Il Museo Mandralisca è un piccolo museo che si trova a Cefalù, a pochi passi dal Duomo. È nato grazie alla donazione testamentaria di Francesco Pirajno barone di Mandralisca che nel corso della sua vita aveva messo insieme una enorme collezione di reperti e opere d’arte. La star assoluta di questo museo è sicuramente il dipinto di Antonello da Messina: Ritratto di Uomo.
La storia del Museo Mandralisca
Il Museo Mandralisca è nato grazie ad una donazione da parte di Enrico Pirajno barone di Mandralisca. Nato e vissuto a Cefalù nella prima metà dell’Ottocento, Enrico Pirajno ha raccolto nel corso della sua vita una collezione enorme di reperti archeologici, dipinti, monete antiche e conchiglie. Questi sono stati o acquistati direttamente da venditori e collezionisti o trovati dal barone stesso durante diverse campagne di scavo condotte in prima persona. Nel suo testamento Enrico Pirajno ha richiesto che venisse costituito un liceo e che questo immenso patrimonio fosse usato a supporto della didattica. Nel 1940, con la statalizzazione del liceo, nasce ufficialmente la “Fondazione culturale Mandralisca” per continuare a gestire questo grande patrimonio artistico. Alle opere del barone di Mandralisca si sono poi aggiunte quelle dell’avvocato Vincenzo Cirincione. Quest’ultimo, alla sua morte, ha lasciato in eredità alla città di Cefalù oltre 140 quadri, oltre a mobili ed oggetti d’arredamento di particolare pregio.
Le sezioni del Museo Mandralisca
Le opere che fanno parte della collezione del Museo Mandralisca sono suddivise in sei diverse sezioni: Pinacoteca, Archeologia, Numismatica, Malacologia e Antiquariato. In un locale sotterraneo del palazzo è possibile vedere l’antico magazzino dell’olio con venti grandi giare seminterrate dove veniva conservato l’olio prodotto nelle terre del barone.
La Pinacoteca del Museo Mandralisca
La Pinacoteca del Museo Mandralisca comprende dipinti che vanno dal XV al XIX secolo. I quadri non sono rappresentativi della cultura artistica siciliana, ma piuttosto dei generi che riscuotevano maggiore interesse nel collezionismo ottocentesco. Ci sono testimonianze della scuola veneta della prima metà del XVI secolo, alcune vedute della scuola di Francesco Guardi dipinti di Giovan Battista Ruoppolo, Pietro Novelli e Antonello De Saliba. La punta di diamante della pinacoteca è però il Ritratto di uomo di Antonello da Messina. Pare che il dipinto sia stato acquistato in maniera inconsapevole dal barone Mandralisca da un farmacista di Lipari.
La sezione archeologica
La sezione archeologica del Museo Mandralisca è costituita sia da acquisizioni fatte dal barone che dagli scavi condotti da lui stesso a Lipari, Tindari e Cefalù. La collezione comprende lucerne, maschere, vasetti di terrecotte e brucia profumi di produzione siceliota e appartenenti al periodo tra il Ill e il I secolo a.C. Tra questi spicca il famoso Cratere del venditore di tonno. Sono presenti inoltre anche quattro crateri attici a figure rosse del V secolo a.C. attribuiti al cosiddetto “Pittore della Centauromachia di Firenze”. Si tratta di un ceramografo così denominato dalla scena rappresentata su un vaso del Museo Archeologico di Firenze.
La sezione numismatica
Nella sezione numismatica sono esposte monete provenienti dalle più importanti zecche antiche della Sicilia, da Lipari e anche da Cartagine. I reperti sono frutto sia di vere e proprie campagne di scavi condotte dal barone Mandralisca, sia di acquisizioni fatte da collezionisti e antiquari. Tra le monete più interessanti ci sono quelle coniate a Siracusa tra cui un decadramma firmato da Eveneto, uno dei più importanti incisori dell’antichità, e quella con il volto velato di Filistide, la moglie del tiranno Gerone II.
La sezione malacologica
La raccolta malacologica del Museo Mandralisca contiene oltre 20.000 molluschi, molti dei quali tipici della Sicilia. Tra le specie siciliane, di particolare rarità ed interesse scientifico ci sono: una Vitrina maravignae, l’Helix nebrodensis delle montagne madonite, l’Helix mazzulli v. cephaludensis proveniente dalla Rocca di Cefalù e l’Helix aradasi.
La Collezione Naturalistica
Nella collezione naturalistica del Museo Mandralisca ci sono circa 130 esemplari di animali imbalsamati. Provengono in gran parte dalle montagne delle Madonie anche se non mancano esempi di provenienza esotica come un coccodrillo ed un iguana. Fra gli esemplari più interessanti ci sono: un esempio di grifone immaturo, una specie purtroppo oggi estinta in Sicilia ed un’aquila reale di cui rimane solo la testa.
L’Antiquariato
Fanno parte della collezione del Museo Mandralisca anche numerosi oggetti appartenuti alla famiglia del barone. Al piano nobile si possono ammirare consolles intarsiate del XVIII secolo, uno splendido lampadario in bronzo dorato e cristallo di Murano e vari oggetti di arredo in alabastro, avorio e porcellana. Nella “Sala della Cappella” si conserva la maestosa porta in legno policroma del XVIII secolo che dava accesso alla cappella di palazzo. Molto belli anche due pregiati stipi in legno del XVIII secolo, decorati con pitture su vetro.
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