La festa della Madonna delle Milizie si svolge a Scicli, comune in provincia di Ragusa, l’ultimo sabato del mese di maggio. Questa celebrazione, antica di centinaia d’anni, è particolarmente sentita e partecipata da tutta la popolazione e dai tanti turisti attratti dall’unicità della Madonna a cavallo. La statua che la raffigura, infatti, si discosta grandemente dall’usuale iconografia mariana. Sul dorso di un bianco destriero scalpitante, la Vergine guerriera sguaina una spada e indossa con fierezza un’armatura. Una rievocazione della sua apparizione nel campo di battaglia che nel 1091 vedeva fronteggiarsi le armate cristiane contro quelle degli infedeli saraceni.
Un’apparizione tra storia e leggenda
L’antica tradizione narra che in una notte di Quaresima del 1091 in contrada Milici, nel territorio di Donnalucata, borgo marinaro del comune di Scicli, gli sciclitani, appoggiati dall’esercito normanno di Ruggero d’Altavilla, nel corso di una battaglia cruenta, cercarono di respingere l’invasione dei predoni saraceni, guidati dall’Emiro Belcàne. Le sorti della battaglia erano incerte e proprio mentre l’esercito normanno stava per soccombere, grazie all’intercessione della Madonna, l’esito della battaglia si risolse a favore dei cristiani. In cielo era apparsa la Madonna a cavallo a difesa di Scicli. In contrada Milici, italianizzato nel corso dei secoli in milizie, in onore della Vergine lo stesso conte Ruggero fece erigere un santuario, il Santuario della Madonna delle Milizie, ancora oggi esistente e visitabile su appuntamento.
Di questa battaglia e dell’apparizione vi sono chiari riferimenti nei Codici Sciclitani, memorie in siciliano, rinvenute nel 1653 dal notaio Giuseppe Di Lorenzo. La Vergine sembrerebbe essere apparsa su una nuvola splendente come il sole, ma nulla si dice delle sembianze guerriere, tramandate dalla consuetudine. Il miracolo della Madonna a cavallo fu riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa Cattolica nel 1736 con decreto del papa Clemente XII. In tale decreto si fa diretta menzione della Madonna a cavallo che impugnava sulla destra una spada. La statua, a grandezza naturale, e il grande dipinto di Francesco Pascucci, che la ritrae mirabilmente, sono entrambi oggi custoditi nella Chiesa Madre di Scicli e si fanno risalire al XVIII secolo.
La festa della Madonna delle Milizie (o dei Milici) vuole dunque essere la celebrazione e la rievocazione di quegli avvenimenti. Il momento più atteso della festa, infatti, è quello in cui ha luogo la sacra rappresentazione della battaglia con attori in costume d’epoca medievale. La consuetudine di accompagnare la festa con la rappresentazione teatrale si fa risalire all’Ottocento, mentre la processione con il simulacro della Vergine guerriera sembrerebbe essere un’usanza più antica. Nei secoli passati gli attori recitavano a braccio su un canovaccio abbastanza libero. Mentre nel 1933 venne redatto un copione teatrale della rappresentazione da Giuseppe Pacetto Vanasia, utilizzato ancora oggi, anche se naturalmente in una lingua fortemente aulica, ma altamente suggestiva.
Una festa dal carattere medievale
La festa della Madonna delle Milizie, patrona di Scicli insieme a San Guglielmo, è uno degli eventi più attesi e suggestivi che hanno luogo tra le vie di questa caratteristica città barocca. I festeggiamenti si aprono nel tardo pomeriggio del venerdì precedente l’ultimo sabato del mese di maggio con la processione della statua della Madonna a cavallo. Il simulacro della Vergine è finemente vestito con abiti che rievocano le descrizioni della tradizione, un lungo abito rosso cinto alla vita e un mantello celeste, devotamente tagliati e cuciti da alcune donne del paese che si tramandano questa consuetudine di generazione in generazione. Il capo, rivestito da una morbida parrucca di capelli veri, è cinto da una corona. La banda del paese accompagna la processione per le vie principali di Scicli.
Tra il sacro e il profano, nello stesso giorno viene inaugurata la Sagra delle Teste di Turco, un dolce tipico della tradizione culinaria sciclitana. La narrazione popolare vuole che furono gli stessi saraceni sconfitti a dare vita a questo dolce dei vinti, una sorta di grande bignè dalla forma di un elaborato turbante farcito di ricotta o crema pasticcera. Gli stand dove campeggiano i dolci, preparati dalle migliori pasticcerie del paese, vengono allestiti nel centro storico di Scicli, per la gioia dei visitatori. Una degustazione sempre accompagnata da un prezioso vino moscato, altro prodotto tipico del territorio.
Il tardo pomeriggio del sabato della festa della Madonna a cavallo, prima della sacra rappresentazione del fatto d’arme, per le vie del centro storico sfilerà il Gran Corteo Medievale delle Milizie. La partenza avviene da Piazza Italia, dove viene allestito il palco per la rappresentazione teatrale, con alle spalle la scenografia composta da un imponente castello medievale a grandezza naturale. I figuranti indossano abiti ed accessori medievali molto ricercati e di grande pregio. Sbandieratori, dame e cavalieri, militi normanni al suono della banda di Scicli, perfettamente integrata nel corteo, percorreranno il loro itinerario quasi marciando.
La rappresentazione teatrale prende avvio con un imperioso rullare di tamburi. Dopo un confronto serrato tra gli esponenti di spicco delle due fazioni, nel tentativo di risolvere pacificamente il controllo del territorio, esplode il conflitto. Le due armate si affrontano fino all’intervento salvifico della Madonna a cavallo che farà il suo ingresso al cospetto dei teatranti e di tutto il pubblico. I giochi pirotecnici segneranno la fine della battaglia e la fuga dei saraceni sulla loro nave, allestita per la rappresentazione con dovizia di particolari e a grandezza naturale. L’inno dell’angelo che canta le lodi della Vergine chiuderà lo spettacolo e la festa della Madonna delle Milizie. La tradizione vuole che gli spettatori, alla fine di questo catartico scontro tra il bene e il male, si rechino nelle pasticcerie di Piazza Italia per gustare le deliziose Teste di Turco, accompagnate da un ritemprante bicchiere di vino moscato.