Chiesa di San Domenico (Noto)

La facciata della Chiesa di San Domenico a Noto
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La Chiesa di San Domenico a Noto si trova nel terzo grande spazio che si apre lungo Corso Vittorio Emanuele. Questa è riconosciuta da molti come il monumento più rappresentativo del tardo barocco di Noto. Dal 2002 fa parte dei Beni Patrimonio dell’Umanità all’interno del sito seriale Città tardo barocche del Val di Noto.  

Storia e architettura della Chiesa di San Domenico di Noto

La Chiesa di San Domenico di Noto è considerata la più rappresentativa del barocco in questa città. Progettata dall’architetto Rosario Gagliardi, è stata costruita tra il 1703 ed 1727 come chiesa conventuale per i Padri Domenicani. Rispetto alle altre chiese di Gagliardi in città, questa risulta sicuramente più ricca ed elaborata. L’elemento distintivo è sicuramente la facciata ricurva verso l’esterno, già ampiamente utilizzata dagli architetti romani a partire dal 1630. Questa è suddivisa in due ordini, quello più basso in stile dorico mentre quello superiore in stile ionico. Il prospetto è arricchito anche da nicchie a conchiglia, pensate per ospitare delle statue.

L’interno della chiesa e le opere d’arte

L’interno della Chiesa di San Domenico di Noto è a croce greca con tre navate e cinque cupole riccamente decorate da stucchi. Sull’altare maggiore c’è una statua della Madonna del Rosario, all’interno di un ciborio in legno dorato dello scultore Antonio Basile. Nel terzo altare della navata sinistra ci sono un crocifisso e quattro stazioni in marmo della Via Crucis. Altre opere degne di nota sono: una tela di Antonio Mazza raffigurante San Corrado e due tele di Vito D’Anna che raffigurano San Vincenzo Ferreri e la Madonna del Rosario. Entrambe sono firmate e datate 1703. Nella sagrestia della Chiesa di San Domenico ci sono: un lavabo in pietra scolpita del ‘600 e un mobile in legno intarsiato del ‘700.

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