Fanfara dei Giudei

    San Fratello è un piccolo comune della provincia di Messina, ubicato sui monti Nebrodi a circa 640 metri sul livello del mare. Ha origini antichissime, fu fondata del XII secolo e le sue tradizioni sono figlie di una lunga storia nonché di una commistione di popoli e culture che si sono succeduti nel corso dei secoli. La settimana santa di San Fratello ha, infatti, una inusuale tradizione forse di origine medievale a dai retaggi arabi. Si tratta di una delle manifestazioni più curiose della Sicilia, la Fanfara dei Giudei di San Fratello è unica nel suo genere. Durante le giornate del mercoledì, del giovedì e del venerdì santo gruppi di giovani fanno baldoria e musica per le vie della città con il suono delle loro trombe. Rappresentano coloro che condussero Cristo sulla croce o lo derisero, un tempo disturbatori dei riti processionali della settimana santa, oggi folcloristici musicanti ma carichi di caratteri simbolici non di semplice comprensione. Molti sono i giovani coinvolti che custodiscono con cura il costume rosso somigliante ad una divisa militare piuttosto appariscente.

    Sacro e profano

    Di origine profana, la tradizionale Fanfara dei Giudei ha molto probabilmente origini medievali, si possono immaginare come dei “figuranti disturbatori” derivanti dalle sacre rappresentazioni medievali che intervengono all’interno dei riti della Settimana Santa. Essi rievocano la folla di Giudei che percossero e condussero il Cristo al Calvario, eppure le loro giubbe rosse ricordano le antiche milizie arabe. Sull’origine della festa si interrogano ancora molti studiosi, spesso non concordi tra le varie ipotesi. Certo è che, un tempo, la loro funzione era proprio quella di impersonare degli agitatori e accusatori che disturbavano la processione del venerdì santo, rappresentavano i flagellatori, piuttosto che i soldati o i giudei che schernivano Gesù e gridarono “a morte”, “crocifiggilo” dinnanzi al Pretorio di Pilato, Inoltre, in passato, i Giudei venivano colpiti da lanci di arance.
    Il gesto di infierire contro i Giudei ha riscontro in antiche tradizioni iberiche, non ha precedenti in Sicilia, è possibile che sia stato importato a San Fratello. Il gesto di tirare sassi contro i giudei considerati responsabili della crocefissione di Cristo, secondo alcuni storici, pare fosse molto diffuso in tutto il territorio iberico e costituiva un vero e proprio rito facente parte integrante dei riti del venerdì santo. Qualcosa di simile si riscontra nelle antiche rappresentazioni sacre in qualche località italiana, dove il violento gesto di tirare i sassi viene simulato utilizzando non più pietre vere ma frutta, mentre gli ebrei erano impersonati da figuranti all’interno della rappresentazione teatrale che rievocavo la Passione di Cristo.
    La Fanfara di San Fratello, curiosa e dalle origini poco chiare, costituisce comunque l’immagine di disturbatori e accusatori o addirittura demoni. Infatti, lo strano costume rosso con tanto di maschera smorfiosa ricorda quelle sembianze che nella tradizione popolare assume il diavolo. Non a caso, ai bambini di San Fratello si raccontava che il demonio fosse rosso, come le fiamme dell’inferno e avesse la coda, figura presente ancora oggi nell’immaginario collettivo. Vecchie leggende, invece, parlano di un folletto che alcuni incontravano per le strade del paese il quale portava indosso una casacca e cappuccio rosso. Questi racconti e le credenze popolari ci forniscono immagini molto simili all’aspetto dei Giudei della Fanfara e richiama, dunque, ai demoni.
    Nel tempo lo scopo di disturbare prepotentemente i riti della settimana santa si è attenuato, oggi i simulacri in processione per le vie della città il venerdì santo sono accompagnati con silenzio e devoto raccoglimento, non c’è più traccia degli antichi comportamenti violenti e disturbatori. La Fanfara dei Giudei, desta comunque sempre motivo di attrazione e coinvolgimento locale, costituisce un vero segno di identità culturale, proprio perché unico nel suo genere, esso si tramanda da secoli di generazione in generazione. 

    Mercoledì, giovedì e venerdì santo: la Fanfara dei Giudei per la strade di San Fratello 

    La festa dei Giudei ha inizio all’alba del mercoledì santo quando per le strade si riversano uomini in giubbe rosse a far chiasso e suonare le loro trombe.
    L’abito che indossano ricorda una divisa militare ed è molto particolare: vestono pantaloni e giacca rossa, con ricchi ricami dorati intervallati da parti in stoffa gialla o bianca; sul volto indossano una maschera detta sbirrijan (il termine è di origine gallo-italica) su cui sono raffigurate delle grosse e lunghe sopracciglia arcuate e una lunga lingua di cuoio, come una sorta di smorfia dispettosa; sul capo indossano un elmetto su cui sono dipinti dei motivi tratti dalla simbologia cristiana o da quella popolare, come ad esempio croci, pesci, aquile, falci di luna. Da sopra l’elmetto fuoriesce un pennacchio o pende una lunga coda. I Giudei portano, inoltre, delle catene legate ad un polso, dette displina, utili a far baccano e calzano un paio di ciocie in pelle grezza di bue chiamate in gergo schièrpi di pièu. Inizialmente il costume rievocava gli abiti e la corazza del soldato romano, poiché i figuranti erano tratti dalle sacre rappresentazioni, poi, con il passare del tempo, le originarie casacche sono state sostituite da giubbe ricamate con lustrini e munite di spalline come quelle che si possono osservare oggi.
    I Giudei fanno baldoria per le strade di San Fratello suonando le loro trombe fin dall’alba del mercoledì santo; lo schiamazzo dei Giudei continua anche nelle giornate di giovedì e venerdì fino a notte fonda. Il suono delle trombe dei Giudei accompagna tutti i riti della Settimana Santa: mentre loro dall’alba fino a sera percorrono le vie suonando, in città si svolgono tutte le consuete e tradizionali funzioni come l’allestimento dei Sepolcri nelle chiese e l’adorazione eucaristica, i riti del giovedì santo, la Via Crucis, la processione dei Misteri e dell’Addolorata e del SS. Crocifisso, il venerdì santo. 

    L’interpretazione più corretta della tradizionale Fanfara dei Giudei, non è quella che li definisce dei semplici personaggi folcloristici, anzi, il Giudeo di San Fratello è carico di carattere simbolico. I Giudei rappresentano, infatti, i responsabili della morte di Cristo, i suoi crocifissori, i flagellatori piuttosto che il soldato che conficcò la lancia nel costato di Gesù; rappresentano l’uomo animato di forte carica emotiva, capace di gesti folli, estremi e grottesco allo stesso tempo, oppure possono essere assimilati a demoni come già accennato.
    La suggestione che questi intendono creare è il contrasto tra i fedeli che accompagnano Cristo e piangono per la sua morte e chi invece lo deride e gioisce per la condanna che loro stessi hanno suggerito a Pilato. Cosi come allora la folla era divisa tra chi era con Gesù e chi contro di lui e desiderava la sua condanna, i Giudei della Fanfara di San Fratello creano la stessa atmosfera, da un lato i devoti cristiani, intenti nelle classiche celebrazioni della Settimana Santa, dall’altro loro, grottesca immagine di chi gioì per la morte di Cristo e pertanto in continuo clima di festa, ad ogni ora del giorno, dall’alba fino a notte fonda, in giro per le vie del paese, bevendo e suonando le loro trombe o scuotendo le catene per far baccano. Sacro e profano si mischiano e creano una strana commistione: da un lato autentica religiosità e devozione, dall’altra sfrenatezze e schiamazzi.

    Terminati i riti che ricordano la morte di Cristo, si conclude anche la Fanfara dei Giudei, gli uomini ripongono con cura il costume rosso che custodiranno gelosamente per indossarlo nuovamente l’anno successivo. Intanto i riti religiosi del triduo pasquale continuano: il sabato notte i fedeli si raccolgono in chiesa per la veglia pasquale e la domenica l’annuncio della Resurrezione con la processione del Cristo Risorto, il tradizionale incontro con la Madonna e le campane che suonano a festa, chiudono la settimana santa.

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