La Scala dei Turchi è uno dei siti più famosi di tutta la Sicilia. Si trova a Realmonte, un paese vicino Agrigento. È una roccia a picco sul mare modellata, nel corso dei secoli, dagli agenti atmosferici che le hanno dato la caratteristica forma “a gradoni”. Seconda la leggenda veniva utilizzata dai pirati saraceni durante le loro incursioni in Sicilia.

La Scala dei Turchi: storia e origine del nome

Il nome “Scala dei Turchi” nasce probabilmente nel Cinquecento. Questo è infatti il secolo in cui si intensificano, in tutto il Mediterraneo, le incursioni da parte dei pirati saraceni. Questi provenivano dalla penisola arabica ma venivano erroneamente chiamati “turchi”. In questi anni di paura e violenza i siciliani iniziano così a chiamare con il termine “turco” tutto ciò che è nero, scuro, e contrastante con la norma. Nella cucina siciliana esistono ad esempio il “salame turco“, un dolce scuro perché preparato con il cacao e la “testa di turco“, una sorta di vendetta culinaria. La particolare forma a gradoni della Scala dei Turchi la rende simile ad una scala scavata dall’uomo nella roccia. In realtà è frutto esclusivamente dell’azione degli agenti atmosferici che tendono ad erodere con più facilità i livelli marnosi più teneri, lasciando più sporgenti i livelli calcarei più tenaci e resistenti.

Origine e natura geologica 

La Scala dei Turchi è una falesia, cioè un costone roccioso con pareti a picco sul mare. La parete è formata da una marna, cioè una roccia sedimentaria di natura argillosa e calcarea, costituita prevalentemente dai gusci carbonatici di microfossili. L’origine della Scala dei Turchi risale all’età pliocenica, quando in Sicilia affiorò la formazione geologica che viene comunemente chiamata Trubi. Si tratta di rocce che si sono depositate in condizioni di mare profondo e dal colore variabile che solitamente va dal bianco al giallastro al bruno. In questo caso la roccia assume, invece, un colore bianco puro che la fa brillare alla luce del sole. Il tratto di costa dove insiste la Scala dei Turchi è soggetta ad un rischio geomorfologico (frane da crolli) molto alto. È possibile quindi che, in alcuni periodi dell’anno, l’accesso al sito sia vietato. 

Il successo mondiale della Scala dei Turchi 

«Passato un promontorio, la Scala dei Turchi gli apparse ‘mprovvisa. Se l’arricordava assai più imponenti, quanno si è nichi tutto ci appare più granni della realtà. Ma anche accussì ridimensionata conservava la sua sorprendente billizza. Il profilo della parte più alta della collina di marna candida s’incideva contro l’azzurro del cielo terso, senza una nuvola, ed era incoronato da siepi di un verde intenso. Nella parte più bassa, la punta formata dagli ultimi gradoni che sprofondavano nel blu chiaro del mare, pigliata in pieno dal sole, si tingeva, sbrilluccicando, di sfumature che tendevano al rosa carrico. Invece la zona più arretrata del costone poggiava tutta sul giallo della rina.»

La prima indagine di Montalbano, Andrea Camilleri 

Al successo mondiale della Scala dei Turchi ha contribuito notevolmente Andrea Camilleri. Lo scrittore, nato a Porto Empedocle, un borgo marinaro vicino ad Agrigento, conosceva benissimo queste zone e li frequentava sin da piccolo. Non a caso, in questo luogo magico, ambienta anche una delle scene del libro La prima indagine di Montalbano.

La “scala” nel Cinema e nella TV

La bellezza di un luogo così affascinante non poteva ovviamente non attirare l’attenzione anche da parte del cinema e della tv. La Scala dei Turchi è uno dei luoghi in cui è stata girata la serie Il giovane Montalbano. Compare all’inizio dell’episodio Un’albicocca, quando Livia chiede a Salvo di poterla ammirare. Qui sono state girate anche alcune scene del film Malèna del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore. Anche il regista messicano Gibrán Bazán ha utilizzato la Scala dei Turchi come location per il suo film Arritmia. Nella pellicola, che è la prima collaborazione cinematografica tra Messico e Sicilia, compaiono anche la Valle dei Templi, la Torre di Monterosso a Realmonte e Siracusa. La  Scala dei Turchi compare anche nel film del 2016 In guerra per amore, dell’attore e regista Pierfrancesco Diliberto (Pif).

Come arrivare alla Scala dei Turchi

Potete raggiungere la Scala dei Turchi in auto o moto percorrendo la strada Provinciale 68. Impostate sul vostro navigatore come punto di arrivo uno dei tanti parcheggi a pagamento presenti in zona. Una volta parcheggiato il vostro mezzo, potete procedere a piedi per poi entrare  all’interno del ristorante “Lido Scala dei Turchi”. Da qui parte il sentiero che vi porterà fino alla spiaggia. Dirigetevi verso destra  e, dopo una camminata di 5 minuti, avrete davanti la Scala dei Turchi in tutta la sua maestosa bellezza.

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