Cattedrale di Noto

Facciata della Cattedrale di San Nicolò a Noto
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La Cattedrale di Noto, dedicata a San Nicolò, è uno dei migliori esempi di architettura barocca in città. Con la sua imponenza, domina corso Vittorio Emanuele in una posizione diametralmente opposta rispetto a Palazzo Ducezio, sede del municipio. È uno dei monumenti che fanno parte del sito Unesco Città tardo barocche del Val di Noto e, dopo il crollo del 1996 e la sua ricostruzione, è diventata un simbolo di rinascita per la Sicilia e l’Italia intera.

Storia della Cattedrale di Noto

La Cattedrale di Noto è il risultato di due diverse fasi costruttive in cui si sono alternati architetti e operatori diversi. I lavori sono iniziati nei primi anni del Settecento, probabilmente sotto la guida dell’architetto Fra’ Angelo Italia. Nel 1727 subentra Rosario Gagliardi che rielabora il progetto originario ma non riuscirà a portare a termine la costruzione della facciata. I lavori saranno completati nella seconda metà del Settecento da Vincenzo Sinatra, che apporterà nuove modifiche al progetto di Gagliardi. Nel corso della storia, la cupola della chiesa è stata ricostruita per tre volte dopo essere crollata. Il primo episodio è del 1760 e la ricostruzione è stata affidata a Stefano Ittar. Il secondo nel 1848 e a ricostruirla, in forme neoclassiche, è stato Francesco Cassone. Il terzo è del 1996, quando a crollare è stata anche gran parte della chiesa. L’interno della Cattedrale di Noto, quasi completamente disadorno fino alla metà degli anni ’50, è stato affrescato da Nicola Arduino e Armando Baldinelli fra il 1950 e il 1956. La quasi totalità di queste decorazioni è andata perduta in seguito al crollo della chiesa del 1996.

Crollo e ricostruzione della Cattedrale di Noto

La sera del 13 marzo del 1996 uno dei piloni della Cattedrale di Noto cede, facendo crollare la cupola, la navata destra, quella centrale e il transetto. Tra le cause del crollo ci furono: un difetto costruttivo e alcuni danni strutturali provocati da un precedente terremoto del 1990. Ad ottobre del 1999,  dopo una prima fase di sgombero delle macerie, sono partiti i lavori di ricostruzioni. Tutte le parti crollate vengono ricostruite, utilizzando gli stessi materiali e le stesse tecniche costruttive originali. Per rendere l’edificio antisismico vengono adottati accorgimenti specifici. Anche i piloni rimasti integri, che avevano gli stessi difetti strutturali di quelli crollati, vengono ricostruiti. Il consolidamento dell’edificio è stato completato, inserendo delle barre in acciaio nelle murature. Dopo sette anni di lavoro, 100.000 blocchi di pietra realizzati e un volume ricostruito di 19.500 metri cubi, il 18 giugno 2007 la Cattedrale di Noto è stata riaperta.

Architettura della Cattedrale di Noto

La Cattedrale di Noto si trova al culmine di una splendida scalinata a tre rampe, progettata dall’Architetto Bernardo Labisi nella prima metà del Settecento. La sua facciata è una perfetta fusione di elementi barocchi e classici. È formata da tre diversi corpi di fabbrica: a quello centrale si affiancano quello di sinistra con la torre campanaria e quello di destra con la torre dell’orologio. Il prospetto è suddiviso in due ordini separati da un cornicione. Quello inferiore è caratterizzato dalla presenza di colonne libere con capitelli corinzi. Il portale d’ingresso in bronzo presenta scene della vita di San Corrado ed è un’opera dello scultore Giuseppe Pirrone del 1983. L’ordine superiore replica la scansione dell’ordine inferiore. Le quattro statue che si vedono nella zona centrale rappresentano i Quattro Evangelisti e sono state realizzate nel 1796 dallo scultore Giuseppe Orlando. L’interno della chiesa ha un impianto basilicale a croce latina e tre navate con un profondo presbiterio.

Le nuove decorazioni interne della Cattedrale di Noto

Una volta finiti i lavori di ricostruzione della Cattedrale di Noto, è iniziata una seconda fase finalizzata a decorare l’interno dell’edificio. Ventisei artisti hanno partecipato ad un concorso per scegliere chi avrebbe realizzato gli affreschi sulla cupola, le tele ad olio destinate agli altari del transetto e le sculture da collocare nelle nicchie delle navate laterali. In occasione della 54ª edizione della Biennale di Venezia, i bozzetti realizzati sono stati esposti in una mostra a Palazzo Grimani, curata da Vittorio Sgarbi.

Gli artisti coinvolti nella decorazioni del Duomo di Noto

Sulla volta della navata centrale il pittore Lino Frongia ha realizzato una Assunzione al cielo della Vergine Maria, dipinto su tela di oltre 110 metri quadrati. Il pittore russo Oleg Supereco ha realizzato l’affresco della Pentecoste sulla cupola e quelli dei pennacchi con i quattro evangelisti. L’artista Bruno d’Arcevia si è occupato del catino absidale, realizzando l’affresco del Cristo Pantocratore e quello dei Dottori della Chiesa. Lo stesso artista ha ottenuto poi l’incarico di affrescare la volta del presbiterio dove ha dipinto L’attesa del Giudizio Universale. L’altare centrale, il pulpito e il crocifisso, in bronzo argentato con basi in diaspro di Sicilia, sono di Giuseppe Ducrot. Nel 2013 sono state aggiunte le statue dei dodici apostoli che si trovano lungo le navate laterali e quelle di San Francesco e Santa Caterina, collocate ai lati dell’ingresso principale. Gli artisti coinvolti sono: Filippo Dobrilla, Demetrio Spina, Vito Cipolla, Tullio Cattaneo, Giuseppe Ducrot, Giuseppe Bergomi, Livio Scarpella e Gaspare da Brescia. Francesco Mori si è occupato di realizzare diciassette vetrate artistiche mentre, sulle pareti laterali, ci sono le stazioni della Via Crucis dipinte da Roberto Ferri.

La Festa e l’Urna di San Corrado

Nella cappella a destra del presbiterio della Cattedrale di Noto si trova la cosiddetta Urna di San Corrado che contiene i resti di San Corrado Confalonieri. L’urna è interamente in argento ed è ricca di bassorilievi cesellati a sbalzo. È stata progettata dall’architetto Giovanni Manuella nel Quattrocento ma, nei secoli successivi, diversi orafi e argentieri l’hanno arricchita e modificata. In occasione dei festeggiamenti per San Corrado, l’urna è portata in processione per le vie di Noto. Questi si celebrano per due volte l’anno:  il 19 febbraio e l’ultima domenica di agosto. Ogni dieci anni, inoltre, l’Urna di San Corrado è portata in processione fino al Santuario di San Corrado fuori le mura, che si trova a 6 chilometri dal centro città.

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