Palazzo Ducezio a Noto
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Palazzo Ducezio è un palazzo storico del Settecento e sede del Municipio di Noto. La posizione nell’edificio lungo Corso Vittorio Emanuele non è casuale. Durante la ricostruzione della città, in seguito al terremoto del 1693, si è scelto infatti di avere la sede del potere politico proprio di fronte alla sede del potere religioso, rappresentato dalla Cattedrale di Noto. Palazzo Ducezio è uno dei monumenti che fanno parte del sito seriale Unesco Città tardo barocche del Val di Noto.

La storia di Palazzo di Ducezio

I lavori di costruzione di Palazzo Ducezio iniziarono nel 1746 sulla base di un progetto elaborato dall’architetto Vincenzo Sinatra. L’edificio iniziale era ad un solo piano e questo fu completato nel 1830. Tra il 1949 ed il 1951 venne aggiunto il secondo piano per opera dell’architetto Francesco La Grassa. All’inizio degli anni Trenta, in occasione della visita ufficiale di Umberto e Maria Josè di Savoia, il cosiddetto Salone degli Specchi del palazzo è stato restaurato dal pittore Salvatore Gregorietti. Il maestro Sebastiano Dugo si è occupato invece di realizzare i mobili e le decorazioni in stile Luigi XV.

Le origini del nome del palazzo

Il nome del palazzo del Municipio di Noto è legato alla figura di Ducezio, vissuto in Sicilia nel V secolo a.C.. Questo era il capo dei Siculi, una popolazione indigena della Sicilia, che viveva nella parte orientale dell’isola. Ducezio guidò il suo popolo in una guerra contro le colonie greche della Sicilia e nel 460 a.C. venne eletto re dei Siculi. Ottenne diverse importanti vittorie sia contro Akragas (Agrigento) che contro Siracusa e fondò anche diverse città. Secondo la leggenda, sarebbe proprio il fondatore di Neas, l’antico nome della città di Noto Antica

Architettura di Palazzo Ducezio

Il progetto originale di Palazzo Ducezio era ispirato ad alcuni palazzi francesi del XVII secolo. Il primo piano presenta un elegante portico su tre lati con archi sorretti da colonne in stile ionico. La parte centrale, in corrispondenza del portale d’ingresso, è caratterizzata da un’accentuata convessità. All’ingresso di Palazzo Ducezio si trova un busto in marmo di Sándor Petöfi, uno dei principali poeti ungheresi. Esiste infatti un gemellaggio tra la città di Noto e quella di Kiskőrös, dove è nato l poeta. Questo perché, a curare le prime traduzioni in italiano delle sue opere, fu l’ingegnere di origine siracusana Giuseppe Cassone che dal 1837 si stabilì a Noto.

Il Salone degli Specchi

L’ambiente sicuramente più bello di Palazzo Ducezio è il Salone degli Specchi. Si tratta di un ambiente a pianta ovale decorato con sontuose specchiere, stucchi e ori in stile Luigi XV. Inizialmente la sala era utilizzata come piccolo teatro, poi come sala consiliare e infine in epoca fascista, trasformata in salone di rappresentanza. Nella volta della sala c’è il grande affresco La Fondazione di Neas, realizzato nel 1826 dal pittore Antonino Mazza. La scena rappresenta Ducezio, re dei Siculi, mentre un generale gli mostra il sito dove poi verrà costruita la città Neas (Noto Antica). Nei riquadri laterali ci sono rappresentante scene del passato di Noto, espressioni tratte dallo storico Diodoro Siculo e anche un telegramma che Garibaldi inviò agli abitanti di Noto.

Palazzo Ducezio: orari e visite

La visita al Salone degli Specchi è possibile acquistando un biglietto di ingresso. Nel periodo da maggio a settembre e, in occasione delle principali festività, è possibile anche visitare il Balcone di Palazzo Ducezio. Inoltre la città di Noto ha previsto un biglietto cumulativo che comprende anche l’ingresso al Teatro Comunale “Tina di Lorenzo”. Le visite sono possibile tutti giorni dalle 10:00 alle 13:30, dalle 14:30 alle 19:00 e dalle 21:15 alle 23:30.

 

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