Pane votivo di Chiusa Sclafani

    Il pane votivo di Chiusa Sclafani, piccolo comune della provincia di Palermo, è al cuore della tradizionale festa di San Giuseppe celebrata il 19 marzo di ogni anno. Durante questa celebrazione, i pani votivi, vere e proprie opere d’arte, adornano gli altari appositamente allestiti sia presso i locali dell’ex Monastero benedettino della Badia che in tantissime abitazioni private di devoti al santo.

    Le orgini del pane votivo di Chiusa Sclafani tra mito e storia

    L’origine dei pani votivi risalirebbe al culto di Demetra, dea protettrice dei campi e del raccolto. Secondo la mitologia, dopo il rapimento della figlia Persefone per mano di Ade, la dea reagì impedendo la crescita dei raccolti e scatenando un inverno duro che sembrava non avesse fine. I contadini allo stremo invocarono la divinità affinché venisse in loro soccorso, promettendo la realizzazione di sontuosi altari votivi in suo onore.
    Le popolazioni contadine innalzarono così altari ornati di mirto e alloro e decorati con piccoli pani dalle forme varie e delicate di fiori, frutti e baccelli, i beni da loro desiderati e che la natura risvegliata poteva ora nuovamente offrire. Era quello l’equinozio di primavera.
    Con l’avvento del Cristianesimo e la comparsa della festività nel calendario liturgico questa antichissima tradizione di rigenerazione della natura fu dedicata a San Giuseppe.

    Gli altari e la festa di San Giuseppe

    L’aspetto più importante di questa ricorrenza è certamente la preparazione lunga e accurata degli altari dedicati al santo. Nei giorni precedenti la festa i forni dei quartieri convocano le donne più abili nella modellazione e decorazione del pane, un’arte questa che si tramanda di generazione in generazione. Gli ingredienti per il pane sono negli anni sempre gli stessi: farina di grano duro, acqua, lievito madre, sesamo, rosso d’uovo sbattuto e sale. Prima di essere infornato, il pane viene spennellato con la chiara d’uovo per donargli la caratteristica lucentezza. Le forme dei pani rievocano sia la tradizione popolare (cervi, cavalli, uccelli, palme, fiori) che quella religiosa (il bastone di San Giuseppe, il cuore di Maria e l’arcangelo Gabriele)
    E’ possibile che la maestria nel decorare i pani votivi sia figlia di una scuola di abili scultori in legno presenti nel territorio tra il XV e il XVII secolo.
    L’altare di San Giuseppe viene sistemato nella stanza più bella e grande della casa del devoto ed è composto da 3 o 5 ripiani sfalsati che culminano con un’immagine sacra del santo. I ripiani e le tavole poste ai lati dell’altare e ricoperti da tovaglie ricamate a mano, sono imbanditi non solo con i pani votivi ma anche con pietanze della tradizione gastronomica di Chiusa Sclafani, quali fritture di verdure, ceci e fave abbrustolite, dolci tipici (sfinge, cannoli, pignoccata, taralli), frutta, vino rosso e acqua. Di fronte l’altare, invece, viene imbandita la tavola che ospiterà una famiglia di indigenti del paese, invitata a partecipare al banchetto rituale. La stanza viene ampiamente decorata con festoni di alloro ai quali si appendono piccoli pani votivi, riproducenti nelle forme quelli più grandi e importanti destinati all’altare.
    Oltre a quelli realizzati all’interno delle abitazioni private, un grande e sontuoso altare viene allestito anche presso il Complesso Monumentale della Badia, ex monastero benedettino, situato nel quartiere più antico del paese.
    I visitatori possono così ammirare la cura e la maestria con i quali sono stati preparati i pani votivi e la disposizione simbolica degli stessi. Possono degustare i piatti tipici della cucina locale che da sempre arricchiscono la celebrazione, e partecipare a questo banchetto collettivo propiziatorio di benessere e abbondanza.
    Presso l’antica distilleria dell’ex monastero, inoltre, è predisposta un’apposita esposizione delle singole tipologie di pane votivo di Chiusa Sclafani, corredata da schede esplicative volte a fornire indicazioni sui significati simbolici e sulle modalità di preparazione. A tutti i visitatori viene poi omaggiata una forma di pane votivo benedetto da gustare a casa con i propri familiari.
    Capita spesso inoltre che percorrendo le strade del paese si possa essere invitati a visitare gli altari privati delle case dei devoti, lasciate aperte per la ricorrenza. La festa di San Giuseppe, allietata dalla banda musicale di Chiusa Sclafani, prosegue quindi con una processione molto partecipata in onore del santo e si conclude con imponenti giochi d’artificio.

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