Facciata del Duomo di Messina

Il Duomo di Messina è il principale monumento della città dello Stretto. La Cattedrale oggi, seppur ricostruita dopo le distruzioni subite a causa di terremoti e guerre, riproduce abbastanza fedelmente l’aspetto originario. Il suo organo a canne è il secondo più grande d’Italia dopo quello del Duomo di Milano. All’interno della Cattedrale di Messina è custodito il prezioso Tesoro del Duomo. Tra i pezzi più importanti c’è la “Manta d’oro”, realizzata in oro finemente cesellato e decorata con gioielli e pietre preziose.

La storia del Duomo di Messina

Il Duomo di Messina risale probabilmente all’epoca normanna, per volere del Conte Ruggero. La sua consacrazione ufficiale, da parte dell’arcivescovo Berardo, avviene nel 1197 alla presenza di Enrico VII di Svevia. Nel corso dei secoli, l’edificio subì diverse modifiche con la conseguente sovrapposizione di diversi elementi stilistici ed architettonici. I terremoti del 1693 e del 1783 danneggiarono gravemente il Duomo di Messina mentre quello successivo del 1908 lo distrusse quasi completamente. La chiesa fu ricostruita secondo un progetto dell’architetto Francesco Valenti ma subì altri danneggiamenti nel 1943, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. I lavori successivi di ricostruzione riuscirono a riportare la Cattedrale di Messina allo stile e alle forme originarie. L’insieme di tutti questi eventi catastrofici, purtroppo, fa sì che la maggior parte delle opere oggi visibili non sono più quelle originali. Si tratta di copie molto fedeli realizzate nel corso degli anni. Nel 1933 furono aggiunti il campanile del Duomo e i meccanismi del suo orologio meccanico ed astronomico.

L’architettura e le opere del Duomo di Messina

La facciata principale del Duomo di Messina presenta tre portali tardo gotici. Quello centrale, realizzato tra il XIV e il XV secolo, è opera di Antonio Baboccio da Piperno. Nel 1468 Pietro de Bonitate aggiunse, nella parte alta del portale, un altorilievo con una Madonna con Bambino. Il portale laterale destro, invece, è opera di Rinaldo Bonanno, realizzato nel 1545 su disegno di Polidoro da Caravaggio. L’interno della chiesa è a tre navate, con transetto e tre absidi semicircolari. Dei tre mosaici che decorano le absidi, l’unico originale del Trecento è quello di sinistra. Il baldacchino in rame dorato dell’altare maggiore, originariamente di Simone Gullì, è stato sostituito da una copia dopo il danneggiamento del 1943. Conserva un rame sbalzato e dorato di Pietro Juvarra (1660) che raffigura l’ “Ambasceria dei Messinesi alla Vergine”. Nelle navate laterali ci sono le statue che riproducono gli Apostoli, ideate da Giovanni Angelo Montorsoli nel 1550. L’unica originale è quella di San Giovanni Battista, realizzata nel 1525 da Antonello Gagini.

Curiosità: L’organo polifonico del Duomo di Messina è il secondo più grande d’Italia (il primo è quello del duomo di Milano). Realizzato nel 1948 dalla ditta Tamburini di Cremona, ha cinque tastiere con 61 tasti, una pedaliera a ventaglio con 32 tasti e 17.500 canne.

Il tesoro della Cattedrale di Messina

All’interno della Cattedrale di Messina è possibile visitare anche il Tesoro del Duomo: una collezione di arredi sacri, paramenti e reliquiari, molti dei quali realizzati da maestri argentieri messinesi. Il pezzo più importante della collezione è sicuramente la “Manta d’oro” della Madonna della Lettera. L’opera commissionata all’orafo e architetto fiorentino Innocenzo Mangani, risale al 1659. Per realizzarla l’artista ci lavorò dal 1661 al 1668, facendosi aiutare anche dal maestro argentiere messinese Giovan Gregorio Juvarra.

Curiosità: Per finanziare la realizzazione di quest’opera il Senato messinese, impose una tassa di dodici tarì sugli studenti laureandi dell’università, raccogliendo un importo totale di 30.000 scudi.

Altri pezzi importanti della collezione sono i reliquiari in argento dorato e smaltato di San Marziano (sec XII), San Nicola (sec XV) e San Paolo (sec XVII) e una pigna in cristallo di rocca del X secolo. Questa è utilizzata come reliquiario dei capelli di Maria di Nazareth. Il 3 giugno, in occasione della Festa della Madonna della Lettera, è collocata all’interno di una varetta processionale.

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