La facciata di Palazzo Bertini a Ragusa
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Palazzo Bertini è uno dei diciotto monumenti di Ragusa inseriti dall’Unesco nel sito seriale Città tardo barocche del Val di Noto. Costruito alla fine del Settecento è stato modificato nel secolo successivo, quando è stato abbassato il livello stradale. I tre mascheroni che compaiono sul suo prospetto sono uno dei simboli più famosi della città.

La storia di Palazzo Bertini

Il Palazzo Bertini di Ragusa è stato costruito alla fine del Settecento per iniziativa di don Salvatore Floridia. Nella seconda metà del secolo successivo è stato acquistato dalla famiglia Bertini da cui poi ha preso il nome. Il prospetto del palazzo ha subito diverse modifiche quando, nel 1847, è stato abbassato il livello della strada su cui si affaccia. Inizialmente, infatti, i balconi dell’attuale piano ammezzato erano a livello della strada e costituivano gli ingressi dei locali a pianterreno. Il portone d’ingresso era più basso e cominciava subito sotto le paraste mentre i locali a piano terra non esistevano. Dopo un restauro conservativo durato due anni, Palazzo Bertini ospita oggi un bed&breakfast e non è quindi visitabile liberamente.

Architettura di Palazzo Bertini

Dopo i lavori realizzati nell’Ottocento, Palazzo Bertini si presenta oggi come un edificio su tre ordini. La particolarità dell’edificio è rappresentata dai tre mascheroni, i cosiddetti “tre potenti”, impostati nella chiave di volta delle finestre. L’altro elemento di spicco è il portale centrale con uno splendido arco a tutto sesto. Motivi architettonici molto originali lo collegano al balcone del piano nobile dove è presente una ringhiera panciuta in ferro battuto con elementi floreali. Una volta superato il portone si arriva in un atrio dove una scalinata in pietra pece conduce agli ambienti interni riccamente decorati con stucchi e pitture.

I mascheroni di Palazzo Bertini e il loro significato

L’elemento architettonico di spicco di Palazzo Bertini è rappresentato dai suoi tre mascheroni. Questi sono realizzati in pietra pece e rappresentano tre personaggi caratteristici della cultura barocca. La figura più a sinistra è quella del mendicante: ha la testa coperta da stracci, il volto deforme, un naso grande e la bocca sdentata. La testa al centro è quella del nobile: ha lo sguardo fiero, indossa un cappello piumato e ha una folta capigliatura a boccoli. Infine l’ultima figura è quella del mercante o “uomo dell’Oriente”. Indossa un turbante, ha il viso paffuto e i baffi sono ben curati. Questi personaggi sono anche chiamati i “tre potenti” perché sarebbero la personificazione di tre diversi poteri. Il nobile ha il potere di fare tutto, anche oltre la legalità, che gli deriva dall’essere un aristocratico. Il mercante è il simbolo di colui che ha tutto e che tutto può grazie al suo denaro. Infine il povero ha il potere di colui che, non avendo niente, non può essere privato di niente.

I mascheroni e il percorso da Ragusa Superiore a Ragusa Ibla

Secondo la tradizione i mascheroni di Palazzo Bertini avrebbero anche un ulteriore significato legato alla rivalità tra gli abitanti di Ragusa Superiore e quello di Ragusa Ibla (o Inferiore). Il passante, che si sposta dalla vecchia città a quella nuova, è accolto inizialmente con un sorriso dal volto del mercante. Questo ha lo sguardo rivolto alla sua sinistra e, quindi, proprio verso l’osservatore. Andando avanti però si incontra il viso serio del nobile, l’unico che guarda dritto davanti a sé. Questo serviva quasi ad avvisare che si stava lasciando la “nobile” Ragusa per quella meno ricca. Infine superando il limite rappresentato dal palazzo, ecco che la figura del povero, anche in questo caso rivolto verso l’osservatore, fa una linguaccia. Questo perché, nonostante gli avvertimenti, il passante continua il suo cammino verso Ragusa Superiore.

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