Palazzo Nicolaci di Villadorata è tra le residenze private più grandi di tutta Nota. Costruita nel Settecento in stile barocco, era la residenza urbana della nobile famiglia dei Nicolaci. I suoi splendidi balconi barocchi, insieme al prospetto della Chiesa di Montevergine contribuiscono a creare uno degli angoli più caratteristici di tutta Noto. Sulla strada su cui si affaccia il palazzo, chiamata Via Nicolaci, ogni anno viene allestita l’Infiorata di Noto.
Storia di Palazzo Nicolaci di Villadorata
Il Palazzo Nicolaci di Villadorata era la residenza urbana dei Nicolaci, una delle famiglie nobili di Noto. I lavori di costruzione del palazzo iniziarono nel 1720 e si conclusero nel 1765. Il progetto iniziale era composto però da alcune abitazioni di un solo piano. È stato Giacomo Nicolaci, detto “Giacomo il Gobbo”, che nel 1737 decide di realizzare il palazzo come lo vediamo oggi. Nel 1983 il comune di Noto ha acquistato l’ala principale del palazzo e, dopo aver realizzato importanti lavori di restauro, ha permesso la visita al pubblico. In una parte del Palazzo Nicolaci si trova la Biblioteca Comunale, fondata nel 1817 e ricca di migliaia di volumi e manoscritti latini e spagnoli. A questi si aggiunge anche una galleria di ritratti degli uomini illustri di Noto, dono del barone Astuto. Nel corso del XIX secolo la famiglia Nicolaci apportò numerose modifiche all’edificio. Vennero aggiunti alcuni vani, realizzata la nuova scalinata a doppia rampa che porta al primo piano e gli affreschi del Salone delle Feste.
Gli ambienti interni di Palazzo Nicolaci
Il Palazzo Nicolaci di Villadorata, realizzato in stile barocco, si articola su quattro piani e conta oltre 90 stanze. Il piano terreno era destinato alle scuderie ed ai magazzini per le scorte di generi alimentari. Il primo piano, detto “Piano Nobile”, era l’abitazione del barone Giacomo Nicolaci mentre il piano superiore era adibito a residenza nobile dei familiari. L’ultimo piano era destinato alla servitù. Oggi è possibile visitare i nove saloni arredati del Piano Nobile. Questo si raggiunge dopo aver percorso una splendida scalinata in stile neoclassico, decorata con stucchi che simulano perfettamente il marmo. Inizia così una successione di saloni arredati in modo da suggerire le attività e le atmosfere del tempo. Si passa dalla Sala Del Tè, decorata con delicati motivi orientali, alla Sala Gialla dove probabilmente si trovavano le signore per conversare. Gli uomini invece si incontravano nella Sala Blu, decorata con bellissimi pavimenti di maiolica mentre il culmine si raggiunge con il Salone delle Feste.
Il Salone delle Feste
L’ambiente interno più affascinante di Palazzo Nicolaci è sicuramente il cosiddetto Salone delle Feste. Questo è stato interamente affrescato nell’Ottocento dai discendenti del barone Giacomo Nicolaci. Sulla volta c’è una riproduzione di un affresco realizzato originariamente da Guido Reni. Si vede raffigurato il dio Apollo sul suo carro del Sole che insegue l’Aurora, circondato dalle Muse. Ai suoi lati ci sono le personificazioni delle stagioni ed i segni zodiacali. Lungo tutte le pareti è stata realizzata una finta balaustra con la tecnica del “tompe-l’œil”, dove si possono riconoscere tantissimi oggetti. Alcuni molto comuni come, ad esempio, strumenti musicali, ceste di pesce e frutta. Altri sicuramente più anomali come una macchina elettrostatica portatile a disco, o un backgammon.
Architettura esterna del palazzo
Come succede spesso nelle città barocche del Val di Noto, è nei balconi che gli edifici privati trovano la loro massima espressione artistica. Palazzo Nicolaci ne ha sette, ognuno decorato con una figura diversa. Sembra che per realizzarli l’ispirazione sia arrivata da quelli del Palazzo del Barone di Trezzano a Noto antica. Al centro del prospetto del palazzo, c’è il portale di ingresso che separa i primi tre balconi dagli ultimi tre. È realizzato in stile neoclassico con due colonne in stile ionico, sovrastate da un fregio continuo di triglifi nell’architrave. Il balcone che si trova sopra il portale, che è il quarto in ordine, è la cosiddetta Tribuna d’onore.
I balconi barocchi di Palazzo Nicolaci
I balconi di Palazzo Nicolaci sono tradizionalmente conosciuti con i nomi delle personificazioni rappresentate nei reggimensola. Si inizia con quello degli Adolescenti e si prosegue con quello dei Cavalli alati. Il balcone successivo, è conosciuto con il nome di Balcone del Turco, qui si vedono alcuni uomini con la barba e dei putti. La figura al centro, un uomo con la pipa e il flauto, rappresenta forse lo stesso Giacomo Nicolaci. Si prosegue poi con il Balcone delle Sirene, il Balcone dei Leoni alati e si finisce con un altro balcone decorato da figure umane. Le raffinate ringhiere in ferro battuto che decorano i balconi sono chiamate, per la loro forma, “a petto d’oca”. Queste sono state appositamente realizzate per ospitare gli ampi abiti delle aristocratiche signore che si affacciavano sulla strada.
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