Tempio della Concordia

Prospetto del Tempio della Concordia nella Valle dei Templi di Agrigento
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Il Tempio della Concordia è sicuramente il monumento simbolo di tutta la Valle dei Templi di Agrigento. Il suo eccezionale stato di conservazione ci permette di ammirare un tempio dorico in tutta la sua bellezza. Come per la maggior parte dei templi, non sappiamo in realtà a chi fosse dedicato questo santuario. La dedica alla Concordia risale al ‘500 ed è dovuta al teologo Tommaso Fazello che mise in relazione questo tempio con un’iscrizione romana trovata nelle vicinanze. Ogni anno il Tempio della Concordia fa da scenografia ad uno degli eventi più importanti di tutta la Sicilia: la Festa del Mandorlo in Fiore.

Tempio della Concordia: le origini del nome

«Il tempio della Concordia ha resistito ai secoli; la sua linea snella lo approssima al nostro concetto del bello e del gradevole, e a paragone dei templi di Paestum lo si direbbe la figura d’un dio di fronte all’apparizione d’un gigante…»

Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia.

Questo è quello che Johann Wolfgang von Goethe scriveva nell’Ottocento nel suo Viaggio in Italia. In realtà, anche se conosciuto ormai  in tutto il mondo con il nome di Tempio della Concordia, non sappiamo con esattezza a quale divinità fosse dedicato. L’attribuzione nasce nel Cinquecento ad opera dello storico e teologo Tommaso Fazello. Questo mise in relazione il tempio con una iscrizione latina del I secolo d.C. ritrovata nelle vicinanze e dove era incisa una dedica alla “Concordia degli Agrigentini”. In realtà non c’era nessun collegamento tra i due elementi. L’iscrizione è conservata oggi nel Museo Archeologico di Agrigento.

Architettura del Tempio della Concordia

Il Tempio della Concordia fu costruito nel V secolo a.C. in stile dorico. L’edificio è periptero, cioè il colonnato segue tutto il perimetro, ed è esastilo cioè con sei colonne sul lato corto. Il tempio sorge su un basamento adattato alla inclinazione del suolo formato da gradini (crepidoma). Al di sopra delle colonne ci sono capitelli in stile dorico, sormontati da una lunga architrave che corre lungo il perimetro del santuario. Sono visibili anche i due frontoni sul lato est e ovest mentre è crollata la copertura del tetto. All’interno sono perfettamente riconoscibili la cella (naos), la stanza dove era custodita la statua della divinità, anche questa posta più in alto rispetto al basamento, un atrio di ingresso (pronao) e un vano posteriore (opistodomo). In origine il Tempio della Concordia presentava una splendida decorazione a stucco che lo faceva sembrare interamente rivestito di marmo.

La trasformazione del tempio nella Chiesa di San Gregorio

Il Tempio della Concordia e il Tempio di Giunone furono costruiti a breve distanza di tempo, l’uno dall’altro. Il primo però è arrivato a noi in un eccezionale stato di conservazione. Il motivo è dovuto al fatto che, tra la fine del VI e gli inizi del VII secolo a.C, il Tempio della Concordia è stato trasformato in un edificio religioso cristiano. Come nel caso del Duomo di Siracusa, per adattare l’edificio alla nuova funzione furono apportate delle modifiche che preservarono così la struttura nel tempo. Secondo la tradizione ci fu addirittura una cerimonia di consacrazione della chiesa. Il vescovo di Agrigento Gregorio, dopo aver scacciato i demoni Eber e Ray, intitolò la basilica ai Santi Pietro e Paolo. La dualità dei demoni pagani e poi la dedica alla coppia di santi ha fatto pensare che il tempio potesse essere dedicato a due divinità greche. Tra le varie ipotesi avanzate c’è quella che fosse un Tempio dei Dioscuri ma, in realtà, non è possibile stabilirlo con certezza. Nel corso del XVIII secolo il Tempio della Concordia fu riportato alla sua conformazione originaria. così come lo si vede oggi.

L’installazione “Icaro caduto in volo” di Igor Mitoraj

A poca distanza dal Tempio della Concordia si trova la famosa installazione di arte moderna Icaro caduto in volo, realizzata nel 2001 dall’artista polacco Igor Mitoraj. Nella mitologia greca Icaro era il figlio di Dedalo e di Naucrate, una delle schiave di Minosse, il re dell’isola di Creta. Dedalo era un inventore alla corte del sovrano e fu incaricato di progettare e realizzare un labirinto. All’interno di esso Minosse fece rinchiudere il Minotauro, una creatura con il corpo da uomo e la testa di toro. Secondo una delle versioni del mito, il re Minosse fece imprigionare nel labirinto anche Dedalo, insieme al figlio Icaro, per impedirgli di rivelare i segreti del labirinto. Ma l’astuto inventore costruì delle ali usando della cera e piume di uccello e riuscì così, insieme ad Icaro, a fuggire via. Dedalo raccomandò al figlio di non volare troppo in alto ma questo, preso dall’ebbrezza del volo si avvicinò troppo al sole. La cera delle ali si sciolse, lui precipitò in mare e morì.

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