Festa Madonna dell’Udienza (Roccella Valdemone)

    La Festa della Madonna Santissima Dell’Udienza si svolge a Roccella Valdemone, piccolo comune in provincia di Messina, nei giorni del 14, 15 e 16 agosto di ogni anno. La celebrazione prevede la processione, una funzione religiosa nella piazza principale del paese e la benedizione dei bambini. Il simulacro della Madonna, antica opera attribuita ad Antonello Gagini, viene condotto interamente a spalla attraverso l’uso di una portantina rudimentale, detta baiardu. Consuetudine questa tramandata nei secoli e quasi scomparsa in tante municipalità siciliane. Nei giorni che precedono e seguono l’evento vengono organizzate altre manifestazioni sia di carattere culturale che ricreativo.

    La devozione alla Madonna dell’Udienza

    La Madonna Santissima dell’Udienza e S. Nicolò di Bari sono entrambi i patroni di Roccella Valdemone. L’origine di questa devozione è ritenuta molto antica e poco si sa sul periodo in cui possono farsi risalire i primi festeggiamenti per la Madonna Dell’Udienza. Inequivocabile è, comunque, la grande religiosità espressa da questa comunità nella quale sono state edificane nei secoli molte chiese di cui oggi ne restano solo cinque.
    In Sicilia, l’origine di questo culto popolare mariano si fa risalire al XV secolo e lo si attribuisce ai Frati Carmelitani. La consuetudine carmelitana vuole che la Madonna, dopo l’ascesa del Figlio, si recasse sul Monte Carmelo per ascoltare le suppliche dei fedeli, cioè per dare loro udienza. La manifestazione di fede rappresentata durante la celebrazione di Roccella Valdemone è caratterizzata, infatti, da innumerevoli momenti collettivi in cui l’invocazione alla Vergine si fa solenne e gridata. L’invocazione scandita durante alcuni momenti della processione è questa: “e chiamamula, chi n’aiuta! Evviva la Vergine Maria” (chiamiamola che ci aiuta! Evviva la Vergine Maria).
    Un altro elemento caratteristico, invece, è direttamente correlato con la rappresentazione che si fa della Madonna attraverso la statua marmorea venerata dai roccellesi. Commissionata nel 1526 dalla famiglia baronale degli Spadafora ad Antonello Gagini e collocata in una nicchia della Chiesa di S. Maria dell’Udienza, la statua raffigura la Vergine che stringe amorevolmente il Bambino Gesù. Gli occhi della Madonna sono rivolti al bimbo in segno di grande attenzione e concentrazione su di lui, a volere simboleggiare l’attenzione che la madre è capace di accordare ai suoi figlioli. Un passaggio particolarmente importante, infatti, della celebrazione di Roccella Valdemone prevede non solo la benedizione dei bambini, ma anche il simbolico dono, affidamento, che i fedeli fanno dei loro bimbi più piccoli alla Madonna delle Udienze.

    La celebrazione della Madonna SS. Dell’Udienza

    La mattina del 14 agosto, la statua della Madonna dell’Udienza dalla sua chiesa viene trasferita alla Chiesa Matrice di S. Nicolò. Un ruolo fondamentale e di grande significato simbolico è rivestito dai portatori. Il fercolo viene condotto a spalla utilizzando un sistema rudimentale di trasporto, il baiardu, una sorta di scala composta da due grossi assi di legno su cui viene sistemato il fercolo. Il peso trasportato si aggira intorno ai 14 quintali e l’impresa è resa ancora più difficoltosa dalla limitatezza delle altezze dei portali d’ingresso delle due chiese protagoniste. I portatori, infatti, devono quasi inginocchiarsi per condurre il loro sacro carico in entrata e in uscita dalle chiese. Indossando magliette o camice dal colore azzurro, uno dei colori caratteristicamente rappresentativi della Vergine Maria, ad essa non solo dedicano il loro sforzo, ma con le ovazioni proprie e del pubblico dimostrano quanto con l’aiuto divino della Vergine anche le imprese impossibili siano possibili.
    Nel tardo pomeriggio del 15 agosto si apre la solenne processione. Il fercolo viene condotto tra le strette vie del borgo al suono festoso della banda del paese e in presenza di una moltitudine di fedeli. Appena il corteo giunge davanti la Chiesa del Carmine si compie un altro rituale. I portatori accostano il fercolo alla porta della chiesa e per tre volte sembrano bussarvi, un segno di reverenza e saluto alla Madonna del Carmelo, antichissima origine della Madonna dell’Udienza. Ripresa la processione, il fercolo ritorna al sagrato della Chiesa di S. Nicolo. Nella Piazza del Duomo di Roccella la statua viene posta su alcuni cavalletti e vi si ferma per le liturgie religiose e per l’altro fondamentale rituale dei festeggiamenti: accordare l’udienza ai suoi fedeli attraverso la benedizione dei bambini. Tra le luminarie della festa, in un rito collettivo, i genitori fedeli alla Madonna roccellese le presenteranno i loro piccini di cui invocano la solenne consacrazione. I neonati vengono accostati al volto della sacra effige, mentre i figlioletti più grandi vengono invitati, dai padri che li accompagnano, a baciare la statua della Madonna. Nel pomeriggio del 16 agosto, il fercolo della Madonna Santissima Dell’Udienza, sempre accompagnato da una grande partecipazione popolare, verrà ricondotto tra invocazioni e applausi alla sua chiesa.
    Nei giorni che precedono e seguono la processione d’agosto, a Roccella Valdemone vengono organizzati differenti tipi di eventi. In quel periodo, infatti, il paese si ripopola di tutti quegli immigrati che nel corso degli anni sono stati costretti ad allontanarsi per motivi di lavoro. La lontananza dal paese natio non ha scalfito, tuttavia, la profonda devozione alla Madonna. L’amministrazione comunale vuole così dare il benvenuto ai propri concittadini lontani. Per la Festa della Madonna Santissima Dell’Udienza si tengono concerti musicali con artisti di richiamo nazionale e spesso si dà vita a rappresentazioni teatrali o a serate danzanti. Per i più giovani, tra le attività ricreative si organizzano giochi di strada aperti alla partecipazione di tutti i visitatori.

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