Le rovine del Tempio di Eracle o Tempio di Ercole nella Valle dei Templi di Agrigento
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Il Tempio di Eracle (o Ercole per i Romani) è il santuario più antico tra quelli presenti nella Valle dei Templi di Agrigento. Costruito alla fine del VI secolo a.C. in stile dorico è periptero ed esastilo. Sappiamo dell’intitolazione di questo tempio ad Eracle grazie ai riferimenti presenti nelle opere di Tito Livio e Cicerone. Entrambi gli autori inoltre fanno riferimento ad una statua in bronzo custodita all’interno del Santuario, oggetto di una devozione molto sentita da parte della popolazione.

Tempio di Eracle: le origini del nome

«Presso Agrigento, non lontano dal foro, c’è un tempio di Ercole, ragionevolmente santo e da loro venerato. Lì c’è la statua di Ercole, della quale non potrei dire facilmente di aver visto qualcosa di più bello, del resto di quelle cose non capisco tanto quanto [necessiterebbero] le molte cose che vidi. Bella a tal punto che, o giudici, l’apertura della bocca e il mento sono un po’ logorati, poiché gli Agrigentini non si limitano a venerare la statua, ma hanno l’abitudine di baciarla».

Cicerone, Verrine, II 4,94

Nella mitologia greca Eracle (Ercole per i Romani) è considerato a volte un dio, a volte un eroe, dotato di una forza fuori dal comune. La leggenda più famosa, legata alla figura di Eracle, è quella delle “dodici fatiche”. L’attribuzione di questo santuario della Valle dei Templi a Eracle è possibile grazie ai riferimenti presenti nelle opere di Tito Livio e Cicerone. Entrambi parlano di una splendida statua bronzea che abbelliva il Tempio di Eracle e di un culto molto sentito da parte della popolazione.

Architettura del Tempio di Ercole

Il Tempio di Eracle (o Ercole) è il più antico tra quelli presenti oggi nella Valle dei Templi di Agrigento. La notevole lunghezza del tempio, la grossezza dei colonnati e la conformazione dei capitelli, fanno risalire la costruzione di questo edificio alla fine del VI sec a.C. Il Tempio, in stile dorico, è periptero, cioè con le colonne lungo tutto il perimetro, ed esastilo, cioè con sei colonne sul lato corto. All’interno è presente un atrio di ingresso (pronao), una cella (naos) dove era custodita la statua della divinità e un vano posteriore (opistodomo). Il tetto era decorato con delle grondaie per l’acqua piovana a forma di teste leonine. Durante gli scavi sono stati trovati esemplari di due differenti serie: una della fine del VI secolo e l’altra dei primi decenni del V secolo a.C. Ad est del Tempio di Ercole sono visibili i resti di un altare monumentale e, ancor più in là, quelli di un tempio arcaico.

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