portati alla luce fanno pensare che il tempio fosse un asclepeion, un santuario diffuso nella Magna Grecia dedicato alla guarigione dei malati. 

Il Tempio di Asclepio: le origini del nome

Asclepio (Esculapio per i Romani) era nella mitologia greca il dio della medicina e delle guarigioni. Il centro del suo culto era ad Epidauro, in Grecia, e a Pergamo in Turchia. L’attribuzione di questo tempio al mito di Asclepio è stata possibile innanzitutto grazie a diversi riferimenti letterari. Lo storico greco Polibio, ad esempio, lo cita a proposito dell’assedio romano del 262 a.C. Fondamentali sono stati però gli scavi condotti a partire dagli anni Venti fino ad arrivare agli anni Ottanta. Sono emerse infatti, nelle vicinanze del tempio, delle grandi sale per l’alloggiamento dei pellegrini e il ricovero dei malati, oltre a portici colonnati. La struttura dell’edificio era quindi molto simile a quella di un asclepeion, i templi di guarigione dedicati al dio Asclepio molto diffusi in tutta la Magna Grecia. Il sito aveva una destinazione sacra già nel VI secolo a.C. ma assunse l’aspetto definitivo tra la seconda metà del IV secolo a.C. e il III secolo a.C.

Architettura del Tempio di Esculapio

L’area del Tempio di Asclepio è circondata da una possente muraglia con un accesso monumentale mentre al centro si trova il santuario. L’edificio, in stile dorico, ha un pianta rettangolare in antis, cioè con un atrio che precede l’ingresso alla cella (naos), la zona dove solitamente si trova la statua della divinità. Alcune fonti raccontano che qui era custodita una splendida statua di Apollo realizzata dallo scultore Mirone e poi rubata dal cartaginese Imilcone. Scipione riuscì a recuperarla ma la statua fu nuovamente rubata da Verre. Nell’area intorno al Tempio di Asclepio, gli scavi hanno portato alla luce tracce di vari tipi di edifici. Tra questi ci sono i resti di un altare sacrificale, un piccolo edificio con atrio di accesso e thesauros, una sorta di pozzo dove erano deposti gli ex voto dei pellegrini. Nell’area intorno al tempio sono emersi invece i resti di due portici colonnati, una fontana e alcuni edifici dove i visitatori del tempio aspettavano la guarigione dopo i rituali di purificazione.

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