Festa dell’Immacolata di Termini Imerese

    L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato, dal papa Pio IX, l’8 dicembre del 1854. Secondo tale dogma di fede, la Vergine Maria è immune dal peccato originale fin dal suo concepimento. Da allora la Chiesa Cattolica celebra la festa dell’Immacolata Concezione l’otto dicembre.
    La città di Termini Imerese, in provincia di Palermo, è molto devota alla Madonna e l’Immacolata Concezione è da secoli venerata quale patrona protettrice della città. La comunità di fedeli, dal 1624, celebra solennemente la sua festa, legata ad un voto inciso su una lapide marmorea custodita nella Chiesa Madre. Manifestazioni di questa profonda devozione, sono ben tre processioni durante le quali vengono condotte tre diverse statue per le vie della città, dall’alba fino a tarda sera.

    L’antico voto di Termini Imerese alla Madonna

    A Termini Imerese la venerazione della dell’Immacolata è suggellata da un voto solenne fatto l’otto dicembre del 1624 da parte di tutta la città. La promessa espressa alla Madonna fu incisa su una lapide marmorea fissata, a perpetua memoria, sul muro accanto al portone principale del Duomo. Su di essa di legge: nell’anno 1624 il popolo termitano, in segno perpetuo di devozione, nel giorno stesso della purissima concezione ha fatto voto con solennità e pubblica gioia di difendere l’Immacolata Concezione di Maria e di celebrarne la festa e il digiuno nella vigilia.
    Le celebrazioni solenni in onore della l’Immacolata Concezione, si possono dunque far risalire al XVII secolo e si tramandano da allora, quasi immutate, di generazione in generazione.
    È del 1623 la realizzazione, all’interno della Chiesa Madre, di un sontuoso altare barocco in marmo, legno e stucco sul quale è posta un’immagine dell’Immacolata Concezione.
    Successivamente, nel 1799, i monaci dell’antica chiesa di San Francesco, commissionarono allo scultore palermitano Francesco Quattrocchi, la realizzazione di una statua della l’Immacolata. Egli si ispirò alla statuetta argentea venerata nella Cattedrale di Palermo e realizzò la statua in legno ricavandola da un unico blocco di legno di cipresso. Quando la chiesa di San Francesco venne chiusa al culto, nel 1866, la statua fu trasferita in una della cappelle laterali della Chiesa Madre, dove ancora oggi è custodita.
    La scultura del Quattrocchi è una delle più pregevoli statue raffiguranti la Vergine Immacolata, ma non l’unica oggetto di devozione nella comunità di Termini Imerese, sono infatti tre le statue che vengono portate in processione durante le solenni celebrazioni in onore della Patrona della città, custodite in tre differenti chiese.
    Nel 1888 si aggiunge un’altra tradizione alle celebrazioni di Termini Imerese: venne istituito il Solenne Novenario dal Prof. Agostino La Nasa. La comunità di devoti si preparava alla festività a partire dal 29 novembre, quindi, nei nove giorni precedenti la festa, i devoti si raccoglievano in preghiera in chiesa, ascoltavano le omelie dei sacerdoti, basate soprattutto su argomenti che focalizzavano l’attenzione su Maria, l’Immacolata Concezione, si raccoglievano le offerte utili per finanziare la stessa festa. Per l’occasione la Chiesa Madre veniva addobbata con bandiere azzurre a bianche, i colori associati dalla tradizione alla Madonna. Ancora oggi, in chiesa, si celebra in Novenario.

    Il rito delle tre processioni

    Curiosa forma devozionale del popolo di Termini Imerese è la triplice processione che si volge l’otto dicembre, portando per le vie della città, tre diverse statue, secondo differenti percorsi e a partire dalle rispettive chiese di appartenenza della statue. La più suggestiva processione è, senza dubbio, quella che si svolge a partire dalle 4 del mattino; un tempo il percorso era illuminato solo dalle fiaccole accese, ottenute bruciando mazzolini di ampedolesmo, una pianta diffusa nella zona, nota comunemente come ‘disi’. Ad essere portato per primo in processione è, dunque, il simulacro della Madonna della Neve, denominata dai devoti locali anche come “a Maronna da Notti”, la Madonna della Notte. Il percorso ha inizio dal Santuario della Madonna della Consolazione; sono i membri della Confraternita di San Francesco Saverio a portare a spalla il fercolo processionale fino alla Cappella del S. Salvatore, nella quale la statua fa rientro intorno alle 8:30.
    La seconda processione interessa la pregevole statua lignea del Quattrocchi, essa, prelevata dalla cappella del Duomo, in cui è custodita, viene condotta per le vie di Termini Imerese fino alla Chiesa del Carmelo, dove viene riposta intorno alle 15:00.
    La terza processione si svolge a partire dalla 19:00, è la Confraternita dell’Immacolata a portare a spalla il simulacro dell’Immacolata custodito in una cappella ricavata nell’antica cinta muraria della città, nei pressi di Porta Palermo. La statua è, infatti, nota come l’Immacolata di Porta Palermo. La processione conduce l’effige della Madonna fino alla Chiesa di S. Carlo, dove si conclude intorno le 23:00.
    Tutte le processioni vedono la partecipazione di molti fedeli, raccolti profondamente nella preghiera; durante il percorso vengono recitare preghiere e intonati canti tradizionali.
    Otto giorno dopo, come è tradizione in molte località siciliane, è celebrata la cosiddetta Ottava. Le statue vengono nuovamente portate in processione per far rientro ciascuna nella propria chiesa di appartenenza. Si ripete, quindi, il rito delle tre processioni.
    Tra i differenti percorsi il più arduo sembra quello che riporta l’Immacolata al Duomo, poiché i portatori, prima, conducono la vara di corsa lungo la via Setti Carraro, poi, a spalla, procedono sulla monumentale scala di via Errante. Al termine della processione, uno spettacolo pirotecnico segna la fine dei festeggiamenti.
    Radicata all’interno della tradizione devozionale della città di Termini Imerese, vi è anche un’antica tradizione culinaria. La vigila della festa, infatti, è usanza consumare la cosiddetta ‘favazza’, si tratta di una pasta lievitata, cotta al forno e condita con olio, origano, pomodoro, cipolla, caciocavallo e acciughe. A questa antica pietanza tipica, si aggiungo tante altre prelibatezze locali e dolci preparati in occasione di questa festa.

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